Quale ripresa all’uscita dalla crisi?

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15/06/2010
h.18.10

I primi tre mesi del 2010 fanno intravedere alcuni timidi segnali di ripresa per il sistema produttivo dell’Emilia-Romagna, ma le prospettive di uscita dalla crisi restano di grande incertezza.
E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2010 sull’industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Carisbo.
Se complessivamente, nel 2009, fatturato, produzione e ordini erano diminuiti mediamente rispetto all’anno precedente oltre il 14 per cento, nel primo trimestre 2010 tutti questi indici hanno segnato un calo molto più contenuto.
La produzione infatti è diminuita in volume del 2,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Per il fatturato il calo tendenziale è stato contenuto al 2,4 per cento, ma soprattutto, rispetto ai dodici mesi precedenti, l’attenuazione è stata di dodici punti percentuali. La domanda è apparsa in calo dell’1,6 per cento.
La situazione segnata dalle prime variazioni verso una fase di recupero è apparsa analoga in tutte le classi dimensionali e nella maggioranza dei settori.
La nota più confortante del primo trimestre 2010 arriva dall’andamento dell’export: secondo i dati Istat le esportazioni complessive dell’Emilia-Romagna (l’industria in senso stretto incide per circa il 98 per cento del totale) sono ammontate a circa 9 miliardi e mezzo di euro, vale a dire il 3,9 per cento in più rispetto all’analogo periodo del 2009, che a sua volta era stato segnato da una flessione prossima al 25 per cento.
La crescita delle esportazioni ha riguardato ogni classe dimensionale, in particolare le grandi imprese da 50 a 500 dipendenti, più strutturate. Circa i settori si registrano aumenti significativi nella farmaceutica (+54,3%), chimica (29,2%), apparecchi elettrici (21,6%) e legno/carta (21,3%). Positivi i settori dell’alimentare (+9,5%), gomma/materie plastiche (15,7%) e metalli (13,1%), mentre si riscontra un calo per il tessile/abbigliamento (-6,7%) e i macchinari (-5,4%). Circa i mercati di sbocco si registrano variazioni positive verso i principali Paesi partner commerciali dell’Emilia-Romagna, sia nel mercato europeo (+8,0% in Francia, +4,1% in Germania, +12,2% nel Regno Unito) sia nel mercato extra-europeo (+22,5% in India, +40,9% in Cina, +78,9% in Brasile), mentre l’unico segnale di contrazione si verifica verso gli Stati Uniti, che segna un -2,9%.
La caduta verticale si è dunque fermata, ma la risalita appare lunga e difficile. In questo contesto, indicativo è il dato della Cassa integrazione guadagni dell’industria di matrice anticongiunturale: le ore autorizzate sono salite infatti dai circa 6 milioni dei primi quattro mesi del 2009 agli oltre 11 milioni e 372 mila dell’analogo periodo del 2010.
Per interventi di carattere straordinario, la cui concessione è subordinata agli stati di crisi oppure a ristrutturazioni, le ore autorizzate sono aumentate in misura ancora più accentuata: nei primi quattro mesi del 2010 ne sono state autorizzate oltre 20 milioni contro 1 milione e mezzo dello stesso periodo 2009. La situazione di fondo negativa ha costretto le imprese a ricorrere agli ammortizzatori sociali, pur di salvaguardare l’occupazione.

Nella foto il Presidente della Camera di Commercio di Parma Andrea Zanlari.

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