Frigeri (M5S): “Il Movimento non è più il luogo si praticano concretamente onestà intellettuale, trasparenza, correttezza, democrazia”

LETTERA APERTA AGLI ATTIVISTI E ISCRITTI DEL M5S DI PARMA E PROVINCIA

Cari Amici,

scrivo questa lettera aperta perché, come sapete, l’elenco degli iscritti é segreto: nessuno, tranne chi gestisce il sito movimento5stelle.it , vale a dire la Casaleggio Associati S.r.l., sa quanti siamo e chi siamo. Per cui l’unico modo per avere la probabilità di raggiungervi tutti è renderla pubblica .

In vista della campagna per le politiche, i vertici del M5S hanno nominato a dicembre 2017 un gruppo tecnico di referenti regionali.

Il referente per l’Emilia Romagna, Bugani, ha sub-nominato per Parma Mauro Nuzzo, penso sulla base al suo curriculum di ex Consigliere Comunale eletto nel 2012 col M5S, che dal 2013 al Settembre 2016 ha condotto una tenace lotta interna contro la Giunta 5Stelle, votando spesso insieme a PD e Forza Italia tanto che molti, tra cui il sottoscritto, ritengono Mauro Nuzzo uno dei principali responsabili della situazione in cui oggi versa, a Parma, il Movimento 5 Stelle. Ma tra questi molti, evidentemente mente, non figura Max Bugani.

Poiché il ruolo attribuito non sembrava chiaro, qualcuno ha chiesto lumi e Bugani ha spiegato che non esistono un “coordinatori” ma solo “referenti logistici” dedicati agli spostamenti di Luigi Di Maio. In pratica: Bugani è il “Travel Agent” di Di Maio per l’Emilia Romagna, mentre i “referenti provinciali” sono addetti alla logistica: location, trasporti, aule, palchi, microfoni, sedie, wc chimici, ecc.

Le parlamentare 2018, oltre la clamorosa inadeguatezza tecnica della piattaforma Rousseau, hanno però svelato la vera funzione dei referenti: riferire. Fornire cioè ai livelli superiori le informazioni utili per far sparire dalle liste, senza comunicazione né motivazione, i nomi dei personaggi “scomodi”. Degli iscritti, hanno pensato, non c’è da fidarsi: potrebbero persino scegliere persone competenti e gente che pensa con la propria testa! É stato così creato dal Capo Politico Luigi Di Maio (o da chi per lui) un gulag virtuale, luogo di deportazione dei “desaparecidos” dalle liste. Di questa schiera, come sapete, fa parte anche il sottoscritto.

Nella più totale assenza di motivazioni ufficiali, chi vuole sapere qualcosa deve sfogliare il Fatto, che ha accesso alle gole profonde dei referenti ufficiali (regionali, provinciali) e probabilmente anche a qualcun altro, da questi non troppo distante. Secondo quel che riporta la ПРАВДА…..pardon, Il Fatto, nel mio caso le motivazioni risultano essere di natura genealogica: sono reo di avere un figlio degenere, tanto degenere che di lavoro fa il portavoce del Sindaco di Parma!

Qualcuno che ha la mia età forse da giovane é stato in URSS, e ricorderà che negli alberghi c’erano le “donne di piano”: cameriere che, oltre al normale lavoro, ne svolgevano un altro più delicato: quello di informatore del KGB. Non potevi uscire o rientrare in camera, prendere l’ascensore, lucidarti le scarpe, senza essere “monitorato” dalla donna di piano. Se cambiavi piano, ce n’era un’altra. É da quel sistema che devono aver preso ispirazione i vertici del M5S in occasione delle parlamentarie. Certo, in modo più tecnologico e meno sessista: noi infatti abbiamo anche gli “uomini di piano”. Qualcuno avanza il sospetto che i referenti abbiano agito in modo del tutto disinteressato, essendo a loro volta candidati negli stessi collegi dei desaparecidos: meno concorrenti ci sono, più alta é la probabilità di farcela. Ma è sicuramente una calunnia, i referenti, ufficiali e quelli sotto copertura, hanno agito “nell’interesse supremo del movimento”.

C’è chi ha parlato di epurazione di tipo stalinista. In effetti le parlamentarie avrebbero potuto rappresentare un grandioso esempio di democrazia partecipata, in cui gli iscritti liberamente giudicano, promuovono o bocciano chi liberamente si propone. Sono state rappresentato invece l’assassinio della democrazia, perpetrato “in un unico disegno criminoso” (come direbbe Imposimato) da un ristretto gruppo di persone, elette da nessuno, che ha deciso in modo segreto ed arbitrario, al di fuori e contro il regolamento, chi sottoporre al giudizio degli iscritti e chi no. Che l’ispirazione provenga dal KGB di Stalin, o dall’OVRA di Mussolini, importa: mutatis mutandis (per fortuna!) in entrambi i casi il “Capo Politico” faceva sparire le persone sulla base di ciò che gli riferivano i referenti.

Da parte di molti si fa appello alla coesione “in nome del bene supremo del Movimento”. Il grande Totò risponderebbe: “Bazzecole, quisquilie, pinzellacchere!”.

Il Movimento inteso come entità astratta, immateriale, superiore, ideale, è una metafora, un simulacro, un totem. Il richiamo “all’interesse supremo del Movimento” non suona diverso rispetto a ben collaudate tiritere come “l’interesse del Partito” , “l’onore della Patria ” o anche, ai giorni nostri, “ce lo chiede l’Europa”: vecchi trucchi di chi manovra i fili per tenere sotto controllo il popolo e giustificare l’ingiustificabile.

Il Movimento é solo uno strumento organizzativo per perseguire obiettivi e conseguire risultati. Ciò che identifica il Movimento sono le donne e gli uomini che ne fanno parte, che lo dirigono, che lo guidano, che lo rappresentano. Se il suo agire si basa sul metodo democratico, il Movimento é un potente strumento nelle mani dei cittadini per cambiare le cose. Se é gestito da una oligarchia, se le decisioni sono prese da pochi nelle stanze segrete, il Movimento é solo una versione aggiornata dei vecchi e collaudati strumenti per la gestione del consenso e del potere.

Nel gruppo di Parma la “deportazione” non ha colpito solo chi ha sempre avuto un atteggiamento indipendente, libero, se occorre autocritico: io, per me, lo avevo messo nel conto. Altri, assai più “in linea” di me, (grillini “doc”, come qualcuno di loro si é autodefinito) sono stati scientemente abbattuti dal “fuoco amico”, in pratica pugnalati alla schiena. Ammoniva Pietro Nenni: “A fare a gara a fare i puri, troverai sempre qualcuno più puro…che ti epura!”. La cosa incredibile é che c’è chi, anziché avere la decenza di tacere, ha la faccia tosta di chiede loro di accettare la cosa “con filosofia”, senza far casino (soprattutto sui social)….. “nell’interesse supremo del movimento”, naturalmente!

Mi era piaciuto il passo di Beppe Grillo in cui, nel discorso di fine anno, affermava “siamo diventati adulti”. Mi era piaciuto, ma é una balla: forse ora le misure antropometriche sono quelle di un adulto, ma il cervello è rimasto quello di un bambino. E un adulto col cervello di un bambino costituisce un pericolo serio per sé e per gli altri.

Le vicende di questi giorni, come avrete intuito, mi portano alla inevitabile conclusione che il Movimento 5 Stelle, cui ho aderito nel 2012, non é più un luogo in cui, oltreché predicarle, si praticano concretamente onestà intellettuale, trasparenza, correttezza, democrazia, in cui vige il rispetto delle opinioni, delle persone, delle regole. Non è quindi uno strumento utile per cambiare le cose: in definitiva, non è più un luogo idoneo ad essere abitato e vissuto.

Non tutti, alla notizia, cadranno preda della più cupa disperazione, ma tant’è: il mio saluto, sincero, va in ogni caso a tutti coloro che hanno sempre accettato e praticato il confronto delle idee, senza mai scadere nello scontro fra persone.

A chi é stato oggetto in passato di miei post satirici, o lo sarà in futuro, assicuro che gli strali, inevitabilmente graffianti, non sono diretti contro le persone ma contro le opinioni, le idee, le posizioni che le persone rappresentano.

A tutti auguro Buona Fortuna.

Graziano Frigeri

perlavalbaganza