Massimo “Ice” Ghiacci ai Vizi del Pellicano:

Nei locali a Parma e Reggio Emilia
(elenco locali)
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23/01/2009

Venerdì 23 gennaio concerto ai Vizi del Pellicano di Massimo “Ice” Ghiacci.

Massimo Ghiacci, “Ice” per gli amici intimi, viene alla luce a Reggio Emilia nel luglio del 1967, il giorno in cui, nella più settentrionale Londra, gli Who incidono la psichedelica “I can’t reach you”. A otto anni, a casa dei nonni, viene fulminato dalla visione del secondo film dei Beatles “Help”, in bianco e nero e trasmesso in prima serata dalla Rai. Da quel giorno la musica entra stabilmente nelle sue giornate, come il cibo e il sonno, parte delle sue più impellenti necessità metaboliche.
Ascolta tutto ciò che può essere ascoltato, da Elvis ai cantautori e dai Sex Pistols fino ai Kraftwerk, tramite le radio libere e i vinili che passano sul suo giradischi RCF e poi ad adolescenza più che conclamata, inizia a strimpellare il basso. Le prime canzoni che suona, e occasionalmente canta, sono brani dei Joy Division e di Syd Barrett.
Ma sin da subito si diverte di più a inventarsene di proprie. E continuerà a farlo prima con i Plutonium 99, band reggiana che nel 1990 pubblica un mini LP per l’indipendente Kom-Fut Manifesto, artefice di un sound che vive di un ruvido equilibrio tra la lezione di Fabrizio De Andrè e lo stile folk rock dei Los Lobos e dei Pogues, e dal gennaio ‘92 con i Modena City Ramblers, di cui rimane uno dei membri storici.
Nel 2005, assieme al compianto Luca “Gaby” Giacometti e a Uazza, fonico dei MCR, dà vita ai “Gaby and the Batmacumba”, combo dedito alla ricerca sonora punk-marcista con il quale realizza “Anatomia per Artisti” (Mammutone Records/ Venus, 2006). Studi economici alle spalle, appassionato di letteratura, di cinema, di storia, di basket e ornitologia, ha viaggiato moltissimo con gli amici e con i Ramblers, ma soprattutto con l’immaginazione; conta di continuare a farlo anche in futuro se la Dea della Curiosità glie ne confermerà il privilegio.

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