“I comunisti nella terra dei preti”, presentazione del libro di Visani col senatore Pagliari

La storia e le vicende dei comunisti brisighellesi raccontate nella “Bassa parmigiana”, quella “piatta striscia di terra grassa, distesa lungo la riva destra del Po, fra Piacenza e Guastalla”, dove Giovanni Guareschi ideò il “Mondo Piccolo” di Peppone e Don Camillo.

Sabato 11 novembre, alle 17 nel Museo Mondo Piccolo in via Villa, 18 a Fontanelle di Roccabianca (Parma).

Si terrà, infatti, la presentazione del libro “I comunisti nella terra dei preti – Storia e personaggi del Pci, Brisighella 1921-1981” (Valfrido editore), una sorta di “Mondo Piccolo” rovesciato, dove al potere c’era Don Camillo e all’opposizione Peppone.

Il volume è scritto da Claudio Visani (giornalista) e Viscardo Baldi (ex funzionario e dirigente del Pci), entrambi brisighellesi, con il contributo della Fondazione Bella Ciao, il patrocinio della Fondazione Gramsci, dell’Anpi, del Comune di Brisighella e dell’Istituto Storico della Resistenza di Ravenna e provincia.

Dialogheranno con gli autori: Giorgio Pagliari, senatore parmigiano del Pd, ed Egidio Bandini, autore di diverse pubblicazioni su Giovannino Guareschi e giornalista della Gazzetta di Parma.

Parteciperanno, tra gli altri, il sindaco di Roccabianca, Marco Antonioli, il vicesindaco Alessandro Gattara, gli ex sindaci comunisti Giovanni Ferrari e Duilio Brambati, i parroci don Agostino Bertolotti e don Giacomo Bocchi.

Brisighella è nota per essere “la città dei cardinali”. Dal dopoguerra agli anni Ottanta era, assieme a Faenza, “l’isola bianca” della Romagna comunista e Repubblicana. Ma agli inizi del secolo scorso era l’idea socialista a prevalere. E dopo la scissione di Livorno che nel 1921 diede vita al PCd’I, i comunisti brisighellesi furono tra i primi ad aprire sezioni del nuovo partito e a subire, poi, le persecuzioni del regime fascista. Attivi nell’attività antifascista clandestina e protagonisti della Resistenza, i militanti e i dirigenti del PCI riuscirono poi, nel dopoguerra, nonostante la dura sconfitta del 18 aprile 1948 e il successivo predominio della Dc e dei potentati ecclesiastici del territorio, a costruire un partito di massa, di lotta e di governo, che ha espresso tre sindaci e che ha avuto fino a 800 iscritti su poco più di 2.000 elettori.
Questo libro racconta la storia del Partito comunista a Brisighella, dalla nascita nel 1921 alla trasformazione nel Partito democratico della sinistra (PDS) avvenuta nel 1991. La racconta sulla base di una ricca documentazione – scritta e fotografica – recuperata in diversi archivi. La racconta, soprattutto, ricostruendo le storie e le vicende personali e politiche dei “comunisti brisighellesi nella terra dei preti” che quella storia l’hanno faticosamente costruita e vissuta. Una ricostruzione frutto delle testimonianze dirette di chi c’è ancora e, per chi non c’è più, di vedove, figli, nipoti, amici e compagni di lotta. Un recupero della memoria che fa scoprire pagine drammatiche e commoventi di chi all’ideale politico e di partito ha sacrificato tutto, a volte anche la vita: come Luigi Fontana, uno dei fondatori del PCd’I, arrestato, condannato e morto per le conseguenze delle torture e della carcerazione; o come Renato Emaldi, il professore di Fusignano venuto a morire nei monti brisighellesi per la causa comunista e della Resistenza.
Da questo lavoro emerge uno spaccato di 70 anni di storia di una comunità, oltre che di un partito. Non solo. Osservando le storie personali e le vicende politiche del “microcosmo brisighellese” si ripercorrono e si comprendono alcuni dei passaggi più significativi della storia d’Italia: dall’insorgere del regime fascista alle persecuzioni dei “sovversivi” e all’attività clandestina dei comunisti nel Ventennio, dalla tragedia della Guerra al riscatto democratico della Resistenza e della Liberazione dall’occupazione tedesca, dalle battaglie unitarie di braccianti, mezzadri e operai nel primo dopoguerra alle contrapposizioni politiche e ideologiche tra social-comunisti e democristiani degli anni Cinquanta e Sessanta, dal movimento del Sessantotto per l’emancipazione giovanile e femminile al Compromesso storico e alla stagione politica del Pentapartito.

AUTORI
Claudio Visani è nato nel 1957 a Brisighella e vive a San Giovanni in Persiceto. Giornalista dal 1984, ha lavorato per oltre vent’anni a l’Unità, di cui è stato anche redattore capo delle cronache dell’Emilia-Romagna. Collaboratore di diverse testate – tra cui Il Venerdì e Viaggi di Repubblica, Focus e Globalist – blogger di Huffington Post e con il proprio blog Martin Pescatore. Con la casa editrice Pendragon ha pubblicato nel 2000 “Arriverà quel giorno – Lettere dal fronte e dai campi di prigionia (1943-1945”), con la prefazione di Roberto Roversi, e nel 2012 “Gli intrighi di una Repubblica – San Marino e Romagna, ottant’anni di storia raccontata dai protagonisti”, con la prefazione di Sergio Zavoli.

Viscardo Baldi è nato nel 1948 a Brisighella dove tutt’ora vive. Operaio metalmeccanico alla Comet dal 1968 al 1973. Funzionario del PCI dal 1974 al 1988. Dal 1989 per circa 20 anni impiegato/tecnico della Confederazione Italiana Coltivatori di Faenza. ha ricoperto diversi incarichi pubblici: vice presidente del Comprensorio Faentino, assessore comunale nella giunta del sindaco Amos Piancastelli, vice sindaco nelle giunte di Tiziano Samorè e Cesare Sangiorgi, presidente del Consiglio comunale con l’amministrazione del sindaco Davide Missiroli.

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