Lega Nord: “La Rossi vuol fare cassa sui disabili”. Il centrosinistra: “Il conto lo pagano i disabili?”. Effetto Parma: “Nessuno deve essere lasciato indietro”

Far pagare un contributo ai disabili che usufruiscono dei diversi servizi (assistenza domiciliare, inserimenti nei centri, assegni di cura, ecc.). Questa è la proposta che ci siamo sentiti fare ieri a sorpresa in Commissione Servizi Sociali dall’assessore Rossi.

Una riunione con un ordine del giorno generico e senza alcun documento preparatorio, convocata in fretta dopo le proteste di alcune associazioni di famiglie di disabili, che lamentavano la mancanza di dialogo da parte dell’Amministrazione.

La ristrettezza delle risorse (regionali e comunali) e l’aumento della domanda di servizi – ci dice l’Assessore – sta mandando in tilt il sistema, tanto da lasciar fuori dall’inserimento in cooperativa 12 ragazzi disabili che hanno appena finito le scuole superiori.

La maggioranza chiede quindi alla minoranza di “condividere” una scelta di base: equità per tutti (leggi: ognuno paga a seconda del reddito) o lista d’attesa (cioè: esclusione) per gli ultimi arrivati?

Posta così la questione sembra semplice (chi non sceglierebbe l’equità?), ma in realtà è molto delicata.
Intanto, come si è arrivati a sforare di 430.000 euro la spesa prevista? perché ci si è accorti solo a settembre che non si potevano attivare i posti in cooperativa, previsti da tempo? Possibile che il Comune di Parma non abbia la possibilità di rispondere a questa emergenza? La questione ci ricorda immediatamente la triste vicenda degli educatori scolastici di due anni fa.

Più in generale, abbiamo chiesto di poter avere dei dati sulle risorse a disposizione, una stima dei bisogni e una proposta concreta di come funzionerebbe questo nuovo sistema: siamo sicuri che non esista nessun’altra strada percorribile se non quella di fare pagare i disabili?

Per questo abbiamo chiesto che cosa il Comune è disposto a investire nella spesa sociale e a che cosa è disposto a rinunciare, perché alla fine si tratta di fissare delle priorità.

Per questo abbiamo insistito sull’importanza dei Tavoli di Zona e della Consulta delle Associazioni (mai convocata!), per mettere al centro i progetti di vita delle persone, le loro famiglie e il dialogo costante con le associazioni, proprio alla luce della legge regionale 112/16.

Chiederci di sostenere una scelta così importante senza avere a disposizione alcuno strumento di analisi e senza un’ampia consultazione degli interessati non è “condivisione”, ma ricerca di consenso a buon mercato.

Intanto, purtroppo, per quanto ci è dato di capire, i 12 cominceranno a pagare il conto.

Partito Democratico, Parma Protagonista, Parma Unita – Centristi


“La Rossi vuole fare cassa sui disabili senza cercare soluzioni alternative”

Nella riunione della commissione consiliare “Sanità e welfare” di ieri, convocata appena dopo la conferenza stampa delle associazioni dei famigliari, per discutere sui servizi per i disabili e sui fondi per la non autosufficienza, l’assessore Rossi, dopo aver illustrato i servizi e le attività co-finanziate dal Comune per i disabili e i contributi versati, ha evidenziato come il fondo regionale per il 2017 non è bastato a coprire i servizi erogati e si è anzi verificato uno sforamento di oltre 430 mila euro che sarà coperto dal Comune con sue risorse, tagliando inoltre fuori una dozzina di neodiplomati.

La Rossi ha quindi proposto di predisporre un regolamento per recuperare fondi dai disabili stessi o dalle loro famiglie, basandosi sulla dichiarazione Isee, sostenendo di ovviare così alle iniquità che si stanno verificando, evitare le liste di attesa e recuperare risorse per il Comune.

Laura Cavandoli, consigliere Lega Nord componente della detta commissione, ha evidenziato l’inadempienza del Comune – che si prolunga da oltre 5 anni – in ordine alla mancata istituzione della “Consulta per le politiche a favore delle persone disabili” quale modello partecipativo di confronto, di valutazione e di impulso delle azioni, anche innovative, a favore delle politiche sulla disabilità che si configurava come strumento organico di collaborazione delle associazioni con l’Amministrazione e tra di loro. Pare essere sconosciuta all’assessore la norma prevista dall’ultima legge di stabilità finanziaria regionale che prevede non solo maggiore partecipazione degli enti locali e delle associazioni degli utenti nelle decisioni sulla distribuzione dei fondi, ma anche il monitoraggio di come queste risorse vengono impiegate.

Inoltre, il capogruppo leghista ha sottolineato come il Comune di Parma voglia far pagare i servizi e l’accoglienza residenziale ai disabili in via di principio, senza un studio preventivo del risultato economico e delle problematiche che si realizzeranno, ma soprattutto senza osservare la normativa vigente che preventivamente richiede la predisposizione di un “progetto di vita” personalizzato che, di fatto, potrebbe anche permettere di liberare risorse comunali.

A livello regionale, in questo ambito, Parma è una realtà svantaggiata e l’assessore non può affermare di non poter fare richiesta di ulteriori contributi regionali se non dopo aver fatto pagare almeno parte dei servizi ai disabili!

I consiglieri leghisti in Regione continuano a lavorare per ottenere altre risorse per Parma, proponendo anche la modifica del criterio c.d. “oggettivo” che parametra il contributo alla popolazione residente della fascia 18-64 anni, mentre nessun intervento in questo senso è stato fatto dal Partito Democratico.

Evidentemente i rappresentanti del Comune di Parma e della Regione Emilia Romagna dimenticano di applicare principi cardine della nostra Carta Costituzione, la solidarietà e l’uguaglianza: la soluzione per evitare iniquità è quella di eliminare i contributi a carico dei disabili e delle loro famiglie e non di imporne altri!

Laura Cavandoli
Capogruppo Lega Nord Comune di Parma


 

La commissione di venerdì 20 è stata, per la prima volta, un’occasione per discutere di problemi concreti, condividere criticità potenziali del futuro e trovare “insieme” le soluzioni. E’ stata una bella e proficua discussione tant’è che viene spontaneo pensare che i comunicati usciti siano frutto di chi non era presente!

Abbiamo condiviso le criticità di oggi dicendo che nel 2017 abbiamo autorizzato più inserimenti di ragazzi disabili nei Centri Diurni di quanto il Fondo Regionale Non Autosufficienza ci consentisse, proprio perché siamo consapevoli che le persone con fragilità e le loro famiglie vanno tutelate. Per tale motivo ci siamo fatti carico a bilancio comunale di 430.000 Euro aggiuntivi.

Abbiamo anche detto che le 10 famiglie, ad oggi in lista d’attesa, saranno supportate con contributo dal Comune facendo in modo che possano comunque essere accolte nei servizi.

Quello che non va  è l’iniquità che così si crea: i giovani restano in lista d’attesa, le famiglie che arrivano ora o che entrano in servizi innovativi e sperimentali devono sostenere in gran parte i costi dei servizi, mentre il sistema dei servizi storici in accreditamento prevede la gratuità (si pagano infatti solo i costi di pasti e trasporti).

Con lungimiranza politica vorremmo pensare al futuro.

Vorremmo condividere con tutta la città, il Consiglio comunale, i Sindacati, i gestori e soprattutto le famiglie, la necessità di costruire un modello che garantisca equità e che consenta di poter offrire risposte anche a chi arriva ora o arriverà nei prossimi anni.

Nella situazione attuale, in cui le risorse regionali non ci sono per tutti e ci obbligano a liste di attesa, proponiamo oggi un contributo economico per sostenere le famiglie escluse ma contemporaneamente vorremmo avviare una discussione aperta, condivisa e partecipata per la stesura di un nuovo regolamento del sistema, più strutturato ed equo, dove ognuno compartecipa in base alle sue possibilità (come avviene nel sistema dei servizi per gli anziani) in modo tale da dare risposte a tutti. Oltre a questo vorremmo lavorare a progetti sperimentali ed innovativi usando le stesse logiche di compartecipazione alla spesa.

Ora, grazie anche alla convocazione della commissione consiliare, siamo in una fase politicamente interlocutoria, dove ci interessa coinvolgere il più possibile tutte le parti in causa per arrivare all’obiettivo finale: garantire, non negare; includere, non escludere. Per noi la sostanza è semplice: nessuno deve essere lasciato indietro.

L’augurio, pertanto, è che la politica non perda questa importante occasione di fare squadra.

Gruppo Consiliare Effetto Parma          

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