I taccuini di Marina Cvetaeva sulla Mosca postrivoluzionaria

Mercoledì 11 Ottobre alle ore 18:00 in associazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma, all’interno della Libreria Diari di Bordo in borgo Santa Brigida 9 a Parma, per i Cento anni dalla Rivoluzione di ottobre saranno letti ad Alta Voce brani tratti dai Taccuini di Marina Cvetaeva, editi da Voland e nella traduzione di Pina Napolitano.

I Lettori ad Alta Voce, leggendo Cvetaeva, daranno voce alla “rivoluzione” e ai rapporti fra Grande guerra e avvento della modernità e mostrare che in quegli anni la rivoluzione scoppia inaspettatamente per tutti e improvvisamente: carenza di cibo e improvvisamente per strada camminano individui armati e si odono i primi spari nelle grandi città. Improvvisamente le ronde e gli arresti…

Nella Mosca postrivoluzionaria stretta dalla morsa della fame e della guerra civile, Marina Cvetaeva affida alle pagine dei taccuini il racconto delle sue giornate. Episodi di vita quotidiana si mescolano a lettere, progetti di opere, versi, fulminee riflessioni su di sé, sull’epoca, la poesia, la natura umana, ritratti di contemporanei, narrazioni di sogni e ricordi d’infanzi. Ne scaturisce un quadro vivissimo della Russia dell’epoca e un nudo ritratto dell’interiorità cvetaeviana.

Marina Cvetaeva, nata a Mosca nel 1892, è una delle voci fondamentali della poesia russa. Pubblica la prima raccolta di versi nel 1910. Lasciata l’Unione Sovietica, vive a Berlino, Praga e Parigi. Nel ’39 decide di rientrare in patria. Evacuata dopo l’invasione tedesca della Russia, pone fine ai suoi giorni impiccandosi a Elabuga il 31 agosto 1941.

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