INTERVISTA – Alberto Padovani: “Quella del Manutentore è una visione etica della poesia”

Intervista ad Alberto Padovani, poeta parmigiano che ha scritto il libro “Il Manutentore”, che verrà presentato mercoledì 29 novembre alle ore 18 ai Diari di Bordo, in Borgo S.ta Brigida a Parma. 

Diciamo che nella tua attività creativa sei uno che spazia, dalla musica d’autore dei Maninblu alle poesie… ti senti un po’ il Bob Dylan di Parma?

Direttore, sei in vena di battute! Questa ti è riuscita bene davvero.

In realtà non mi sento adeguato. Comprendo come uno che scrive qualcosa di nuovo sia piccolo in confronto a tutto lo scibile e in confronto all’evoluzione dell’arte nelle sue varie forme. Ma, a differenza di prima, non provo insoddisfazione per questo. Ho scoperto negli anni che è proprio il sentirsi “inadeguato” a renderti più desideroso di cercare nuove forme e linguaggi… non tanto per adeguarsi a qualcosa, ma per tendere al meglio nella tua espressione creativa e, se vogliamo definirla tale, artistica.

Chi si sente “a posto”, o come si dice “arrivato”, avrà ben poco da dire e da dare sul piano creativo. La canzone e la poesia sono le due forme di espressione che prediligo… le due gambe su cui cammino artisticamente.

Cos’è l’ispirazione?

Quella cosa piuttosto misteriosa, che quando arriva è bene non lasciare sfuggire. L’esperienza, la competenza, la tecnologia, possono aiutarti a catturare meglio l’ispirazione, ma non possono sostituirsi ad essa. Se dovessi usare una metafora, è una corrente che arriva per trasportarti in un altro luogo, il tempo necessario perché tu possa sperimentare e quindi dire qualcosa di nuovo. Innanzitutto per te.

E’ più difficile scrivere una canzone o una poesia?

Sono forme diverse. Sia poesia che canzone sono definibili come linguaggi sintetici: in poco spazio o tempo, devono dire molte cose e significare molto per chi ascolta o legge. La poesia deve reggersi da sola, si basa su un’architettura dell’essenzialità. La canzone è più strutturata, quindi spesso (quasi sempre nel mio caso), si condivide un percorso con altri musicisti per farle raggiungere la sua completezza espressiva.

Il titolo del tuo nuovo libro di poesie “Il manutentore” non credi sia poco poetico?

Quella del manutentore è una visione etica della poesia. Sono andato oltre la “poesia sociale” (raccolta precedente, uscita nel 2013) per affrontare un territorio nuovo, dove il poeta, attraverso la lirica, cerca di veicolare messaggi universali. Il “manutentore” è una metafora generazionale: il ruolo nel mondo dei 40enni, 50enni… manutenere per prevenire il crollo di una civiltà. Credo sia molto attuale. Al tempo stesso, credo sia molto poetico, nel senso comunicativo del termine. Certo, siamo anni luce distanti dalle “pene d’amor perdute” e dalle poesia mammocentriche.

Rispetto alle precedenti raccolte cos’è cambiato?
Innanzitutto ho trovato un editore – Zona, di Genova – che mi permette una distribuzione, sia nelle librerie che on line. Sulla pagina www.ilovebooks.it è possibile sia ordinarne una copia cartacea che acquistarlo in formato ebook. La novità più rilevante sta però nel metodo: il libro è stato curato da Luca Ariano, poeta parmigiano conosciuto e stimato in ambito nazionale, che, nel rispetto della mia libertà creativa, mi ha aiutato a setacciare le poesie, permettendomi di operare una selezione significativa. Lo ringrazio per questo, come ringrazio Camillo Bacchini – critico letterario e curatore dell’opera poetica del padre Pierluigi – con cui dialogo di poesia. Ho compreso con questo libro che confrontarsi è prezioso per migliorare il proprio stile.

Cosa si deve aspettare il lettore da “Il manutentore”?

Nulla, se non la voglia di lasciarsi cullare da una lettura lenta, possibilmente ripetuta, a piccole dosi. “Il Manutentore” è un libro da comodino. Il confronto con la poesia è qualcosa di molto personale. Occorre entrare in sintonia con l’autore, con la sua musica interiore espressa in versi. Per questo, credo che il lettore sia un vero protagonista, abbia un ruolo attivo di tutto rispetto, soprattutto nei confronti della poesia contemporanea. AM

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