21 settembre 1964: volo inaugurale del XB-70 Valkyrie

Il 21 settembre 1964 l’XB-70 Valkyrie, il primo aeroplano a raggiungere la velocità di 3 Mach, intraprende il suo volo inaugurale.

Il North American XB-70 Valkyrie era un ambizioso prototipo statunitense per un bombardiere strategico supersonico che sarebbe stato in grado di raggiungere Mach 3,1, una velocità superiore a quella di tutti i bombardieri in servizio all’epoca. I costi e le difficoltà di costruzione, nonché la mancanza di idee chiare su come affrontare le difese missilistiche sovietiche, finirono per tagliare il programma dopo soli due prototipi: il primo è attualmente esposto in un museo dell’aviazione a Dayton (Ohio), mentre il secondo precipitò dopo una collisione con un F-104.

I sovietici realizzarono il Sukhoi T-4, un prototipo di bombardiere a medio raggio progettato sulla base delle scoperte fatte durante lo sviluppo dell’XB-70. Di fatto sembrava una copia rimpicciolita (e semplificata) del Valkyrie, e venne sperimentato fino agli anni ottanta. Aveva tra l’altro un sistema di pilotaggio fly-by-wire, e una batteria di motori sistemata come nell’XB-70, ma costituita da soli quattro propulsori. Le prove di volo andarono avanti, ma la comparsa all’orizzonte del Tu-160 “Blackjack” segnò definitivamente il suo destino nei programmi sovietici per un nuovo bombardiere strategico a favore del velivolo Tupolev, più lento ma di maggiori capacità complessive (in pratica della medesima classe del B-1 Lancer).

Poco noto è che gli inglesi emisero a loro volta, sempre nel 1954, un requisito per un bombardiere quasi altrettanto avanzato, e nacquero diversi progetti fra i quali l’Avro Type 730 era giunto quasi al completamento quando nel 1957 il Libro bianco della difesa lo cancellò di colpo, con una decisione politica che frustrò definitivamente le grandi capacità tecniche dell’industria inglese, ancora negli anni cinquanta competitiva, ma poi, come successe anche in Canada, devastata dal concetto di difesa e offesa affidato ai soli missili (cosa risultata largamente errata, come si vide poi), che sembrava economicamente vantaggioso.

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