Legambiente chiede di sospendere il cantiere del mall

Legambiente esprime la propria soddisfazione nell’apprendere, dai meritori giornali online, che il Comune di Parma ha affidato l’incarico per la redazione del piano di rischio aeroportuale.

Che ci fosse un problema lo avevamo evidenziato due mesi fa (conferenza stampa del 17 aprile), ponendo delle precise domande a cui ora arrivano delle reazioni ufficiali, prima con la risposta alle interrogazioni dei consiglieri comunali di opposizione, adesso con l’affidamento di un incarico professionale.

Legambiente, dunque, aveva ragione. Spiace solo che dall’Amministrazione Comunale nessuno si sia fatto vivo in questi due mesi, per argomentare, spiegare o semplicemente interloquire. Ognuno giudichi da sé il comportamento dei politici che guidano il Comune, in merito a trasparenza, serietà e rispetto dei cittadini.

Questo affidamento tardivo, che avviene a più di 6 anni dalla delibera del commissario Ciclosi del 2012 che dava mandato di aggiornare “quanto prima” il piano di rischio, riteniamo che non possa però in alcun modo sanare a posteriori le inadempienze del Comune in particolare per quanto riguarda la concessione a costruire del mall denominato Parma Urban District.

L’ignoranza e il mancato recepimento delle norme negli strumenti di pianificazione non possono certo essere una giustificazione per la loro mancata applicazione.

Per questo motivo chiediamo che, parimenti all’affidamento della progettazione del piano rischi, il Comune emani, in autotutela, un provvedimento di sospensione del cantiere del mega centro commerciale di Baganzola.

Ricordiamo che secondo il regolamento Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) per l’esercizio e la costruzione degli aeroporti, vigente dal 2011, non possono essere realizzati interventi puntuali ad elevato affollamento come centri commerciali nelle zone di tutela dell’aeroporto. Il mega centro commerciale stando a queste norme ricadrebbe in ben tre zone di tutela. Ciò nonostante il Comune ha rilasciato tra il 2017 e il 2018 i permessi a costruire.

Se si lascerà procedere la costruzione del mall come se niente fosse significherà, a nostro avviso, “sacrificare” l’aeroporto che già così è a rischio sopravvivenza e non potrà mai vedere l’allungamento della pista, stante le normative di sicurezza aerea, a dispetto del fatto che sia considerata infrastruttura strategica per il territorio.

Legambiente

lombatti_mar24