Tedeschi (Civiltà Ducale): “Pizzarotti è il più civico di tutti”

Intervista a Enrico Tedeschi, promotore del movimento civico Civiltà Ducale.

Ti sei pentito di essere stato spettatore di queste elezioni comunali?

Mi sarei pentito se non ci avessimo provato. Con il gruppo di Civiltà Ducale, nato dopo la frattura di Parma Unita che senza un vero confronto interno ha curvato decisamente a sinistra perdendo la sua identità, abbiamo tentato di creare quella ri-unione di tutto il mondo “civico” che era uscito diviso e sconfitto dalle elezioni del 2012, ritenendo che quell’errore fosse un insegnamento dal quale ripartire.

Un progetto civico trae la sua forza dalla capacità di fare sintesi e di proporre alla cittadinanza quella concretezza sui problemi quotidiani, che difficilmente possono essere espressi dai partiti politici che hanno anche logiche extracomunali. Ma nel percorso di dar vita ad una federazione di gruppi civici, che avesse a cuore Parma, le sue tradizioni, le sue radici ed i suoi cittadini, presto ci siamo resi conto che il colossale errore del 2012, figlio di personalismi, non aveva ancora insegnato a mettere da parte il proprio ego.

Il risultato è stato quello di avere diverse candidature civiche, non unitarie. Per questo non abbiamo preso parte alle Amministrative, perché un progetto civico serio trae forza e credibilità nella condivisione delle sue proposte e non dalla frammentazione.

Come sono andati i “civici” al primo turno delle comunali 2017?

Come noi avevamo largamente previsto, i “civici” non avendo avuto la capacità di fare sintesi in un progetto, ma anzi sparpagliandosi in diverse liste elettorali, di fatto sono spariti. Rispetto al 2012 Parma Unita, nonostante l’ingresso dei Centristi per Parma (parte dell’ex UDC) ha dimezzato i suoi voti di lista perdendone circa 3.000 passando da 5.944 a 2.957, e soprattutto avrà una rappresentanza in Consiglio Comunale non determinante all’interno della sua coalizione anche in caso di vittoria. Gli altri non sono arrivati nemmeno al minimo sindacale, cioè entrare in Consiglio.

Quindi chi è il più civico di tutti?

I ragionamenti precedenti, uniti ad un’analisi numerica del primo turno, mi portano a dire che questa frammentazione e crisi d’identità, ha lasciato un vuoto “civico” che Federico Pizzarotti ha iniziato ad occupare negli ultimi mesi del suo mandato e durante la campagna elettorale. Altrimenti, in un’ottica di netto calo di affluenza alle urne, non si spiegherebbe lo straordinario risultato elettorale suo e della lista Effetto Parma.

Rispetto al 2012 Pizzarotti ha guadagnato quasi 9.400 voti come candidato sindaco (da 17.103 del 2012 a 26.496 di oggi) e rispetto alla lista 5stelle (13.817 voti) del 2012, Effetto Parma ne ha raccolti 23.946, con un aumento superiore a 10.000 voti. Ritengo pertanto che sia stato proprio l’elettorato civico a premiarlo, contrariamente a quanto affermato da qualcuno sul fatto che il civismo si sarebbe spostato a sinistra. Anzi va rilevato che la lista Effetto Parma di Federico Pizzarotti con i suoi 23.946 voti ha ampiamente superato il muro dei 20.000, che nemmeno Civiltà Parmigiana di Elvio Ubaldi nel 2002, anno della vittoria al primo turno, era riuscita in questa impresa, si era fermata a 18.647 voti.

Come ti aspetti queste ultime ore della campagna elettorale?

Saranno giorni di caccia al voto, ma saranno determinanti 2 fattori: l’affluenza e gli elettori di Laura Cavandoli. Poi assisteremo a qualche “sparata” elettorale, soprattutto da chi dei due contendenti si sentirà in svantaggio, ma difficilmente potrà essere mantenuta.

Pronostici per il ballottaggio?

Se Federico Pizzarotti il 25 giugno sarà riuscito a far passare il messaggio che nei prossimi 5 anni la sua amministrazione sarà più attiva, aperta e non si nasconderà più dietro ai problemi del passato, penso che verrà riconfermato. Dall’altra parte il suo avversario, se vorrà ribaltare la situazione, dovrà iniziare ad esprimere proposte incisive, concrete e chiare per recuperare lo svantaggio del primo turno.

Andrea Marsiletti

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