“Prima la battaglia, poi il bel gioco”

20/02/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Paolo Castellini, vittoria a parte, sembra che il Parma abbia un atteggiamento più morbido in trasferta: questo da che cosa dipende?
“Quando si va in trasferta nel campionato di serie B troviamo difficoltà di un certo tipo perché le squadre fanno tutte la partita della vita contro il Parma, e poi credo che sia un campionato talmente livellato che ogni squadra cerchi di imporre le proprie caratteristiche.
Ovunque abbiamo incontrato delle difficoltà, nell’ultima partita c’è andata un po’ meglio a livello proprio di risultato, anche se credo che il Frosinone abbia fatto bene per venticinque minuti.”

Ritiene che i problemi di martedì sera derivino dal sistema di gioco?
“No, penso sia più giusto dire che le difficoltà siano legate all’atteggiamento: sono i giocatori che vanno in campo che devono avere la mentalità giusta, sia che il mister adotti un sistema di gioco che ne adotti un altro.”

Pensa che la lunga trasferta di Frosinone, nel turno infrasettimanale, possa incidere sulla prossima gara?
“Non credo, anche perché giochiamo domenica sera, quindi c’è il tempo per recuperare: i problemi saranno altri.”

Che Brescia si aspetta domenica sera?
“Il Brescia verrà sicuramente qui per vincere la partita: è chiaro che a questo punto della stagione questi punti pesano in modo determinante, a maggior ragione in uno scontro diretto. Sarà una partita tra due squadre che vorranno imporsi l’una sull’altra.”

Cosa teme di più del Brescia?
“Del Brescia temo, prima di tutto, le individualità in quanto ha giocatori molto importanti in rosa, e poi l’allenatore Sonetti che può trasmettere grande carisma e che sicuramente ha dato un’impronta decisiva ed importante al Brescia così come Guidolin l’ha fatto con il Parma.”

Dopo il caso Possanzini e le partenza di Savio a gennaio, pensa che il Brescia si sia ridimensionato?
“Sicuramente ha perso due giocatori importanti però ha fatto una grossa campagna acquisti, per quello che si può fare comunque a gennaio con un mercato difficile. Il Brescia ha anche un grandissimo allenatore, molto esperto per la categoria, quindi non penso che la squadra possa avere delle difficoltà.”

Parlando di Nedo Sonetti, si può dire che è un vero e proprio specialista della serie B…
“E’ l’allenatore che ha giocato e forse anche vinto più campionati di B, ne ha fatti parecchi, sicuramente è preparato, ma noi abbiamo il nostro allenatore e siamo ben contenti di questo.”

Si parla molto di utilizzo di una difesa a tre o a quattro, ma nell’ultima partita, senza cambio di sistema di gioco, dopo la prima parte di affanno le cose si sono sistemate: cosa è cambiato?
“La cosa più importante che tutti devono sapere è che in campo, al di là del sistema di gioco, ci vanno gli uomini e le motivazioni.
Ci può stare che fuori casa o anche in casa si possa soffrire per la sorpresa dell’atteggiamento di alcuni giocatori, magari c’è chi entra in partita prima, chi invece entra in partita dopo. A Frosinone, dove il Parma non c’era mai stato e tantissimi di noi non avevano mai giocato, abbiamo sofferto un po’ all’inizio, però poi abbiamo reagito e sicuramente abbiamo fatto in modo di raddrizzare la partita, con l’aiuto anche di un po’ di fortuna, questo è vero, però credo che il merito sia stato in primo luogo del Parma.”

Contro il Frosinone è sembrato un Parma più battagliero…
“Su questo sono d’accordo, abbiamo preso gol e un minuto dopo abbiamo avuto l’occasione di pareggiare con Vantaggiato, poi abbiamo avuto un’altra occasione sempre con Vantaggiato.
Siamo andati a riposo in svantaggio ed al contrario di quello che è successo ad Ancona nella ripresa non abbiamo subito il raddoppio, anche se a mio modo di vedere, anche in quell’occasione mentalmente c’eravamo.”

Le era già capitato di fare il capitano in altre squadre?
“Avevo già indossato la fascia da capitano sia nel Torino che nella Cremonese. Sono dispiaciuto da un lato che la fascia mi sia arrivata per l’infortunio di Morrone, ma dall’altro sono molto onorato di poterla indossare qui nel Parma.”

Che cosa cambia indossando la fascia da capitano?
“Non cambia molto nella tua partita, però per 90 minuti rappresenti la squadra che è scesa in campo di fronte all’arbitro.
Durante la settimana, siamo tutti uguali agli allenamenti, mentre quando si scende in campo, il capitano che ha la fascia al braccio può fare qualcosa in più rispetto agli altri compagni di squadra.”

Il Parma, quando ha affrontato delle grandi in casa, non ha sfigurato ma neanche eccelso: pensa che questo possa succedere anche con il Brescia?
“Quella con il Brescia sarà una partita talmente complicata e difficile che sarà bene non aspettarsi un gioco eccelso da entrambe le parti.
Se noi prima di tutto vinceremo i duelli, le battaglie, le palle sporche – ovvero quello che ci ripete spesso il Mister e che è un discorso giustissimo – poi magari hai la fortuna o il colpo di un giocatore che ti risolve la partita. Se giocheremo così, probabilmente potremmo ottenere qualcosa di importante.”

Si aspettava il riaggancio del Parma alle primissime posizioni?
“Me lo aspettavo perché penso che sarà così fino alla fine del campionato. Spero che il Parma riesca ad essere più equilibrato possibile nei risultati e che possa mantenere e migliorare la propria classifica sabato dopo sabato, ma la serie B di quest’anno sta dimostrando che non esiste una squadra che possa andare in fuga.”

Potrebbe provarci il Parma…
“Sarebbe quello che dovremmo fare: tenere e migliorare.” 

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