Ferraroni (M5S): “Il gioco delle tre carte del Pd sul ponte di Colorno”

Cinzia Ferraroni (nella foto a sinistra)

Che la comunicazione ora più che mai sia condizionata dalle prossime elezioni è evidente.

Ma la preoccupazione sulla mancanza di equità nella comunicazione e il pilotaggio dell’opinione pubblica è più che giustificata dai fatti.

I più importanti TG nazionali hanno trasmesso dal ponte di Casalmaggiore le interviste fatte a Di Maio senza nemmeno menzionare il fatto che Luigi fosse sul ponte del Po perché è chiuso da tre mesi e sta creando gravi disagi alle aziende, all’economia e ai cittadini dell’Emilia e della Lombardia, due tra le regioni più ricche d’Italia.

Perché la cronaca nazionale ha omesso di riferire la notizia? E’ un fatto importante un ponte completamente chiuso al traffico. Ed è probabile che qualcuno non voglia che si sappia troppo in giro, a campagna elettorale iniziata.

Chi ha la responsabilità amministrativa della manutenzione è la Provincia di Parma, in quota PD da decenni. Il giorno prima della conferenza stampa di Di Maio sul ponte di Casalmaggiore, è stata convocata in provincia a Parma un’affollata riunione dalla quale è emerso che i fondi arriveranno ed il ponte sarà riaperto nel 2019.

Speriamo sia così ma ci sono tutte le premesse per pensare che sia propaganda preelettorale, visto che pochi giorni fa il TAR dell’Abruzzo è dovuto intervenire per chiedere al Ministero delle Infrastrutture di mandare i soldi stanziati dalla Cassa Depositi e Prestiti per la riparazione delle autostrade Abruzzesi colpite dal terremoto dell’Aquila. 57,8 Milioni di Euro che gli abruzzesi non hanno ancora visto ne tantomeno speso per poter aggiustare vie di collegamento indispensabili.

La chiusura conseguente alla rottura delle travi in cemento del ponte di Casalmaggiore poteva essere un episodio evitabile? Il manufatto è degli anni 50 ed in genere si parla di 100 anni di vita per il cemento armato. Possibile che si sia accorto un pescatore delle travi pericolanti e rotte sotto il ponte? Possibile che due province ricche come Parma e Cremona debbano ridursi a questo punto?Forse quando il PD ha legiferato in materia di Province non ha tenuto conto di ciò che sarebbe accaduto con una riforma come quella?

Leggo che Nicola Dall’Olio (PD) scrive al Sindaco di Parma di preoccuparsi dei collegamenti con la Lombardia invece che preoccuparsi di salvare un aeroporto da anni in perdita come il Verdi, rimarcando che solo grazie ai parlamentari PD oggi si può parlare di riapertura del ponte nel 2019.

Premesso che sul tema dell’aeroporto sono d’accordo che non vengano sperperati ulteriormente soldi pubblici, a testimonianza di questo come Movimento 5 Stelle ci siamo opposti pubblicamente al versamento delle quote ricavate dalla vendita di Ente Fiere Parma da destinare alla Sogeap da parte del Comune, operazione fatta alla soglia delle amministrative locali, ritengo che le dichiarazioni di Dall’Olio assomiglino al gioco delle tre carte per nascondere le responsabilità del suo partito.

Infatti la Provincia a guida PD ha fatto altrettanto, vendendo lo stesso pacchetto di quote di Ente Fiere con la promessa di destinarli ad opere di manutenzione, “visto che in occasione di questa vendita Gianpaolo Serpagli (Pd) ha ribadito che per la Provincia, così come si è configurata dopo la riforma Delrio, le Fiere non sono strategiche e la vendita serve a “reperire risorse per gli investimenti della Provincia stessa”. Quindi la Provincia non esiterà a spenderli? E la Regione Emilia Romagna potrebbe evitare di destinare i 12 milioni previsti prima delle elezioni amministrative alla trasformazione in cargo del nostro aeroporto e destinarli ai ponti di Casalmaggiore e Ragazzola? A questo Dall’Olio potrebbe rispondere.

Le provincie sono state oggetto della riforma voluta da Renzi e dal Ministro Delrio e oggi sono senza i fondi necessari per la manutenzione ordinaria, così hanno dichiarato nonostante le vendite degli asset di Ente Fiere..

Con il risultato che da tempo il ponte di Ragazzola funziona a senso alternato ed il ponte di Casalmaggiore è chiuso al traffico.
Di chi è la colpa della mancanza di fondi per le opere strutturali? Del PD, visto che è al governo del Paese e ha voluto quella riforma. E’ del tutto fuorviante quindi che Dall’Olio faccia apparire come virtuosi Delrio ed i parlamentari parmigiani per la destinazione dei fondi atti a riparare il ponte perché è proprio grazie alla loro gestione amministrativa che siamo arrivati a questo punto.

Chi si deve occupare delle nostre infrastrutture essenziali prima che l’irreparabile accada? Chi decide se non il Ministro delle infrastrutture quali sono le opere più importanti da finanziare? Perché ci si ostina a stanziare miliardi per un opera inutile come la TAV in Val di Susa e non ad opere di manutenzione e consolidamento necessarie alla nostra economia produttiva?  A queste domande Dall’Olio ed il suo partito dovrebbero dare risposta.

Cinzia Ferraroni, M5S Parma

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