Guardamagna (M5S): “Pizzarotti non ha capito la portata del voto”

Alessandro Guardamagna (M5S di Parma) risponde al post del sindaco Pizzarotti sul governo Legastellato (leggi).

Chi da sempre si è trincerato dietro lo slogan del “non ci sono soluzioni facili dietro a problemi complessi”, per di più proponendo un’immagine di sé di pensatore e stratega politico grondante sudore civico nella solitudine sofferta del proprio ufficio di sindaco, sembra sempre più meravigliato che il governo del M5S, che lui ha fortemente temuto, sia in dirittura d’arrivo. Probabilmente vuole ulteriormente negare la svolta storico-politica impressa dal prossimo nuovo governo, che finalmente ha messo al centro del programma bisogni e diritti dei cittadini, e non più gli interessi privati dei potenti.

In realtà, contrariamente a quanto afferma il sindaco, l’esito del contratto di governo sembra essere piuttosto equilibrato, perché spazia dalla sicurezza alle pensioni, dallo stop al business dell’immigrazione al lavoro, dalla legittima difesa alla flat tax, dal superamento della legge Fornero, che ha danneggiato sia pensionati che giovani, al reddito di cittadinanza che aiuterà le persone in povertà assoluta e relativa ad arrivare a fine mese e a trovarsi un lavoro… e poi ancora l’eliminazione delle pensioni d’oro, una tassazione più bassa per le imprese, il codice etico per i membri del governo, la tutela del territorio. Tutte misure targate M5S.

Il sindaco sembra fraintendere o dimenticare volutamente che questo «accordo» tra forze politiche distinte, post-ideologiche e postmoderne, sembra essere riuscito nel suo primo intento di voler restituire dignità sociale alle classi demolite dal neoliberismo sfrenato e dalla globalizzazione. Forse proprio perché le vecchie categorie di destra e sinistra sono state ulteriormente smantellate dal capitale impostosi sulla lotta di classe, ora è stato possibile realizzare un’alleanza tra due forze che sembrano schierate su posizioni decisamente opposte, ma che hanno trovato alcuni punti di contatto nella tutela del benessere socio-nazionale di quel popolo a cui appartengono.

Immagino che il sindaco sia ulteriormente sorpreso del fatto che il M5S abbia saputo condurre fin dall’inizio le trattative politiche con precisa e magistrale strategia, tanto che la sera stessa delle elezioni Di Battista si è presentato davanti alle Tv dicendo «Ora tutti dovranno parlare con noi». I fatti hanno dimostrato che aveva ragione da vendere, e altrettanto dicasi di Salvini che due mesi più tardi ha fatto capire senza mezzi termini che gli Italiani preferiscono passare da barbari che vivere da servi. Entrambi hanno dato prova alle altre forze politiche italiane e ai partners europei che non si poteva fare un governo escludendo il primo partito a livello nazionale, come era avvenuto nel 2013.

L’unione gialloverde viene giudicata contro natura perché associa entità apparentemente diverse, invece si tratta di una convergenza assolutamente naturale, proprio perché entrambi i gruppi sono fortemente interessati a garantire una ripresa economica, che favorirà il benessere sociale.

Purtroppo il sindaco non sembra aver capito la portata storica del voto del 4 Marzo, dovuta al fallimento delle politiche di austerità europeiste, che al contrario lui ha sostenuto anche alle ultime elezioni amministrative, alleandosi con la lista Bonino “Più Europa” sovvenzionata dal finanziere George Soros. Lo sapeva?

Potrebbe anche essergli sfuggito che in un sistema proporzionale, più si rafforzerà l’asse Lega-Cinque Stelle (mentre qualcuno già parla di partito unico dei populisti), più i partiti di opposizione, ovvero Forza Italia e PD, si scomporranno e si ricomporranno, segnati dai moti tellurici della vittoria gialloverde, e producendo guarda caso un effetto sismico anche sulle alleanze di “Effetto Parma”. Forse di questo si dovrebbe preoccupare.

Mentre svolge gli approfondimenti del caso, poiché afferma che i leader di M5S e Lega fanno facili slogan ed implicitamente suggerisce che gli amministratori seri si spendono quotidianamente nelle sudate carte, non dovrebbe essergli difficile rispondere alle richieste di Legambiente e del comitato NO Cargo sull’ampliamento dell’aeroporto di Parma. Per un simile progetto, sul quale nessuno dubita che lui e i suoi collaboratori abbiano profuso tanto sudore ed energia, è un po’ singolare che da oltre un mese sul mancato adeguamento del piano di rischio aeroportuale e il mancato rispetto delle norme di sicurezza nel rilasciare l’autorizzazione a costruire il colossale centro commerciale a Baganzola non abbiano ancora dato una risposta… per non parlare di quelle che da oltre due anni non danno sul caso PGE!!!

In attesa di un Suo riscontro, prima che un cargo atterri fra la corsia delle bibite e quella dei giocattoli dell’immancabile supermercato del nuovo mall, gli auguriamo buon lavoro.

Alessandro Guardamagna

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