Integrazione degli immigrati, Parma è quarta

20/02/2009
h.18.30
 
I risultati dell’indagine del Cnel – commenta il sindaco Pietro Vignali -, che vedono il territorio di Parma collocarsi in quarta posizione per l’integrazione degli immigrati, confermano che il nostro territorio è un modello di inclusione e di dialogo tra le culture. Anni di politiche di inclusione portate avanti nei confronti dell’immigrazione stanno dando i loro risultati.
Riteniamo queste azioni fondamentali e ottime premesse per un futuro di sempre più piena integrazione, anche alla luce dei primi dati demografici del 2008 relativi alla popolazione residente nel Comune di Parma, che ci dicono che circa il 12% è costituito da immigrati
”.
Nell’ottica dell’inclusione – spiega l’assessore alle Politiche sociali Lorenzo Lasagna il Comune ha attivato da tempo progetti innovativi, come l’affido interculturale dei minori stranieri non accompagnati, che garantisce a questi ragazzi, che arrivano sul nostro territorio da soli, un’accoglienza adeguata in famiglia e ha una ricaduta positiva in riferimento alla prevenzione del disagio e, di conseguenza, della devianza.
Sempre per questi giovani abbiamo avviato, in collaborazione con Scuola Edile, dei corsi di formazione ad hoc e dei successivi stage per il loro inserimento lavorativo
”.
Inoltre, nel corso degli anni, l’Amministrazione ha potenziato il servizio di mediazione culturale: ad oggi, si avvale di oltre una decina di mediatori, che operano in modo trasversale a tutti i servizi per i migranti; la loro attività fra lingue, abitudini e culture differenti si rivela sempre più indispensabile nei percorsi di integrazione.
Un altro aspetto da sottolineare – continua Lasagna – è il lavoro che stiamo svolgendo con le comunità: penso al Patto di cittadinanza con quella islamica, una delle prime esperienze del genere in Italia, o alla collaborazione con la comunità albanese.
L’integrazione, però, non passa solo attraverso i servizi, ma anche attraverso le iniziative culturali: per questo, ormai da diversi anni, diamo, ad esempio, la nostra collaborazione alla manifestazione “Ottobre africano”, un modo di avvicinare le culture e arricchirle reciprocamente, grazie a momenti di espressione artistica e di confronto
”.

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