Vogliamo “dare voce” alla malattia dell’endometriosi

06/03/2009

Innanzitutto, cos’è la malattia dell’endometriosi?
E’ una malattia ginecologica poco conosciuta ma molto diffusa. Molte donne pur avendo l’endometriosi non sanno di esserne affette. Interessa circa il 15% delle donne in età fertile, circa il 50% di esse non possono avere figli.
L’iniziale dolore mestruale causato dall’endometriosi si trasforma ben presto in un forte dolore pelvico, che poi per la sua costanza diventa cronico. Si tratta quindi di un dolore che può giungere a livelli tali da diventare invalidante e compromettere quindi il normale corso della vita quotidiana, tendendo a peggiorare con il tempo.

Puoi presentarci la serata del 13 marzo alle Terme Barzieri con relatori Gloria Bellicchi, la vostra testimonial, l’Onorevole Bianconi del PDL e l’onorevole Bianchi del PD che si stanno occupando in parlamento del disegno di legge per l’endometriosi?
Certamente! Il 13 marzo 2009 la nostra associazione ha organizzato una serata presso le Terme Berzieri di Salsomaggiore Terme (PR) dal titolo “Endometriosi: la malattia che non ha voce”, volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema endometriosi, non dal punto di vista tecnico-medico (non siamo certamente noi le persone adeguate in questo senso) ma dal punto di vista della conoscenza della patologia e dei risvolti sociali e personali che essa comporta.
Il contributo delle On. Bianconi e Bianchi (membri della 12 commissione in Senato e relatrici dei Disegni di Legge sull’endometriosi), sarà legato al lavoro che si sta facendo in Senato per ottenere il riconoscimento della patologia a livello Istituzionale: far sapere che c’è chi si occupa di questa problematica, con quali modalità e difficoltà e quali opportunità offre il riconoscimento a livello pratico per le donne affette da endometriosi ci pare uno dei modi migliori per “dare voce” alla malattia (come provocatoriamente recita il titolo).
La mia presenza, invece, sarà più legata alla testimonianza di chi quotidianamente si confronta con i problemi della malattia, dando “voce alle ammalate”.

Perchè è fondamentale che l’endometriosi venga riconosciuta come malattia sociale?
Per ottenere garanzia di diagnosi, di cura e di diritti spettanti a chi è colpito da questa malattia invalidante, che condiziona in Italia la vita di 3 milioni di donne di età compresa tra i 25 e i 30 anni (14 milioni nell´Unione europea)

L’endometriosi è quindi una battaglia bipartisan?
Sì, certamente.
Dobbiamo pensare che dietro la parola endometriosi si nascondono storie di milioni di donne (spesso anche molto giovani), che vivono ancora oggi la loro condizione con tantissimi disagi. E’ giusto che si prenda atto di questa reale problematica e che si dia loro un aiuto concreto, in termini di cure e tutela.

A Parma quali altre iniziative state portando avanti?
Proprio in questi giorni stiamo calendarizzando diversi appuntamenti: incontri ai quali sono invitati specialisti in vari rami, per avere un approccio multidisciplinare alla malattia; banchetti informativi; incontri nelle scuole; serate informative… e tanto altro.

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