“Scuola di Autonomia”, ragazzi a lezione di pronto soccorso

Essere autonomi significa sapersela cavare anche di fronte ad una situazione di emergenza. Per esempio quando una persona si sente male ed è necessario chiamare i soccorsi in modo rapido ed efficace.
E così nel pomeriggio di sabato 29 luglio, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Collecchio Marco Boselli ha smesso i panni dell’amministratore pubblico per indossare quelli del suo lavoro quotidiano, di coordinatore della Centrale 118 e dell’elisoccorso per le province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, per tenere una piccola lezione su come attivare il servizio di emergenza sanitaria ai ragazzi che frequentano la “Scuola di Autonomia” di Pedemontana Sociale, l’azienda che gestisce i servizi alla persona per i Comuni dell’Unione (Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo).
Una scuola particolare, nata quattro anni fa e gestita dalla Cooperativa Molinetto, che ha il suo cuore pulsante nell’appartamento di Pedemontana Sociale in via Grassi a Collecchio, dove durante la settimana e nei weekend si alternano 7 gruppi, per un totale di 21 ragazzi disabili, che a seconda delle proprie possibilità imparano a “cavarsela da soli”.
La “Scuola di Autonomia”, che non va mai in vacanza, si inserisce all’interno di un insieme di progetti e servizi in favore di giovani adulti con disabilità che Azienda Pedemontana Sociale ha implementato negli anni a sostegno del cosiddetto “Dopo di noi”, ovvero della vita autonoma al di fuori della famiglia d’origine, che ha già raggiunto traguardi importanti, come la convivenza in domiciliarità comunitaria di Marco e Roberta, che più di un anno fa sono riusciti ad andare a vivere da soli. Ma oltre a Marco e Roberta, tanti di quei circa 30 ragazzi che a partire dal 2013 e fino ad oggi sono stati coinvolti nel progetto di Pedemontana Sociale, hanno potuto sviluppare la capacità di affrontare piccoli e grandi ostacoli quotidiani.
Boselli ha spiegato agli “alunni” di Scuola di Autonomia come valutare le condizioni di salute attraverso lo stato di coscienza, la respirazione e l’attività cardiocircolatoria. «Chiamare il 118 rapidamente e fornire maggiori informazioni possibili sul luogo in cui occorrono i soccorsi e le condizioni di salute di chi sta male è fondamentale – ha spiegato il coordinatore del 118 –. E nei casi più gravi può fare la differenza tra la vita e la morte».
In modo semplice e colloquiale, i ragazzi hanno potuto apprendere a grandi linee il funzionamento del cuore e quali manovre occorre attuare di fronte ad un infarto, come la rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo del defibrillatore. Una prima infarinatura di un percorso che Scuola di Autonomia intende portare avanti insieme a Boselli con altre lezioni teorico-pratiche di primo intervento sanitario che si svolgeranno sempre lì, in quell’appartamento di via Grassi dove si impara a cavarsela da soli, tra piccole e grandi sfide.

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