Furti in copisteria e all’Ikea e rapina in cartoleria a Parma

Alle ore 09.50 circa del 13 novembre una squadra volante della Polizia si portava in via D’Azeglio presso la copisteria Pit Print per sopralluogo di furto. Sul posto, il richiedente riferiva che ignoti ladri si erano introdotti all’interno, tramite l’effrazione della porta d’ingresso, asportando una macchina da incisione Roland; una pressa per tessuti; una stampante ad aghi marca Epson; due PC con relativi monitor marca Lenovo ed una rilegatrice marca Fastback, il tutto per un valore di circa 15.000 euro.


Alle ore 17.10 del 13 novembre personale la Polizia si portava in via Milano presso la cartoleria Gocce d’inchiostro per segnalazione di tentata rapina. Sul posto, la richiedente riferiva che poco prima un uomo alto 1.70 cm. Circa; corporatura esile, carnagione olivastra indossante una cuffia nera, una giacca a vento di colore beige ed un paio di pantaloni beige con tasconi laterali presumibilmente di nazionalità marocchina, il quale con fare sospetto chiedeva il prezzo di un giocattolo esposto in vetrina. Successivamente uscita dal negozio per poi far rientro immediatamente dopo, portandosi dietro al bancone e sotto la minaccia di un taglierino, chiedeva alla donna di dargli tutti i soldi contenuti nella cassa. La donna impaurita iniziava ad urlare chiedendo aiuto, prendendo di sorpresa il rapinatore che si allontanava dalla cartoleria facendo perdere le sue tracce.


Alle ore 14.10 circa del 13 novembre la Polizia era chiamata presso il negozio denominato IKEA. Sul posto gli operatori prendevano contatti con il responsabile, il quale riferiva che nel pomeriggio aveva notato una donna con a seguito tre bimbi minori che mentre si aggiravano nei vari reparti il bambino più grande prelevava della merce ponendola in una borsa che teneva la madre. Finito il percorso obbligato, la madre si dirigeva verso le casse, lasciando la borsa al bambino grande, il quale si dirigeva verso il reparto del secondo al fine di eludere l’antitaccheggio per poi ricongiungersi dopo le casse. A questo punto l’addetto alla sicurezza fermava la donna, la quale vistasi scoperta consegnava il contenuto della borsa per un valore di circa 161 euro. La donna veniva indagata in stato di libertà per il reato di furto aggravato in concorso.

A. Y. Classe 1987 cittadina bosniaca, residente campo nomadi di Felino indagata in stato di libertà per il reato di furto aggravato in concorso.

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