Stagna la domanda ma cresce (ancora) l’occupazione delle cooperative

Nei primi quattro mesi dell’anno le cooperative aderenti a Legacoop registrano una stazionarietà della domanda, mentre l’occupazione cresce in misura superiore alle aspettative.

È quanto emerge dall’ultima rilevazione congiunturale, relativa al primo quadrimestre 2018, effettuata ad inizio giugno dall’Area Studi di Legacoop, in collaborazione con SWG, su un panel di 224 cooperative che a fine 2016 realizzavano un fatturato di 17,9 miliardi (il 31% di quello complessivamente realizzato da tutte le cooperative Legacoop) ed impiegavano oltre 123mila addetti (pari al 35% dell’occupazione complessiva).

Il quadro complessivo del 1° quadrimestre: dinamica stazionaria della domanda, l’occupazione cresce più delle aspettative

Per quanto riguarda la dinamica della domanda interna, la rilevazione registra una sostanziale stazionarietà (75% delle imprese del campione), ma rispetto al quadrimestre precedente è più alto il numero delle imprese che ha visto una diminuzione della domanda (il 13,8%) rispetto a quelle che ne hanno riscontrato un aumento (l’11,2%). Prevalenza della stazionarietà anche per la domanda estera (78,6% del campione), caratterizzata, inoltre, da una perdita di slancio rispetto al quadrimestre precedente (solo il 4,8% del campione registra un aumento).

Di segno sicuramente positivo i dati relativi all’occupazione. Nei primi quattro mesi dell’anno hanno infatti trovato conferma in misura superiore alle aspettative le indicazioni di aumento, con il 23,7% del campione che nel periodo considerato ha incrementato il numero degli occupati. A livello dimensionale, il saldo positivo prevale sia nelle grandi imprese che nelle medie e piccole. Nei due comparti della cooperazione sociale e dei servizi si registra la più alta concentrazione di imprese che hanno aumentato i propri dipendenti, mentre nella distribuzione (consumatori) e nell’industria delle costruzioni si registra una diminuzione complessiva.

Una decisa crescita della propensione all’innovazione

Su questo sfondo, al rilevazione evidenzia una decisa crescita della propensione all’innovazione nelle cooperative. Quelle che utilizzano le risorse del Piano Impresa 4.0 in poco meno di un anno sono quasi triplicate. Se nel secondo quadrimestre del 2017 avevano chiesto incentivi il 7,6% delle imprese di Legacoop, nell’ultimo la percentuale era salita al 10,5 per avere poi una vera e propria impennata e balzare nel primo quadrimestre di quest’anno al 19%. Una tendenza destinata a rafforzarsi, in quanto il 22,8% del campione prevede di utilizzare le agevolazioni di Impresa 4.0 nei prossimi mesi.

Questa percentuale media è ovviamente più forte tra le grandi cooperative, dove raggiunge il 44%, per scendere poi al 21,1% tra le medie, al 10,1% tra le piccole e fermarsi al 4,3% tra le micro. Il super-ammortamento è la misura più gettonata, seguita dall’iper-ammortamento, dal credito d’imposta alla ricerca e dalla nuova Sabatini. Tra i settori più attivi spiccano la distribuzione commerciale (cooperative di consumatori e tra dettaglianti) con il 31,3%, seguita dal manifatturiero con il 27,3% e dai servizi con il 25,5%, ma tra le coop maggiori raggiungono buoni risultati anche sociali e costruzioni.

Le prospettive a 4/5 mesi: peggiora il sentiment sull’andamento a breve del Sistema Paese; più ottimismo sulla ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi, sull’occupazione e sulla dinamica degli investimenti

La rilevazione registra un sensibile peggioramento del sentiment dei cooperatori riguardo l’andamento a breve del Sistema Paese rispetto a quanto emerso nella congiunturale precedente. La quota di chi prevede un ribasso dell’economia italiana (il 18,3% del campione) è infatti nettamente superiore a quella di chi si aspetta un aumento (il 5,8%). Con differenze rilevanti nelle risposte in relazione al livello dimensionale: nelle grandi cooperative prevale in modo netto (94%) una maggiore cautela e si prevede un quadro economico stazionario nei prossimi mesi. Nelle piccole e medie cooperative è invece molto elevata (22,4%) la quota dei pessimisti. Più ottimismo invece, da parte dei cooperatori, per la ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi. Le attese favorevoli su un recupero della domanda si attestano quasi al 19% delle risposte. Nessuna grande cooperativa si attende una frenata della domanda. A livello settoriale si prevede una risalita della domanda soprattutto nella distribuzione (consumatori), nell’agroalimentare e nell’industria delle costruzioni.

Per quanto riguarda il lavoro, nel prossimo quadrimestre, il 76% delle cooperative prevede di mantenere invariati i livelli occupazionali. Tuttavia, in linea con quanto registrato nella precedente rilevazione, anche per i prossimi mesi le previsioni di crescita dell’occupazione (17% del campione) sono superiori a quelle di diminuzione (7,1%) ed interessano tutti i livelli dimensionali.

Infine, gli investimenti: le previsioni sono positive per circa il 25% del campione. Un dato di crescita incoraggiante, anche se lievemente inferiore rispetto a quello (27%) rilevato ad inizio anno.

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