Partecipazione: pdl di Torri (Sinistra Italiana)

Un progetto di legge, a firma del consigliere di Sinistra italiana Yuri Torri, sulla partecipazione all’elaborazione delle politiche pubbliche, che punti a “sviluppare e favorire il senso di cittadinanza attiva alle scelte delle politiche pubbliche, e in particolare alle decisioni importanti e strategiche per un territorio”.

Il consigliere ripercorre la strada fatta con la legge 3 del 2010 che riguarda il modello di partecipazione, cioè un percorso costituito da fasi di condivisione e discussione tra soggetti pubblici e privati. Ultimo, il cosiddetto ‘ascolto partecipato’ con cui sono stati interpellati i soggetti del territorio in diversi incontri sia in Assemblea che itineranti tra Ferrara, Ravenna e Bologna.

Con questo pdl di 23 articoli, Torri propone una modifica alla legge regionale che va dal tipo di linguaggio da utilizzare per essere compreso anche da soggetti non qualificati fino a processi partecipativi in merito alla destinazione dei beni immobili confiscati alla mafia, passando per l’interpretazione adeguata delle definizioni di processo partecipativo.

Inoltre, nel progetto di legge del consigliere sono previsti “un ampliamento della platea dei soggetti titolari del diritto di partecipazione, un processo di informazione e partecipazione preventiva ai cittadini su opere, progetti o interventi di particolare rilevanza per la comunità locale o regionale in materia sociale, sanitaria, ambientale, territoriale, urbanistica e paesaggistica. Una tempistica definita per lo svolgimento della sessione annuale della partecipazione, da tenersi entro il mese di ottobre”. In più, si prevede “l’istituzione della Giornata della partecipazione, da tenersi ogni anno in occasione della sessione annuale, un rafforzamento del ruolo del Nucleo tecnico della partecipazione, in termini di maggiore integrazione delle scelte programmatiche della Regione con le esperienze delle autonomie locali e il consolidamento del ruolo del Tecnico di garanzia”. In particolare si vorrebbe ampliare “la competenza del Tecnico in materia di certificazione di qualità dei progetti”. Infine, si punta a una “promozione della legge svolta dall’Assemblea legislativa, con attività seminariali e di studio, con la diffusione delle buone pratiche”. L’attività di formazione andrà svolta dalla giunta regionale, e sarà “finalizzata alla promozione della cultura della partecipazione all’interno dell’amministrazione regionale e degli enti locali”.

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