Cassa di Espansione del torrente Baganza: sarà realizzata in quattro anni

Una fondamentale opera infrastrutturale che potrà mettere in sicurezza idrogeologica i territori di Parma e Colorno e i loro abitanti: si tratta del progetto definitivo della cassa di espansione del torrente Baganza, al centro dell’incontro pubblico che si è tenuto giovedì 13 aprile, al Centro Giovani Montanara.

Al momento hanno partecipato il sindaco Federico Pizzarotti, l’assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi, l’assessore alla difesa del suolo e della costa, protezione civile e politiche ambientali e della montagna della Regione Emilia-Romagna Paola Gazzolo, Mirella Vergnani, Rup Dirigente Aipo, Francesco Capuano, responsabile del Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po della Regione Emilia-Romagna e Francesco Puma capo della Segreteria tecnica dell’Autorità di bacino del fiume Po.

Dopo l’introduzione dell’assessore Alinovi che ha sottolineato l’importanza del percorso sinergico svolto dalle Istituzioni e realtà del territorio per realizzare un obiettivo fondamentale per la sicurezza dei cittadini e del territorio, è intervenuta l’assessore regionale Gazzolo, tratteggiando le linee fondamentali della politica regionale basata su previsione, prevenzione e protezione, sviluppo della programmazione in modo integrato (risorse statali, regionali, di protezione civile) e promozione di pratiche progettuali sostenibili e innovative (interventi integrati).

Sono state ripercorse le tappe fondamentali che hanno portato alla progettazione definitiva della Cassa Baganza che vedrà nell’autunno 2017 l’acquisizione di tutti i pareri e l’approvazione del progetto definitivo e a fine 2018 la progettazione esecutiva e affidamento dei lavori la cui esecuzione durerà 4 anni.

Prima della presentazione del progetto definitivo della cassa di espansione del torrente Baganza, affidata a Mirella Vergnani, Rup Dirigente Aipo, si sono svolti gli interventi di Francesco Puma, capo della Segreteria tecnica dell’Autorità di bacino del fiume Po, e Francesco Capuano, responsabile del Servizio Tecnico dei Bacini degli Affluenti del Po della Regione Emilia-Romagna, che hanno introdotto le motivazioni riguardo la scelta della cassa di espansione come strumento di previsione e della sua collocazione sul territorio, ripercorrendo le varie fasi e opzioni vagliate. Senza dimenticare l’importanza della manutenzione costante degli argini, la gestione della vegetazione e l’attenzione nella pianificazione strutturale della città, in merito alla quale l’assessore Alinovi ha sottolineato come il Piano Strutturale Comunale recepisca in maniera responsabile le direttive PAI in termini di prevenzione e rischio alluvioni.

Come ha spiegato Mirella Vergnani per la cassa di espansione in oggetto, per la quale saranno investiti complessivamente 55 milioni di euro e che sarà costituita da due vasche di accumulo delle acque, è stata pensata la collocazione in pianura così da avere una capacità di raccolta maggiore, pari a 4,7 milioni di metri cubi, in grado di laminare le piene che si determinano per eventi diffusi su intero bacino.

L’opera sarà realizzata soprattutto lungo la sponda destra del torrente, e lambirà il territorio di Parma, di Sala Baganza e Collecchio.

I lavori di realizzazione della cassa saranno preceduti e seguiti da un monitoraggio costante sulle abitazioni dell’area coinvolta dallo scavo, che comporterà l’estrazione di 2,5 milioni di metri cubi di materiale.

Ripercorrendo i dati salienti e drammatici dell’esondazione del 13 ottobre 2014 e i risultati delle analisi fatte, Aipo ha introdotto un obiettivo di sicurezza “allargato” da Parma a Colorno con parametri progettuali molto più severi.

Il risultato, condiviso con Regione Emilia Romagna ed Autorità di Bacino del Fiume Po, è una cassa di espansione del torrente Baganza che consentirà di laminare l’evento di piena con tempo di ritorno di 200 anni a valori tali da garantire la sicurezza idraulica dell’abitato di Parma e l’evento di piena con tempo di ritorno 100 anni a portate massime in uscita non superiori a 300 mc/s, indispensabili, assieme alla riduzioni operate con la cassa sul torrente Parma, per la mitigazione del rischio dell’abitato di Colorno.

La cassa di espansione del Baganza è stata pensata secondo le linee guida elaborate da Italia Sicura, alla luce delle criticità tecniche e ambientali sollevate durante la consultazione preliminare e acquisendo le migliorie apportate dal confronto con gli stakeholders. E’ stato tenuto conto che gli interventi per il contrasto del rischio idrogeologico devono essere dettati da criteri di valutazione del rischio e della relativa gestione nel tempo, con lavori manutentivi sul territorio e valutando gli scenari di cambiamento climatico.


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