Ospedale di Vaio: la ripresa del cantiere, gli obiettivi 2018

L’Ospedale di Vaio inizia il 2018 con una buona notizia: la riapertura del cantiere per la costruzione della nuova ala. Mercoledì scorso, con la consegna delle attrezzature da parte di Unieco a Edificanda Srl, sono ripresi i lavori per realizzare entro febbraio 2019 il nuovo edificio con una superficie di oltre 7.500 metri quadrati.

E l’inizio del 2018 è anche l’occasione per fare un bilancio dell’anno appena concluso e per annunciare i principali impegni da realizzare nei prossimi 365 giorni.

“Il 2017, per l’Ospedale di Vaio, è stato un anno importante per gli investimenti tecnologici, primo fra tutti, l’acquisizione della risonanza magnetica da 1,5 tesla, entrata in funzione in autunno” – afferma Elena Saccenti, direttore generale dell’AUSL di Parma.

Con una spesa di oltre 1 milione di euro, la nuova attrezzatura è adatta ad ogni esigenza diagnostica avanzata, sia in campo neurologico che per applicazioni body, angiografiche, cardiache oltre che per studi ortopedici ad altissima risoluzione. In particolare, questa risonanza consente di indagare la funzionalità del cuore ed è anche utile per rilevare tumori maligni, come i mielomi e i linfomi.

“Gli investimenti non sono terminati – continua il direttore -. Sono già stanziati 600mila euro per l’acquisto della TAC destinata alla radiologia d’urgenza e della nuova diagnostica raggi X”.

Il 2017 ha visto anche un leggero aumento del personale che ha consentito di far fronte ai diversi pensionamenti già registrati anche nel 2016. “Dal giugno scorso – spiega Saccenti – è stato conferito l’incarico di direzione dell’Unità operativa complessa di Neurologia a Stefano Jann, che ha preso servizio dal primo settembre. Mentre nei primi mesi di quest’anno saranno assegnati gli incarichi di direzione di Cardiologia-Terapica intensiva coronarica attualmente affidata a Emilia Buia e di Ortopedia e Traumatologia, ora affidata a Galeazzo Concari”.

Più in generale, i dati di attività del 2017 – primi novi mesi – confermano come l’Ospedale di Vaio sia un punto qualificante della rete ospedaliera provinciale, struttura in grado di rispondere ai bisogni di salute del distretto di Fidenza e della provincia, ma capace anche di richiamare pazienti dalle province vicine, in primis Piacenza con 915 casi, e di tutta Italia, dal nord al sud comprese le isole, con 334 casi, di cui 134 dalla sola Lombardia.

Nei primi 9 mesi del 2017, si contano 6.683 ricoveri di degenza ordinaria e 1.261 di day hospital, a cui si aggiungono 1.281.525 prestazioni ambulatoriali (di cui poco meno della metà assicurate a persone ricoverate), in aumento di circa il 5% rispetto allo stesso periodo del 2016.

“Per quanto riguarda i ricoveri – prosegue Saccenti – nel corso dell’anno 2017 è stata posta particolare attenzione all’appropriatezza. Impegno anche per il 2018 è che il setting assistenziale scelto sia quello più adeguato e rispondente alle esigenze del cittadino. Il ricorso al ricovero deve essere fatto solo quando e se necessario”.

Tra gli impegni per l’anno in corso, c’è anche l’ulteriore sviluppo di alcune attività. “Vogliamo incrementare, in particolare, gli interventi di chirurgia mininvasiva dell’anca e della chirurgia ambulatoriale del piede, consolidare l’attività della procreazione medicalmente assistita, ripresa nel 2017, implementare il percorso di presa in carico delle persone con problemi alla prostata ed avviare specifici percorsi per il trattamento delle lesioni preneoplastiche e neoplastiche del tubo digerente. Inoltre, verrà potenziata la telecardiologia per la refertazione e il monitoraggio da remoto dei defibrillatori, sviluppata ulteriormente la coronarografia in collaborazione con il Maggiore, e migliorata la gestione dei pazienti in terapia anticoagulante e non anticoagulante orale con nuovi spazi e personale dedicato”.

Parola d’ordine per il 2018 – come già lo è stata per il 2017 – è integrazione tra i professionisti di tutte le strutture parte del sistema dell’assistenza ospedaliera provinciale, quindi dell’Ospedale di Vaio, del Santa Maria di Borgotaro e del Maggiore di Parma. Ad esempio, come già avvenuto con il polo neurologico, è in programma l’avvio del polo di otorionolaringoiatria provinciale, che vedrà un particolare impegno dei professionisti di Vaio.

“Non si può fare rete senza integrazione. Ognuno con le proprie finalità e caratteristiche – l’Azienda Ospedaliero-Universitaria come centro di secondo livello – il Presidio Ospedaliero dell’AUSL (con gli ospedali di Vaio e Borgotaro), come centri di primo livello, insieme alle strutture del privato accreditato – contribuisce a qualificare e ad accrescere il sistema” – conclude il direttore generale AUSL.

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