L’AIRC finanzia l’Oncologia del Maggiore con 608 mila euro

L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) sostiene la lotta contro i tumori finanziando i progetti che eccellono per la loro rilevanza da un punto di vista clinico assistenziale e metodologico. Quest’anno l’AIRC ha scelto di puntare sulla ricerca per le neoplasie polmonari dell’Oncologia medica dell’Ospedale di Parma premiando con un contributo, pari a 608 mila euro, il progetto coordinato dal dottor Marcello Tiseo, responsabile del Percorso diagnostico terapeutico del tumore al polmone dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La commissione valutatrice di AIRC, dopo un accurato processo di valutazione delle numerose proposte pervenute, ha deliberato lo stanziamento dei fondi nel corso dei cinque anni previsti dallo studio.

Il progetto si avvarrà della collaborazione del prof. Pier Giorgio Petronini, responsabile del laboratorio di Oncologia sperimentale, e della prof. Roberta Alfieri, entrambi del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, di Marco Mor, docente di Chimica farmaceutica del dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco dell’Universita di Parma, della dottoressa Livia Ruffini direttore dell’unità operativa di Medicina Nucleare e del prof. Enrico Maria Silini direttore dell’unità operativa di Anatomia Patologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria.

Ancora oggi il tumore al polmone rappresenta la prima causa di morte per neoplasia. La ricerca degli ultimi anni ha però ottenuto ottimi risultati nel trattamento della patologia, in particolare nella sua forma più diffusa definita “non a piccole cellule”, che rappresenta circa l’85% della casistica complessiva. Su questo filone di ricerca prenderà il via, a inizio anno, l’importante progetto di Parma dedicato allo studio della firma genetica e metabolica, allo scopo di individuare coloro che potranno beneficiare dei trattamenti, conoscere i meccanismi  di resistenza ai farmaci e testare nuove combinazioni in laboratorio. Nello specifico, il progetto vuole indagare i principali meccanismi di resistenza alla terapia normalmente impiegata nella pratica clinica nei pazienti affetti da carcinoma polmonare con una mutazione del gene EGFR. Il materiale biologico (plasma e di tessuto) verrà quindi prelevato, analizzato e testato in vitro al fine di individuare i fattori predittivi di risposta alla terapia a beneficio del singolo paziente.

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