Il consigliere regionale Sassi espulso dal M5S. Il gruppo grillino: “Si dimetta”

Sarebbe legata a un “debito importante” con Equitalia la mancata restituzione di parte dello stipendio da parte del consigliere regionale, Gianluca Sassi, tra gli espulsi M5s. L’ha scritto lui stesso in febbraio sul proprio sito, ribadendo di essere pronto a “affrontare le conseguenze delle mie scelte” senza però accennare a dimissioni. Sassi ha spiegato che “il problema” è nato quando il suo stipendio, “almeno quello sulla carta, è aumentato per via della mia elezione in Regione. Equitalia è intervenuta prima bloccando tutto e poi, dopo vari chiarimenti e lo sblocco dell’erogazione, esigendo però che ne venisse pignorata una parte”. Dopo un periodo in cui “con non poche difficoltà” ha cercato di far quadrare i conti “le cose si sono complicate” e con “una decisione dolorosa” ha deciso di non restituire quanto dichiarato. “Oggi – ha detto Sassi – va da sé che si è trattata di una scelta sbagliata”. 

Nei giorni scorsi Sassi è stato espulso dal M5S.

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​Nei giorni scorsi ho ricevuto da parte del Collegio di garanzia la comunicazione della mia espulsione dal MoVimento 5 Stelle.

Prendo atto che il MoVimento, o meglio, chi lo rappresenta, non ha voluto in nessun modo ascoltare le mie ragioni che ritengo, ancora oggi, completamente fondate e ampiamente documentate.

Evidentemente le regole a volte si interpretano, a volte invece no. Anche per questo mi preme spiegare come sono andate le cose in questi mesi, per me lunghissimi, di silenzio forzato.

Il 17 febbraio 2018, è cosa nota, sul Blog delle Stelle è apparsa la notizia della mia espulsione dal MoVimento. Subito dopo, non lo nascondo, pensai alle dimissioni da consigliere regionale. Nove giorni dopo però ho scoperto, con mio grande stupore, che l’espulsione tale non era, in quanto il collegio dei probiviri infatti, mi aveva notificato via mail soltanto una “sospensione temporanea in forma cautelare”.

A quel punto ho fornito, nei tempi stabiliti dallo statuto del M5S, l’opportuna documentazione che ha ampiamente dimostrato come io non abbia mai utilizzato i fondi destinati alle restituzioni per altri scopi. Dopo 90 giorni, di mio silenzio forzato, in quanto sospeso, e non poche difficoltà anche per il gruppo regionale, il collegio dei probiviri mi ha notificato e confermato l’espulsione, a mio avviso con motivazioni inconsistenti e superficiali, senza alcuna contestazione nel merito dei miei comportamenti. A quel punto, sempre seguendo l’iter tracciato dal nostro statuto, ho fatto ricorso al collegio di garanzia (l’8 giugno) che mi ha risposto solo un mese dopo, invece dei 10 giorni previsti, confermando la mia espulsione dal MoVimento 5 Stelle e, ancora una volta, con motivazioni assolutamente generiche e che non tengono conto di tutta la documentazione prodotta da me in questi mesi, o di altra documentazione che avrei potuto produrre.

La mia posizione politica in questi mesi non è cambiata e credo che anche questo provvedimento di espulsione non la sposterà di un millimetro. La mia intenzione è quella di portare a termine il mandato per il quale sono stato eletto nel 2014. Continuerò a sostenere le battaglie politiche del MoVimento 5 Stelle nei modi e con gli strumenti che avrò a disposizione. Visto che il MoVimento mi vuole fuori, e per permettere al gruppo M5S regionale di operare in piena libertà, nonostante nessuno possa impormelo, né per regolamento (inesistente in Regione) né legalmente, ho deciso di iscrivermi al gruppo misto.

Pur continuando da indipendente continuerò a sostenere, per quanto potrò, le battaglie e le tematiche che ho portato avanti in questi oltre dieci anni di impegno, prima da semplice attivista e poi da consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle anche se dovrò farlo “in solitaria”. Non userò certo la “scusa” che ho già sentito da altri che “il MoVimento 5 Stelle non è più quello di una volta”. Io dico “per fortuna che non lo siamo più”. Adesso siamo al governo ed è normale che non si possa gestire un Paese come si gestisce un banchetto. Quindi credo che sia del tutto normale che si cambi, che ci si evolva. Il punto però sta capire se il MoVimento si trasformerà, anche gradualmente, in un partito. Ecco, in quel caso, non nascondo che avrei qualche difficoltà a sostenerlo, d’altronde, lo disse proprio Beppe Grillo al teatro smeraldo, “il destino del movimento è sparire”, un paradosso per spiegare che quando i cittadini “si faranno stato” l’esistenza del MoVimento non avrà più ragione di essere.

Fino a quel momento, se mai ci sarà, continuerò a sostenere “le stelle”, almeno quelle che lo vorranno.

Sempre avanti e in alto i cuori.

Gian Luca Sassi

Consigliere Regione Emilia Romagna
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Dichiarazione del gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle riguardo al caso dell’espulsione del consigliere Gianluca Sassi:

“Alla luce del provvedimento di espulsione dal MoVimento 5 Stelle che gli è stato comunicato in questi giorni, invitiamo Gianluca Sassi a rassegnare immediatamente le dimissioni da consigliere regionale. Adesso che l’iter di garanzia previsto dal nostro statuto si è concluso, e la valutazione dei Probiviri è stata confermata dal Collegio di Garanzia, non ci sono più ragioni perché il consigliere Gianluca Sassi continui a sedere tra i banchi dell’Assemblea Legislativa a nome del Movimento 5 Stelle. A questo punto quello di rassegnare le dimissioni da consigliere regionale è l’unico gesto in coerenza con quanto proprio il MoVimento 5 Stelle sta portando, e ha portato avanti, in questi anni all’interno delle istituzioni. Come abbiamo ribadito fin dall’inizio di questa vicenda noi non siamo come gli altri partiti, le nostre regole sono chiare e uguali per tutti: se non si mantengono le promesse fatte ai cittadini e ai nostri elettori si torna a casa. Per questo riteniamo inaccettabile che Gianluca Sassi abbia già annunciato di volersi iscrivere al gruppo misto visto che, vale la pena ricordarlo, sono stati solo ed esclusivamente i voti e il mandato degli elettori del MoVimento 5 Stelle a permettergli di sedersi in Assemblea Legislativa. Quel mandato che adesso lui dovrebbe coerentemente rispettare rassegnando le dimissioni da consigliere regionale.

perlavalbaganza