Un verbale mina la credibilità della Consulta degli stranieri: “Tutti a sostenere Alimadhi alle primarie”

Sono tempi difficili per la Consulta dei Popoli del Comune di Parma, dopo i dubbi dell’opposizione di centrosinistra in merito all’attività svolta in questi anni (leggi) e dopo l’interrogazione della Lega Nord che ha evidenziato che 16 membri della Consulta su 27 sono stati nominati in violazione del Regolamento comunale in quanto privi della cittadinanza extra UE e della residenza nel Comune di Parma (leggi).

Ma c’è di più, e forse di più grave.

Da un verbale della Consulta degli stranieri pubblicato ufficialmente sul sito del Comune di Parma e firmato dal Presidente Jean Claude Didiba (atto citato dalla Lega nella sua interrogazione), emerge che la Consulta ha dedicato un’intera riunione alla primarie del Pd per le comunali di Parma 2017. Il Comune di Parma è venuto a conoscenza del verbale solo da pochi giorni, essendo stato trasmesso a fine ottobre. (LEGGI VERBALE)

Si legge che “dopo un lungo dibattimento è stata chiara la volontà di sostenere un candidato d’origine straniera. Il Presidente ha indicato l’Avvocato Gentian Alimadhi come la persona giusta; non riscontrando voci contrarie e cosi è partita la Campagna elettorale per il Primo italiano d’origine straniera come candidato Sindaco nelle primarie del Centro sinistra a Parma”.

Obiettivamente sorprende che un organismo consultivo del Comune di Parma, che per di più nomina un consigliere aggiunto che partecipa ai Consigli comunali (con diritto di parola, non di voto), deliberi compattamente di dare inizio alla campagna elettorale per le primarie, avendo per Statuto tutt’altra funzione. La mobilitazione di questa Consulta, inoltre, non è neppure riferita a un appuntamento elettorale istituzionale (che sarebbe comunque inaccettabile), ma addirittura a uno partitico, interno alle dinamiche del solo Pd di Parma.

E ce l’hanno pure col Pd, che viene criticato dai membri della Consulta perchè “si puntualizza che la scelta del partito PD è stato puro opportunismo per fa sentire la voce delle minoranze.” Ma se il Pd è un partito di opportunisti, perchè la Consulta vuole mettere becco nei suoi processi interni? Non sarebbe stato più coerente rimanerne fuori?

A questo punto viene da chiedersi quale sia la credibilità residua di questa Consulta. Secondo me poca, pochissima. Viceversa l’ingenuità di mettere per iscritto certe posizioni è tanta, tantissima.

Credo che, proprio per non compromettere irrimediabilmente lo strumento della Consulta degli stranieri di cui rimango convinto dell’utilità, sia necessario ripristinare la legittimità dell’organismo azzerandolo e procedendo al suo immediato rilancio con la nomina di persone che hanno i requisiti per farne parte. E magari, se possibile, più interessate a promuovere l’integrazione che a fare delle campagne elettorali.

Andrea Marsiletti

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