“Tecnologie digitali e giornalismo”, un ciclo di sei seminari in Emilia-Romagna

Reti, banda larga, Smart city: sono solo alcuni degli argomenti oggetto del ciclo di sei seminari su “Tecnologie digitali e giornalismo”, che si svolgeranno in altrettante città in Emilia-Romagna.

Raccontano i nuovi scenari del mondo dell’informazione e di come è cambiato il modo di lavorare di cronisti e operatori del settore. Si comincia da Modena il prossimo venerdì, 28 settembre, col tema dei grandi archivi dati (“I Data: open, big, citizen…”, il titolo dell’incontro), chiusura a Bologna venerdì 16 novembre con “Il lavoro digitale” e le sue implicazioni. In mezzo, appuntamenti a Rimini (“Reti, banda larga e Wi-Fi”, 5 ottobre), Parma (Smart City”, 12 ottobre), Reggio Emilia (“Digitale e sociale”, 19 ottobre) e Ravenna (“Cyber security”, 26 ottobre). La partecipazione ai corsi varrà come attribuzione dei crediti formativi professionali per i giornalisti iscritti all’Ordine.

Promotori dell’iniziativa sono l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, la Fondazione Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna che dal2014 cura quasi esclusivamente la formazione obbligatoria continua degli iscritti, e che a oggi ha organizzato e gestito 679 eventi formativi in tutta la regione. Insieme a Lepida Spa,la società in-house della Regione Emilia-Romagna che si occupa delle infrastrutture di telecomunicazione, e #PaSocial, la prima associazione italiana dedicata alla nuova comunicazione (web, social network, chat, intelligenza artificiale). Al ciclo di seminari, la Regione ha concesso il proprio patrocinio non oneroso.

“Il tema del digitale- ha detto il presidente Stefano Bonaccini durante la presentazione dei corsi avvenuta oggi in Regione-, ci vede in particolare protagonisti: entro il 2020 tutto il territorio regionale sarà coperto dalla banda larga grazie a un investimento complessivo di circa 250 milioni di euro fra fondi regionali e statali e in questo abbiamo in Lepida un partner importante. Impossibile non fare i conti con il nuovo modo di fare informazione, inevitabilmente legato alle nuove tecnologie e alle possibilità offerte dal web e dai social network. Si sono aperte opportunità importanti e inimmaginabili fino a pochi anni fa, ma allo stesso tempo non si può rinunciare all’intermediazione giornalistica, al lavoro del giornalista svolto secondo canoni di professionalità e autonomia, che passa in primo luogo per la verifica delle fonti e delle notizie. Questo per non lasciare il campo alle falsità e alle fake news. In Emilia-Romagna- prosegue il presidente- abbiamo approvato una legge per il sostegno all’editoria locale, con il coinvolgimento dell’Assemblea legislativa, che era attesa da tutti coloro che operano nel settore, con l’obiettivo principale di premiare le aziende che assumono, introducendo un elemento di contrasto al precariato e avendo la consapevolezza, in un comparto attraversato da numerose situazioni di crisi, che occorre garantire professionalità e certezza del posto di lavoro per avere più pluralismo e una informazione libera e autonoma. Che, lo voglio sottolineare- ha chiuso Bonaccini- rappresenta uno dei cardini di una società democratica”.

“La formazione professionale continua– ha dichiarato il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Giovanni Rossi- è una grande opportunità per i giornalisti. Può consentire di migliorare la qualità del proprio lavoro, fornendo conoscenze più dettagliate e precise su vari argomenti. Per questo l’Ordine ricerca la collaborazione di strutture qualificate come è, certamente, Lepida con la quale approfondiremo argomenti di indubbia attualità come è tutto ciò che riguarda il rapporto tra gli strumenti digitali e l’informazione”.

Per Alfredo Peri, presidente di Lepida, “le conoscenze e l’esperienza che Lepida ha maturato nei suoi 10 anni di storia vengono messe a disposizione di questo corso di formazione per giornalisti che si distingue sia nella struttura tematica che nel coinvolgimento delle esperienze territoriali. Lo facciamo molto volentieri essendo in piena coerenza con il mandato dei nostri soci pubblici, teso a costruire una comunità digitale sempre più consapevole delle opportunità e dei rischi che derivano dalla incessante evoluzione tecnologica. Chi produce informazione e chi la riceve ha il bisogno, e al tempo stesso il diritto, di conoscere gli strumenti, le logiche, la struttura organizzativa, le regole di questa epoca digitale così pervasiva e condizionante. Per quanto ci è possibile, siamo onorati di portare un contributo di conoscenza”.

“La formazione è fondamentale– ha concluso Francesco Di Costanzo, presidente di #PaSocial– per la qualità dell’informazione. Occorre dunque essere attrezzati dal punto di vista professionale per orientarsi fra i diversi strumenti e linguaggi”.

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