“L’export alimentare trainerà Parma fuori dalla crisi”

07/04/2010
h.14.10

«E’ con piacere e soddisfazione che vediamo come anche i dati diffusi da Carisbo sull’export in Emilia-Romagna confermino la tenuta del sistema Parma nel distretto agroalimentare, uno dei due – su 14 in regione – a non registrare un segno negativo nel 2009; e come la nostra provincia contribuisca al successo anche del settore biomedicale, l’altro con cifra positiva. Tutto questo, però, non attutisce lo stato di forte preoccupazione per l’andamento del sistema Italia»
Così Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio di Parma, commenta i dati sulle esportazioni elaborati dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo: un’analisi che vede infatti l’agroalimentare chiudere il 2009 con un aumento del 6,2 per cento su base annua (addirittura del 38,3% l’ultimo trimestre, e l’impiantistica collegata al 9,9, grazie alla crescita della domanda nei più importanti mercati di riferimento).
«Nell’ultima indagine congiunturale – sottolinea Zanlari – le aziende alimentari hanno confermato la loro sostanziale “impermeabilità” ai cicli economici, con diminuzioni ridotte sia per fatturato sia per produzione. In questa fase stiamo probabilmente assistendo a una scelta del consumatore che privilegia il prezzo, ma evidentemente anche la qualità dei nostri prodotti, con la certezza di poter ripagare in modo adeguato la spesa fatta.
Per quanto riguarda l’impiantistica, Parma è nettamente la capitale del food processing e quindi si può spiegare la solidità di questa leadership anche per l’export nella scelta di investire nel rinnovamento degli impianti, che molte imprese si stanno apprestando a compiere per uscire preparate dalla crisi.
Se dunque da un lato tutti dobbiamo continuare a preoccuparci per il quadro emiliano-romagnolo – peraltro migliore di altre regioni – dall’altro come Camera di commercio di Parma non possiamo che manifestare apprezzamento per gli operatori del settore, e fiducia nelle possibilità di una ripresa sempre maggiore, ancor più convinti – dopo i dati odierni – della giustezza di certe scelte che il nostro Ente e altri del territorio hanno fatto a favore dell’economia locale dall’inizio della crisi.»

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