L’export parmigiano recupera

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22/06/2010
h.11.40

L’export totale che torna quasi ai livelli ante-crisi, e il manifatturiero che vede rallentare l’andamento negativo: questo emerge dai dati congiunturali del primo trimestre 2010 a Parma e provincia, elaborati dall’Ufficio studi della Camera di Commercio sulla base, rispettivamente, della rilevazione Istat (per l’export) e dell’indagine a campione di Unioncamere fra imprese fino a 500 dipendenti (per il manifatturiero).
Pur con segno negativo, nell’industria manifatturiera le variazioni del primo trimestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009 risultano contenute: -2% il fatturato, -2,9 la produzione, -2,6 gli ordini. Dati che si aggiungono alle perdite precedenti – dunque il percorso della ripresa non pare breve né facile – ma che arrivano dopo un periodo di flessioni ben più pesanti, con picchi d oltre l’11 per cento registrati un anno fa.
Interessante anche il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini, che torna sopra i due mesi (2,2) recuperando sul dato medio del 2009 (1,9).
E, cosa non trascurabile, sono favorevoli le aspettative espresse dalle imprese intervistate circa l’andamento del secondo trimestre 2010 rispetto al primo: il numero di operatori che prevedono aumenti supera i “pessimisti” in tutte le voci, dalla produzione (+ 4% il saldo fra le due previsioni) al fatturato (15), dagli ordini interni (12) a quelli esteri (16). Per quanto riguarda altri settori, l’industria delle costruzioni registra un calo del 4,9% rispetto allo stesso trimestre 2009, una flessione ancora pesante, sia pure meno intensa di quella registrata a livello regionale e nazionale (- 5,7%). Il commercio al dettaglio evidenzia una diminuzione delle vendite dello 0,3%. Anche in questo caso la situazione parmense è meno pesante di quella regionale (- 0,8%) e italiana (- 2,5%)
Quanto alle esportazioni totali, nel primo trimestre 2010 il valore complessivo è stato di 1.103 milioni di euro, con un aumento del 22,9% rispetto a dodici mesi prima, quando avvenne una flessione di 23 punti sul 2008: ciò significa aver quasi recuperato il livello di due anni fa, che era l’importo più alto prima della crisi internazionale e il migliore dal 2003. Una ripresa, questa dell’export parmense, di gran lunga superiore all’andamento registrato in Emilia-Romagna (+3,9 per cento), nel Nord-Est (+4,5) e in tutt’Italia (+6,6).
Riguardo le variazioni dei singoli settori sul 2009, la “classifica” degli aumenti vede di gran lunga in testa i prodotti farmaceutici (+118%), seguiti da prodotti chimici (+34,2), macchinari ed apparecchiature (+20,8), prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (+13), alimentari (+10,9) e prodotti della metallurgia (+9,9).
Il metalmeccanico complessivamente considerato registra un aumento del 18,7 per cento rispetto al primo trimestre dello scorso anno, dato importante se si considera che questo è il comparto che sul fronte dell’export maggiormente ha risentito della crisi internazionale con una contrazione nel primo trimestre 2009 di quasi il 35% rispetto all’anno precedente.
In rapporto alle aree di destinazione, l’aumento ha riguardato tutti i continenti: 18,8% verso l’Europa – cui è diretto il 70,3% dell’export parmense – e ancor più Asia, America e Africa – dove vanno rispettivamente il 13,4%, l’8,9 e il 5,9 delle merci esportate. Per quanto riguarda i singoli Paesi, gli aumenti maggiori fra gli europei hanno interessato Regno Unito (49,4%), Francia (36%) e Germania (19,3%); fra gli extra-europei ottima crescita delle esportazioni parmensi in India (174,9%) e Cina (105,1%), molto buona verso Stati Uniti (29,1%) e Canada (26,9%).

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