Un mulo a tre ruote motrici

08/08/2013

Diaboliche: mostri, chicche, stravaganze dal mondo dei motori

Il “Mulo Meccanico” della Moto Guzzi era un motocarro da montagna studiato per impieghi militari, che avrebbe dovuto sostituire i muli veri e propri degli Alpini.
La peculiarità del mezzo erano le tre ruote motrici, il ponte posteriore a carreggiata variabile, la possibilità di montare i cingoli sulle ruote posteriori e soprattutto fù il primo mezzo a montare il motore V2 di 90º frontemarcia progettato dall’ingegner Giulio Cesare Carcano nel 1965 che diventerà poi il simbolo del marchio.
Il motore di cilindrata 750 cc sviluppava una potenza di 20 cv a 4.000 giri con una coppia di 36 nm a 2.400 giri, questo permetteva al mezzo di portare senza problemi fino a 500 kg di carico.
Buona l’autonomia del mezzo data la capienza del serbatoio che era di 54 litri.
La distribuzione era ad aste e bilancieri e il raffreddamento era ad aria con ventilazione forzata grazie a una grossa ventola montata sull’albero motore.
Furono costruiti 220 esemplari di cui 200 ufficiali e 20 prototipi.
Nonostante le indubbie capacità fuoristradistiche i muli in carne e ossa si confermarono più pratici e vantaggiosi, questo portò la cancellazione del programma e i mezzi prodotti furono venduti alle aste militari.

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