L’Insolito Festival si chiude con la musica dei The Trouble Notes

Suonano per le strade di tutto il mondo una nuova «indie world music» che si ispira alle sonorità e alle culture conosciute durante i loro viaggi.
Sono i The Trouble Notes, trio del momento basato a Berlino e composto dal violinista statunitense Bennet Cerven, dal chitarrista tedesco Florian Eisenschmidt e dal percussionista britannico Olivier Maguire, che martedì 1 agosto concludono, con un concerto intitolato «Grande Masquerade», Insolito Festival, la rassegna dell’Associazione Micro Macro e del Teatro delle Briciole, realizzata con il contributo del Comune di Parma e il sostegno della Regione Emilia Romagna e della Fondazione Monteparma.
L’inizio del concerto, che si svolge nell’Arena estiva del Teatro al Parco, è alle 21.30, ma già dalle 20 gli spettatori possono degustare i prodotti di Mordiparma Foodtruck. L’ingresso è gratuito, l’appuntamento è rivolto al pubblico adulto.
E’ una musica, quella dei Trouble Notes, che vira dal tango argentino al flamenco spagnolo, in un mix di sonorità klezmer, classicche, gitane, jazz e balcaniche, e che non ha bisogno di parole per trasmettere storie o innescare connessioni, perché attraversa generi e culture con composizioni visionarie ma accessibili a tutti. Il gruppo si è formato quando Bennet, che lavorava a Wall Street ma era già un talentuoso violinista, ha deciso di cambiare vita e di viaggiare.
L’incontro con Oliver a Londra e poi con Florian a Berlino ha fatto il resto. Di qui una serie di successi on the road, spinti dalla comune voglia di condividere la loro musica con tutte le culture del globo, perché come dicono loro: “fare musica è come fare qualcosa di buono per il mondo”.
La musica dei The trouble notes nasce come un taccuino di viaggio, in cui le note sono la scrittura che registra sensazioni e idee nate a diretto contatto con luoghi e persone. E’ il caso dell’EP «Shades of Éire», resoconto musicale dell’ultimo anno trascorso suonando in giro per gli stati europei, dall’Irlanda all’Italia alla Francia, che cerca di racchiudere nei suoi brani le essenze sonore dei paesi visitati. Sono melodie di violino dal forte sapore etnico e fusion con progressioni di scuola post-rock, sostenute principalmente dal cajon maneggiato con perizia dal percussionista, con la chitarra che ha un ruolo d’accompagnamento.
Prima e dopo lo spettacolo sarà aperto «Insolito Bar». In caso di maltempo il concerto si tiene al Teatro al Parco.

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