La scena del massacro del Pd di Parma ha esaltato Tarantino che li convoca per il casting di “Le Iene 2”

In questi giorni sui giornali e sui social si sta scatenando il dibattito sulle cause dell’ennesima sconfitta del centrosinistra a Parma, questa volta con Paolo Scarpa (leggi: Centrosinistra di Parma: tutte le mosse di un suicidio perfetto – di Andrea Marsiletti).

Per giustificarsi gli sconfitti mettono sul banco degli imputati gli elettori del Pd che, a loro dire, avrebbero tradito Scarpa, fuorviati dal Pd regionale, dal Presidente della Regione Bonaccini e dal sindaco di Bologna Merola. Sfugge, tuttavia, la logica di questo scaricabarile considerato che se si volevano i voti del Pd non bisognava condurre una campagna elettorale tenendo nascosto il Pd, quando non vergognandosi del Pd. Se ti vergogni del Pd non devi poi stupirti se quelli del Pd se non ti votano. E’ lapalissiano.

Ci sono mille modi di suicidarsi: Balzac scelse il caffè, Verlaine l’assenzio, Rimbaud l’Etiopia, Che Guevara la giungla… il Pd di Parma le primarie.

A mio parere, la sconfitta di Scarpa è nata subito dopo le primarie, quando nel centrosinistra invece della volontà di ricomporre hanno prevalso i regolamenti di conti interne, le ritorsioni, le vendette della serie “adesso abbiamo vinto noi e non facciamo prigionieri.” E’ stato quello il passaggio cruciale. Se spacchi il partito in due ti suicidi da solo. Almeno avessero avuto la pazienza aspettare la fine della campagna elettorale per “fargliela pagare”! Evidentemente non conoscono neanche le regole elementari, l’abc della politica: prima vinci, solo dopo, se proprio non ce la fai a trattenerti, mettili al muro! Niente da fare, l’autolesionismo e la voglia di arraffare tutte le poltrone sono più forti di loro. Volevano epurare gli altri e si sono epurati da soli. Proprio dei geni!

Nei film i ladri si distinguono in due categorie: quelli che si sparano prima di entrare in banca pensando a come spartirsi il bottino e quelli che si sparano appena usciti dalla banca con il bottino in mano.

Quelli del Pd di Parma appartengono alla prima (ndr. in questa analogia non c’è alcun riferimento alla moralità delle persone). Il loro fuoco di fila incrociato non ha nulla da invidiare alla sanguinosa scena finale del film “Le Iene” di Quentin Tarantino nella quale tutto degenera in pochi secondi e Joe spara a Orange, White spara a Joe, Eddie spara a White e White spara di rimando a Eddie: solo White e Orange, gravemente feriti, sopravvivono. Ma anche la fine di Orange e White è vicina: i poliziotti intimano a White di gettare la pistola che sta puntando sul viso di Orange: dopo un istante di silenzio, White spara a Orange, venendo a sua volta crivellato dai colpi dei poliziotti.

E’ stato un massacro.

Andrea Marsiletti

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