“Parma io ci sto!” presenta il suo Bilancio di Sostenibilità

Il primo Bilancio di Sostenibilità di “Parma io ci sto!” protagonista nelle sale del Palazzo del Governatore a Parma con l’obiettivo di comunicare a tutti i portatori di interesse i traguardi raggiunti, le sfide e gli obiettivi futuri, in un’ottica di condivisione e trasparenza.

Il Bilancio di Sostenibilità mira a delineare un quadro completo e trasparente della complessa interdipendenza tra i fattori economici e sociali caratteristici del contesto in cui l’associazione opera. Inoltre, descrive il modello di gestione delle tematiche identitarie e distintive che i soci promotori, tra cui Alessandro Chiesi, Guido Barilla, Andrea Pontremoli, Unione Parmense degli Industriali e Fondazione Cariparma, insieme agli associati, portano avanti. Nei primi due anni di attività l’Associazione ha investito oltre 350.000 euro in progetti destinati al territorio ed ha inoltre moltiplicato l’impatto della sua azione diretta attraverso “l’accensione” di iniziative realizzare con i fondi messi a disposizione dai suoi associati e da diverse realtà parmensi.

Verdi Off, Parma 2020 Capitale italiana della cultura, Parma city of Gastronomy, Scuola di Alta Formazione sugli alimenti e la nutrizione, Complesso di San Paolo, Food Farm 4.0, sono solo alcuni tra i progetti promossi dall’associazione nei due anni di attività che hanno contribuito all’impulso del territorio anche in termini di visibilità, sviluppo, crescita visitatori.

Il primo bilancio di Sostenibilità di “Parma io ci sto!” relativo all’esercizio 2017 è stato redatto in conformità ai GRI Sustainability Reporting Standards, con il supporto tecnico-metodologico di Deliotte & Touche Spa. I contenuti del Bilancio sono stati definiti sulla base dell’analisi di materialità condotta nel corso del 2017.

“Il nostro DNA è espresso chiaramente nel nostro nome ‘Parma io ci sto!’ ossia siamo pronti a cambiare, a trasformare, ma soprattutto a ‘fare’. L’obiettivo di essere motore reale in movimento, di un’azione che, attraverso la creazione di tavoli di lavoro prima e di modelli di dialogo e collaborazione poi, sta contribuendo a costruire il futuro di Parma e del suo territorio – dichiara il Presidente dell’Associazione Alessandro Chiesi – Quello che abbiamo visto accadere nei due anni di vita di ‘Parma io ci sto!’ è senz’altro motivo di orgoglio e sento che ne siamo davvero parte attiva: la creazione di un dialogo pubblico-privato che lavora per azioni che valorizzano le nostre competenze ed eccellenze, con uno sguardo sempre aperto agli stimoli esterni e al contempo attento all’approccio metodologico.”

Partendo da un contesto caratterizzato dalla nomina di città creativa dell’Unesco per la gastronomia nel 2015 e di capitale italiana della cultura 2020 sono stati analizzati i principali parametri di sostenibilità per l’Associazione: dallo sviluppo della comunità e del territorio, agli impatti economici indiretti, dalla comunicazione alla gestione economica trasparente, dall’etica ai rapporti con gli stakeholder, all’impatto sull’opinione pubblica.

Davide Bollati, presidente di Davines, ha illustrato il lavoro svolto dal “petalo cultura”, richiamando i risultati raggiunti, in particolare dalla  “Pilotta che ha fatto più negli ultimi sei mesi che nei precedenti vent’anni”.

“Quando ha nominato la nostra città capitale della cultura, il Ministero ha premiato il modello Parma” ha spiegato Andrea Pontremoli. “Più dei nostri soldi, il bene che possiamo mettere a disposizione è il nostro tempo”.

“Abbiamo dato vita a un rapporto pubblico-privato con gli amici dell’Amministrazione comunale molto positivo” ha dichiarato Luca Virginio della Barilla.

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