Approvata la fusione di Banca di Parma e Emil Banca

Approvato all’unanimità il progetto di fusione per incorporazione di Banca di Parma e Banca di Vergato in Emil Banca con 697 voti (323 i soci intervenuti in assemblea).

È stato il presidente Alfredo Alessandrini a illustrare il progetto ai soci, dopo aver ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita e crescita di Banca di Parma: dall’istituzione del comitato promotore nel 2005 all’autorizzazione di Banca d’Italia nel marzo del 2015 all’inaugurazione nel novembre dello stesso anno.

Il presidente ha illustrato le ragioni della fusione che sono essenzialmente due: la dimensione e la redditività e anche alla luce della legge di riforma delle banche di credito cooperativo, queste aggregazioni – ha spiegato – «saranno all’ordine del giorno, lo prevede esplicitamente la normativa».

Il direttore generale Lorenzo Sartori ha invece fornito qualche elemento su come sarà la nuova Emil Banca: avrà 89 filiali in Emilia-Romagna, 734 dipendenti 47.300 soci, 154.648 clienti di cui 22.380 aziende e un territorio di competenza che va dalla provincia di Parma a quella di Ferrara.

«La scelta di Emil Banca è stata pensata proprio perché l’istituto, già nostro tutor, ha una spiccata propensione al mutualismo» ha dichiarato Alessandrini che ha poi annunciato anche la nascita della Società Mutua di Parma, dedicata alla famiglia, che si occuperà di integrazione all’assistenza sanitaria e opererà anche in ambito sociale, grazie a fondi già destinati da Banca di Parma, Emil Banca e soci privati.

Il presidente ha poi posto l’accento sui comitati soci: oggi in Emil Banca sono 24 comitati locali oltre a 4 comitati giovani con oltre 270 componenti volontari e sono centinaia le iniziative sostenute o organizzate direttamente; a questi si aggiungerà un comitato della zona di Vergato. «È anche questo che rende una banca davvero locale e legata al territorio». Il comitato di Parma sarà coordinato dallo stesso Alessandrini.

Alessandrini, ha ribadito anche in questa occasione, che è soddisfatto dell’esito del progetto: «Il senso del progetto di Banca di Parma uscirà rafforzato dalla fusione perché ora sarà possibile sostenere imprese e territorio con mezzi che prima non avevamo – e ha ringraziato tutti i soci dicendo – abbiamo percorso insieme una strada difficile ed emozionante, avremo ancora occasione di vivere esperienze importanti in Emil Banca».

Il tasso di concambio sarà di 93; per fare un esempio: un socio che detiene dieci quote di 100 euro per un controvalore di 1000 euro avrà in cambio 36 azioni Emil Banca del valore nominale di 25,82 euro ciascuna per un totale di 929,52 euro.
In contemporanea si sono svolte le assemblee a Bologna e Vergato, entrambe le assemblee hanno dato parere positivo al progetto. Gli effetti della fusione entreranno in vigore il primo dicembre 2017.

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