Piena di Colorno, Bonaccini: “Sospensione del pagamento delle tasse”

Sei mesi di sospensione del pagamento delle tasse, incluse quelle derivanti da cartelle di riscossione già emesse, da parte di cittadini e imprese colpiti dalle recenti esondazioni e piene di fiumi in alcuni Comuni dell’Emilia-Romagna.

E’ la richiesta avanzata dalla Regione e contenuta in una lettera inviata dal presidente Stefano Bonaccini al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, vista “la gravità delle conseguenze sul tessuto sociale, economico e produttivo” causate dall’eccezionalità degli eventi atmosferici. Sospensione, si legge nella missiva, “dei termini per il versamento e l’adempimento degli obblighi tributari” che vada a beneficio di residenti e aziende dei seguenti Comuni: Brescello località Lentigione e Coenzo (Re); Colorno (Pr); Campogalliano, Ponte Alto e San Pancrazio nel modenese e Modena località Lesignana. Nel dettaglio, la richiesta di sospensione è relativa al periodo compreso tra l’8 dicembre 2017 e il 6 giugno 2018. Inoltre, la Regione si riserva di aggiornare l’elenco delle aree colpite, chiedendo che nel decreto ministeriale “sia prevista la possibilità di individuare con successivo atto altri Comuni relativamente ai quali applicare la sospensione dei termini”.

Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla difesa del suolo, Paola Gazzolo hanno incontrato oggi i cittadini nella sede del Municipio di Campogalliano (MO) per fare il punto sui possibili risarcimenti dei danni causati dalla piena del fiume Secchia. Sempre nel pomeriggio, per la stessa ragione hanno poi incontrato, nel reggiano, gli imprenditori delle aziende alluvionate. Complessivamente, considerati tutti i territori colpiti e seppur gli accertamenti siano ancora in corso, la prima quantificazione del danno agli edifici privati sulla base delle 660 segnalazioni ad oggi pervenute da 39 comuni, è di oltre 31 milioni di euro. Per quanto riguarda i danni alle attività produttive, sempre ad oggi sono arrivate 227 segnalazioni (molte in corso di definizione) da 28 comuni, per un totale di oltre 80 milioni di euro. Intanto ieri, nel corso della seduta dell’Assemblea legislativa andati avanti fino a sera inoltrata, l’assessore Gazzolo ha fatto il punto della situazione nelle zone colpite.

La situazione nelle zone colpite

Nel corso del suo intervento in Aula, ha ricordato che è stata completamente liberata dall’acqua l’area allagata di Lentigione, nel Comune di Brescello, colpita da una piena storica dell’Enza; le operazioni di pulizia dal fango completate in pochi giorni grazie all’impiego in media di una squadra di volontari per ogni famiglia; cinque squadre di tecnici del Dipartimento nazionale di Protezione civile fino a ieri erano al lavoro per concludere i sopralluoghi preliminari alla dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo, come richiesto dalla Regione, all’indomani dell’ondata di maltempo. In totale dal 9 al 13 dicembre scorsi, l’Agenzia regionale ha emesso 5 allerte di protezione civile. Tutte sono arrivate via sms e mail a Sindaci e operatori del sistema attraverso il Portale AllertaMeteo Emilia-Romagna, lo strumento che consente di raggiungere Autorità ed Enti competenti per la sicurezza del territorio e delle popolazioni.

La macchina dei soccorsi, il lavoro svolto

Ripercorrendo le fasi delle operazioni di soccorso, l’assessore Gazzolo ha ricordato che subito dopo l’allagamento, sono state evacuate una decina di persone a Colorno, dove si sono concluse in 48 ore le attività di pulizia dal fango, e oltre 1.150 persone a Lentigione: 580 registrate e accolte lo stesso 12 dicembre in 4 Centri di accoglienza – uno a Novellara e Castelnovo Sotto, 2 a Poviglio – o in sistemazione autonoma; alcuni cittadini non erano presenti al momento dell’esondazione o sono rimasti volontariamente ai piani alti delle abitazioni. Ad oggi, sono ancora 154 le persone assistite: 95 in alberghi, 5 ricoverate presso la casa protetta di Brescello e 54 in autonoma sistemazione.

Per la gestione dell’emergenza, oltre ai mezzi e alle attrezzature dislocate sul territorio, il sistema regionale ha impiegato 11 mila sacchi di iuta, 680 coperte, 410 brandine, 19 fuoristrada con dotazioni specifiche per la pulizia, 3 torri faro. Solo a Lentigione per le operazioni di svuotamento dell’area allagata 12 elettropompe, 4 motopompe, 3 torri faro e 2 gruppi elettrogeni.

Preziosissimo il ruolo del volontariato di protezione civile: nell’arco di 10 giorni sono intervenuti circa mille volontari, anche da fuori da Regione, che hanno prestato oltre 1.800 giornate/uomo di lavoro. Hanno operato per la sorveglianza degli argini dei fiumi Enza e Secchia in supporto ad Aipo, per lo sgombero di alberi, rami caduti e detriti, per l’assistenza alla popolazione e per garantire i servizi essenziali, oltre che per la pulizia degli immobili nelle aree allagate.

perlavalbaganza