5 domande dell’Amnic ai candidati sindaco. La risposta di Alfieri

Cinque domande ai candidati sindaco su altrettanti temi relativi alla disabilità.

Sono circa 10 mila le persone disabili a Parma e Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), la più grande associazione italiana di tutela della categoria, ha deciso di interpellare i candidati con cinque quesiti che sono stati presentati questa mattina nella sede provinciale dell’associazione, in via Stirone. Diversi i temi oggetto delle domande: disability manager, barriere architettoniche, turismo accessibile e inclusione sociale. Inoltre è stato chiesto l’impegno, ai due candidati che eventualmente accederanno al ballottaggio, a fare un giro della città in carrozzina.

“Le domande riflettono oltre 60 anni di attività sul territorio a tutela delle persone con disabilità – spiega Alberto Mutti, presidente provinciale e vicepresidente nazionale di Anmic -. In città sono circa 10 mila: un numero considerevole, a cui vanno aggiunti i famigliari. Abbiamo voluto evitare un confronto pubblico con i candidati, perché non li consideriamo tuttologi: vogliamo che ci rispondano dopo essersi confrontati all’interno dei loro gruppi di lavoro, perché auspichiamo risposte precise e concrete”.

Ad entrare nel merito dei temi oggetto delle domande è Walter Antonini, vicepresidente provinciale di Anmic: “A Bologna è stato istituito il disability manager e funziona, mentre a Parma c’era l’agenzia dei disabili ed è stata soppressa. Per quanto riguarda le barriere architettoniche, il tema è molto ampio, ma se già il Comune si impegnasse a incentivare i commercianti ad eliminarle dai negozi, con soluzioni fisse e definitive, faremmo un grande passo in avanti. Anche perché i disabili sono persone che spendono e ne beneficerebbe tutta l’economia. Stesso discorso per il turismo, che se fosse accessibile permetterebbe a Parma di essere una città più accogliente e ricca. Infine, vogliamo capire dai candidati quali progetti hanno per l’inclusione delle persone con disabilità”.

Antonini precisa inoltre che “chiediamo ai cittadini di valutare le risposte dei vari candidati e di tenere in considerazione le storie e l’impegno nel sociale che hanno maturato fino ad oggi, in particolare a favore di disabili, anziani, bambini e famiglie”.

Quinta e ultima domanda, la disponibilità da parte dei candidati a mettersi nei panni di una persona con disabilità fisica sedendosi su una carrozzina per un giro della città.

La conferenza stampa, che ha visto la partecipazione anche dei rappresentanti di altre associazioni che si occupano di disabilità, è stata anche l’occasione per presentare la nuova campagna di comunicazione di Anmic Parma, sempre più moderna e chiara nel veicolare i servizi e la vicinanza ai disabili e alle loro famiglie.

Le 5 domande dell’Anmic ai candidati sindaco.

1 – Disability manager. A Bologna l’amministrazione comunale, a inizio mandato, ha istituito il disability manager, una figura che deve promuovere e valutare la compatibilità di ogni atto dell’amministrazione con i diritti e le esigenze delle persone con disabilità. Ha intenzione di istituirlo anche a Parma? Se sì, come? Se no, perché?
2 – Barriere architettoniche nei negozi. Tantissimi negozi in città hanno uno o più gradini di accesso. Pensa che il Comune debba agevolare i commercianti nell’eliminare le barriere architettoniche con soluzioni permanenti? Se sì, come? Se no, perché?
3 – Turismo accessibile. Parma ha un grande potenziale turistico. Come pensa di incentivare in città il turismo accessibile che, solo in Italia, ha un potenziale di visitatori di 10 milioni tra disabili e over 65 (127 milioni in Europa)?
4 – Integrazione. Ha in mente dei progetti che favoriscano l’integrazione delle persone disabili con il territorio, le sue persone e le sue attività? Se sì, quali?
5 – Giro in città in carrozzina. In caso di ballottaggio, si presterebbe con l’altro candidato sindaco a fare un giro per la città in carrozzina, guidati dall’Anmic, in modo da prendere coscienza direttamente dei problemi delle barriere architettoniche e non solo?

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Gentili amici dell’Anmic, presidente Mutti,

è con piacere che rispondo alle vostre domande, a partire dall’ultima: sì, in caso di ballottaggio mi presenterei per fare un giro per la città in carrozzina, anche se ho già ora piena coscienza del fatto che esistono tante, troppe barriere architettoniche in città.

Ma tornando alla prima domanda posso dire che il nostro programma a pagina 54, “proposta n° 2, prevede l’introduzione della figura del Disabilty Manager che voi richiedete e che avrà il compito di progettare e unire le reti con e per le persone con disabilità. Il suo intervento – scriviamo nel programma – parte dalla lettura dei bisogni e arriva alla formulazione delle risposte. Suo è il compito di mettere in rete tutti i servizi del Comune che, nella progettazione delle politiche, devono considerare le necessità delle persone con disabilità: dalla viabilità al commercio, dal turismo, alla cultura.

Anche alla domanda sulle barriere architettoniche rispondiamo con le proposte concrete già scritte in programma ossia, sempre a pagina 54: “una città senza barriere”. La città e la sua fisionomia dovuta al passato, presenta barriere architettoniche su cui intervenire. Si deve condurre un censimento sulla situazione degli accessi, in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma e dare risposte concrete in termini di abbattimento: per il censimento si lavorerà con le principali istituzioni cittadine in modo da mappare l’accessibilità agli edifici pubblici, ai monumenti, ai luoghi d’interesse. Ci sono barriere consolidate, ma ci sono anche barriere improvvisate che impediscono la percorribilità: non ci saranno più sacchetti dell’immondizia lasciati sui marciapiedi a tutte le ore del giorno e della notte.

Per quanto riguarda il turismo accessibile, sempre nel nostro programma a pagina 17, proposta n°5: “diventare città super accessibile”. Una larga fetta del turismo mondiale è legata alle persone con disabilità e loro accompagnatori – scriviamo nel programma -. Di contro, le città totalmente accessibili ai disabili sono pochissime. Entrando in questo club ristretto, Parma renderebbe un grande servizio ai suoi cittadini con problemi di mobilità e aggiungerebbe motivi di attrattiva al suo sterminato bagaglio di fascino. Quindi, oltre a eliminare progressivamente le barriere architettoniche, pensiamo di fare in modo che gli alberghi possano dotarsi di stanze accessibili ai disabili, in modo da favorire anche a Parma l’organizzazione di eventi sportivi o manifestazione dedicate.

Infine, per quanto riguarda l’integrazione, abbiamo in mente “progetti di vita indipendente” per i giovani che troppo spesso dopo la scuola superiore sono costretti a rimanere a casa. Vogliamo finanziare progetti che puntino a non lasciare indietro nessuno e a fare rete vera fra scuole, famiglie e amministrazione comunale».

Luigi Alfieri
Candidato sindaco Alfieri per Parma

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