Presentato ai candidati di Parma il “Manifesto per la Famiglia”

Un forte richiamo a prendere posizione sui valori della famiglia e della vita: è questo l’obiettivo del “Manifesto per la Famiglia” (clicca qui per scaricarlo), un documento che il Comitato Difendiamo i Nostri Figli e l’associazione culturale Biopolis di Parma presentano e inviano a tutti i candidati alle prossime elezioni comunali dell’11 giugno, chiedendo l’adesione e la sottoscrizione del documento, impegnativo per la prossima azione amministrativa.
Il gruppo di Parma del Comitato DNF, organizzatore degli ultimi Family Day di Piazza San Giovanni (20 giugno 2015) e del Circo Massimo (30 gennaio 2016), e l’associazione culturale Biopolis, che fin dalla sua fondazione si è occupata dei temi di bioetica a difesa della vita, comunicheranno poi pubblicamente ai loro aderenti e simpatizzanti i nomi di chi avrà sottoscritto il Manifesto.
“Il modo in cui i futuri eletti – hanno dichiarato i rappresentanti delle due organizzazioni – imposteranno le politiche per la famiglia e la vita sarà determinante per la qualità della vita cittadina. È indispensabile che a tutti i livelli, a cominciare dai Comuni e dalle comunità locali, maturi un atteggiamento non solo di rispetto ma soprattutto di accoglienza delle esigenze delle famiglie”. Infatti, la grave denatalità che sta colpendo il nostro Paese è legata anche alla mancanza di considerazione delle esigenze e dei bisogni di chi decide di fare famiglia e di procreare. “Occorre una svolta molto forte, che può cominciare dal basso. Tutto dovrebbe essere orientato a favorire la formazione e la vita delle famiglie e l’accoglienza della vita. Nel Manifesto sono illustrati in modo chiaro i principi ispiratori, ma anche indirizzi di massima con condotte conseguenti. Occorre maturare una mentalità nuova e realizzare interventi concreti a livello di welfare, attraverso meccanismi che si rifanno a un criterio di partecipazione alla spesa per l’erogazione di pubblici servizi (ad es. rette asili nido, scuole dell’infanzia, servizio mensa, abbonamenti al trasporto pubblico, ecc…) che tenga conto del numero dei membri della famiglia. Ma anche pensare gli spazi pubblici, l’urbanistica, l’organizzazione dei servizi ponendo la famiglia al primo posto”.
Coerente con questa impostazione è la sollecitazione alle amministrazioni per iniziative che possano favorire la tutela e la promozione della vita umana dal concepimento alla morte naturale. “Occorre stimolare una cultura che veda il concepito come una persona, e sostenere sul piano economico, sociale e psicologico le donne che decidono di non abortire, sostenendo anche le realtà associative aventi fra i loro scopi statutari quello di evitare l’aborto con l’aiuto alle maternità difficili o non desiderate e/o il lavoro educativo-culturale”.
“Alla base di tutto è importante che sia sostenuto il modello familiare secondo quanto la Costituzione ha definito all’arti. 29, cioè una “società naturale fondata sul matrimonio”, dove società naturale significa formata da un uomo e da una donna che si uniscono per la procreazione e l’educazione dei figli. In questo senso chiediamo ai candidati – continuano i rappresentanti delle due organizzazioni – di prendere posizione a favore di questo modello di famiglia che possiamo definire “naturale” nonché “costituzionale”, rifiutando i tentativi, soprattutto nell’educazione delle nuove generazioni, che vogliono far passare un concetto antropologico per cui qualsiasi unione si equivale alle altre, e che il genere è indipendente dalla realtà biologica e sessuata, seconda quanto afferma la teoria del “gender”, o dell’identità di genere. Inoltre occorre il pieno rispetto del ruolo primario del padre e della madre nell’educazione dei figli nei confronti della scuola, specialmente ogni volta che si affrontino temi relativi alla sessualità e all’affettività, con il consenso informato preventivo delle famiglie”.
Il Comitato DNF e l’associazione Biopolis chiedono dunque ai candidati un impegno: ribadire che i bambini per la loro crescita hanno bisogno di un papà e di una mamma, una figura maschile e femminile in dialogo arricchente e complementare fra loro. “Senza una precisa presa di posizione e sottolineatura di carattere antropologico a favore della famiglia naturale, si rischia che le politiche per la famiglia siano monche, fonte di equivoco e confusione. Inoltre è importante mantenersi molto legati alla realtà della famiglia naturale, che è l’unico modello che può consentire un argine importante a una deriva in cui l’uomo è considerato sempre più un oggetto anziché una persona. Questo è molto evidente quando si toccano i meccanismi della procreazione; dove manca il rispetto dei limiti della natura, iniziano manipolazioni, meccanismi artificiali, come l’utero in affitto, proibito dalla legge italiana, che vede le donne schiavizzate, sia se richiesto da coppie eterosessuali oppure da persone dello stesso sesso. Se crolla il concetto di famiglia naturale tutto può diventare possibile circa la manipolazione dell’uomo, la nascita e la crescita dei bambini. Per questo chiediamo ai candidati, sia alla carica di sindaco sia alla carica di consigliere, di prendere posizione su questi argomenti. Nel caso decidano di sottoscrivere il Manifesto che proponiamo, questa sottoscrizione sarà ovviamente per loro impegnativa e sarà resa pubblica, soprattutto ai nostri aderenti, ai nostri simpatizzanti e a chi fa riferimento in modo preciso a questi valori e a questi principi fondamentali e inalienabili per il bene dell’uomo e della società”.

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