“E’ vero, sono da vent’anni in Parlamento…”

09/03/2009

(intervista pubblicata su alicenonlosa.it del 09/03/2009)

La crisi economica avanza e il Governo propone delle risposte che il Partito Democratico contesta. Perché non vi convincono?
Perché il Governo non sta dando le risposte giuste e continua a giocare con i numeri; recentemente hanno deliberato una serie di investimenti infrastrutturali… ma è la quarta volta che loro fanno questo annuncio. Speriamo sia la volta buona! Questi soldi non sono nuovi ma gli stessi annunciati già a novembre, dicembre, gennaio, ed ora.
Le famiglie non riescono a sopportare da sole il peso di questa crisi, le piccole e medie imprese non hanno accesso al credito. Noi abbiamo chiesto di intervenire in questi due settori: con un assegno per coloro che non hanno né la cassa integrazione né alcun ammortizzatore e con intervenenti controllati destinati alla piccola e media impresa.

Dopo le dimissioni di Veltroni è stato eletto segretario Dario Franceschini che fu battuto da lei anni fa nella corsa alla segreteria del Partito Popolare. Che effetto le fa vederlo oggi alla guida del PD?
Non mi fa nessun effetto, perché questa è la legge della democrazia. Franceschini è un mio amico, l’ho sempre sostenuto e continuo a sostenerlo, gli sono vicino tutti i giorni.
Nessuno di noi può concedersi il lusso di non aiutare il PD ad uscire da questa difficoltà.

Su Alice il segretario regionale del PD Salvatore Caronna (clicca qui) ha sostenuto la necessità dei professionisti della politica, affermando che lui si sente tale e che essi rappresentano un valore aggiunto… non però le persone che siedono da 20-25 anni in Parlamento: lei cosa pensa?
Penso la stessa cosa. Ritengo che non debba diventare un professionismo politico.
Ci sono delle persone che hanno ricoperto e ricoprono dei ruoli e sono dei riferimenti per certe aree elettorali le quali, al di là dei loro intenzioni e desideri, si vedono costretti a rimanere sulla scena per il ruolo che ricoprono. Ma normalmente credo anch’io non si debba rimanere in Parlamento e neppure nella vita politica per tempi così lunghi.

Lei è da vent’anni in Parlamento…
Io sono stato segretario nazionale di un partito e sono ancora presidente dei quell’associazione che raggruppa coloro che provengono dall’esperienza del Partito Popolare e quindi credo di dovere in un qualche modo corrispondere ad una necessità di rappresentanza di un parte di elettorato prezioso per il mondo cattolico.

Condivide l’idea che si possano fare al massimo due legislature?
Ma sì, ma è ovvio che le regole debbano avere le loro eccezioni. Nessuno si sarebbe mai sognato di porre dei limiti ad alcuni personaggi del passato. Non li voglio citare perché non voglio neppure che si insinui un parallelo con la mia persona, ma ci sono stati dei leader nazionali ai quali nessuno si è mai permesso di contestare la durata nell’incarico politico.
C’è anche la necessità che le nuove generazioni abbiano persone più esperte che non solo le aiutino ad imparare un’attività che è piuttosto difficile se la si vuole fare seriamente ma anche che possano mettere a disposizione la loro esperienza e sapienza che nascono da un’esperienza piuttosto prolungata.

perlavalbaganza