“La notte bianca dei Soviet”: Teatro Due commemora la Rivoluzione russa

Mentre sulle rive della Neva si scatenava il più grande avvenimento politico dell’epoca contemporanea, artisti e intellettuali vivevano la Rivoluzione dal suo interno e ci restituivano la loro visione, il loro entusiasmo, le loro problematiche. Majakovskij, poeta della Rivoluzione, John Reed, cronista dei “Dieci giorni che sconvolsero il mondo”, Šostakovic, compositore prima entusiasta e poi dissidente nel regime nascente… Fondazione Teatro Due dedica a questi e ad altri interpreti di quei giorni turbolenti La notte bianca dei Soviet, una vera e propria maratona che sabato 2 dicembre dalle ore 17.30 invaderà gli spazi di Teatro Due con spettacoli, proiezioni cinematografiche, letture, concerti e momenti conviviali. Il programma della serata è inserito nel più ampio cartellone di Reggio Parma Festival dal titolo Il mondo di ieri Fra Dio e il Diavolo.

Edmondo De Amicis ispira, con il suo racconto La maestrina degli operai, l’unico titolo sopravvissuto nell’ attività cinematografica di Vladimir Majakovskij, La signorina e il teppista, il film che sarà proiettato alle ore 17.30 per dare il via alla maratona dedicata al Poeta della Rivoluzione. Realizzato nel 1918 su sceneggiatura e nell’ interpretazione di Majakovskij, la pellicola racconta la storia di un furfante innamorato della maestra di una classe collettiva di paese nella Russia pre-rivoluzionaria. Un soggetto molto romantico, in cui Majakovskij riprende un personaggio comune nella sua poesia non ideologica, il “teppista”, un’irresistibile canaglia dal cuore d’oro con una pericolosa propensione ad innamorarsi follemente e a farsi spezzare il cuore. Un personaggio probabilmente autobiografico, fanno fede in questo senso le lettere che scrisse a Lili Brik, alcune delle quali fanno parte del materiale che innerva la nuova creazione I poeti sulle mine, una produzione di Fondazione Teatro Due in collaborazione con il centro culturale e di ricerca Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano (dove fino al 17 dicembre è in corso la mostra dal titolo “1917-2017: Una storia europea chiamata Rivoluzione” che espone per la prima volta una selezione della Collezione Alberto Sandretti, facente parte del patrimonio documentale russo e sovietico della Fondazione. Info www.fondazionefeltrinelli.it).

Accanto alle lettere che testimoniano la complessa relazione che ci fu fra il poeta, Lila e il marito Osip Brik, un rapporto che sarebbe troppo semplice definire un ménage à trois, I poeti sulle Mine è una elaborazione drammaturgica originale che prende spunto dalle poesie e dai testi teatrali di Majakovskij per creare un’ indagine umana e politica sul poeta: l’amore, la Rivoluzione, gli anni difficili e la morte dalle circostanze misteriose.

Una preziosità tratta dalla produzione cameristica di Dmitrij Šostakovič, artista emblematico del travagliato rapporto fra arte e potere costituito è proposta dal Trio Kanon (alle ore 20.30). Il programma prevede l’esecuzione del Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 1 in do minore op. 8 , composizione giovanile, scritta durante la convalescenza post – operatoria in Crimea, ed il Trio per violino, violoncello e pianoforte n. 2 in mi minore op. 67, in cui l’alternanza di momenti lirici e scherzosi rispecchiano i sentimenti nei confronti del defunto Ivan Sollertinskij, critico musicale e grande amico del compositore, cui il brano è dedicato.

Schegge d’esecuzioni celebri, discorsi di Lenin, Trotsky e Chrušcëv alla nazione, esperimenti futuristi e canti dell’Armata Rossa si muovono insieme a poesie, frammenti di film di Ejzenštejn, materiali d’archivio, riprese live ed elaborazioni video, ne Les Adieux! Parole salvate dalle fiamme, un incontro di voci recitanti, musica e video diretto da Lisa Ferlazzo Natoli (in scena alle ore 21.30).

I due attori, la stessa Natoli e Fortunato Leccese si confrontano con un ensemble di quattro strumenti (viola, flauti, bayan e percussioni). Esenin, Majakovskij, Pasternak e Blok, compagni di strada della rivoluzione e dissidenti per posizione, con le loro parole, le loro contraddizioni, le loro morti e i loro esili, sono protagonisti di una traversata da un’epoca a un’altra, un viaggio a ritroso per recuperare radici antiche, trovare in versi e parole il ritmo di tamburi e il refrain di ballate popolari.

Dalle ore 18.50 la Rivoluzione bolscevica è raccontata anche dall’installazione sonora La stanza della rivoluzione che in 22 minuti (in loop fino alla fine della serata) – con le parole di John Reed e la mirabile interpretazione di Elio De Capitani riprende Quei dieci giorni che, fra l’ottobre e il novembre del 1917,sconvolsero il mondo. Dieci giorni che Reed, giornalista e militante socialista americano, ricostruisce in forma peculiare, a metà strada fra racconto, reportage giornalistico e cronaca in tempo reale. La registrazione in quadrifonia, come se la voce di De Capitani ‘accadesse’ letteralmente ‘qui e ora’ muovendosi nella stanza, e l’utilizzo di una cassa multidirezionale S.TO.NE danno al racconto di Reed l’imprevedibilità e l’incanto di quei dieci giorni.

Informazioni e biglietteria Teatro Due: Tel 0521/230242 – biglietteria@teatrodue.org – www.teatrodue.org

PROGRAMMA

Ore 17.30 Film
LA SIGNORINA E IL TEPPISTA
regia di Vladimir Majakovskij ed Evgenij Slavinskij

sonorizzazione dal vivo Ruggero Genti

in collaborazione con la Cineteca di Bologna

Ore 18.45
I POETI SULLE MINE
Pastiche poetico-teatrale da Majakovskij e gli altri
Con Raffaele Esposito, Orlando Cinque, Anahì Traversi
produzione Fondazione Teatro Due
in collaborazione con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

Dalle 18.50 Installazione sonora
LA STANZA DELLA RIVOLUZIONE
Adattamento di Silvana Natoli da “I dieci giorni che sconvolsero il mondo” di John Reed
Voce Elio De Capitani

Ore 19.3
ENTR’ACTE

Ore 20.30
TRIO KANON
Violino Lena Yokoyama Violoncello Alessandro Copia Pianoforte Diego Maccagnola
Musiche di Dmitrij Šostakovič

Ore 21.30
LES ADIEUX! PAROLE SALVATE DALLE FIAMME
Ideazione Lisa Ferlazzo Natoli, Gianluca Ruggeri

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