“La mia candidatura alle provinciali è sempre più ineludibile”

17/04/2009
h.20.00

Bernazzoli (PD, IdV, PdC I e “La Sinistra”), Lavagetto (PDL+Lega), Aiello (Rifondazione Comunista), Zanettini (La Destra) sono già ufficialmente candidati… l’unico tassello mancante del mosaico politico delle provinciali è quello dell’UDC. Voi cosa avete intenzione di fare?
La nostra posizione è chiara fin dall’inizio: abbiamo lanciato un progetto che tentava di superare le vecchie barriere e dare una risposta alle esigenze di un territorio molto più ampio di quello del Comune di Parma. Ad oggi sembra che le forze politiche abbiano compiuto scelte diverse, ovviamente del tutto legittime.
Noi avevamo messo due paletti: il primo era la non condivisione dell’amministrazione della Provincia di Bernazzoli; il secondo la necessità che lo schieramento non nascesse sugli equivoci, ovvero che chi non condivideva l’amministrazione comunale di Parma non poteva essere parte di questo progetto.
Prendiamo atto che gli schieramenti hanno assunto le loro decisioni… e quindi la nostra scelta sarà una logica conseguenza: continueremo sulla nostra strada come UDC; ci sarà probabilmente la mia candidatura che credo minuto dopo minuto diventi sempre più ineludibile.

Qualche mese fa al tavolo per le provinciali con l’UDC c’erano anche i civici che oggi hanno costituito Civiltà per Parma… dove sono finiti?
Con Civiltà per Parma condividiamo l’amministrazione del Comune di Parma su cui ribadisco il mio giudizio positivo. Avevamo un progetto più ampio con alleanze che però poi non si sono determinate.

Ma lei non aveva detto che le Province andavano abolite?
Noi siamo l’unico partito che ha detto di volere abolire le Province e che si sta attivando a questo fine. Molti in campagna elettorale hanno parlato di abolizione delle Province ma poi se ne sono dimenticati. Al contrario, noi dell’UDC abbiamo presentato una proposta di riforma costituzionale che prevede la loro soppressione; una battaglia che vede al nostro fianco anche amici del PD e del PDL (cito Santo Versace).

Ma come fa lei a candidarsi a Presidente di un ente che vuole abolire?
Certamente non vogliamo lasciare spazio a chi le Province le vuole rafforzare. Noi le vogliamo ridurre come funzioni per evitare che la burocrazia e il distacco con i cittadini continui ad aumentare. Puntiamo a ridurre i costi reali di questo Ente, che non sono determinati dell’indennità di qualche amministratore, ma sono da ricercarsi nella gestione della struttura.
Ci lamentiamo sempre che ci sono troppe poche forze dell’ordine sulle strade e troppe dietro a delle scrivanie? Allora perché non mettiamo dietro alle scrivanie i funzionari amministrativi della Provincia per liberare così personale delle forze dell’ordine da impiegare sul territorio?

Come ben lei saprà, non più in là di una settimana fa, Elvio Ubaldi ha dichiarato che se si fosse candidato Libè alle provinciali lo avrebbe fatto anche lui…
Con Ubaldi c’è un rapporto personale molto buono; gli riconosco grande capacità amministrativa che ha dimostrato quando ha guidato questa città; i segnali di cambiamento sono partiti da lui e riconosco pure che la civicità di Parma l’ha lanciata lui. Ubaldi ha dichiarato che se Libè o qualcun altro si fosse candito per rappresentare la civicità si sarebbe candidato pure lui. Io mi candido per rappresentare l’UDC e gli elettori moderati di questa provincia.

Perchè un elettore dovrebbe scegliere una forza politica ai blocchi di partenza “minore” rispetto ai due grandi schieramenti che vanno per la maggiore che qui a Parma sostengono Bernazzoli e Lavagetto?
Un anno fa alle politiche abbiamo avuto il coraggio o l’incoscienza di candidarci fuori dai poli quando il cosiddetto “voto utile” la faceva da padrone. Quest’anno di storia dimostra che i poli non possono rappresentare la completezza dell’azione politica del nostro Paese: il PD vediamo com’è ridotto, anche a livello numerico, e le difficoltà sempre crescenti che emergono nel rappresentare una linea condivisa. Le stesse divisioni si verificherebbero nel centrodestra, con la differenza che in questo schieramento c’è una guida, che si può condividere o no, ma che è autorevole e capace di tenere insieme tutti. Detto questo, è poi ovvio che governare aiuta anche a stare insieme.
Fuori dai due poli può esserci ancora tanta politica.

Ma non è meglio per tutti darci un taglio con la frammentazione politica?
Noi non vogliamo la frammentazione eccessiva al punto che abbiamo sostenuto la soglia di sbarramento e continuiamo a sostenerla.
Al pari delle 4-5 forze politiche rimaste in Parlamento l’UDC ha avuto la capacità di andarsi a raccogliere i voti da sola perché, mi permetta di ricordarlo, noi abbiamo avuto il coraggio di presentarci fuori dai poli senza apparentamento: sia la Lega Nord da una parte che L’Italia dei Valori di Di Pietro dall’altra si sono apparentati con PDL e PD per accedere al premio di maggioranza. Noi sapevamo già in partenza che rischiavamo brutalmente di sparire, ma abbiamo superato l’ostacolo.
Dopo un anno non credo esistano più i pericoli delle elezioni politiche del 2008 perchè in questa tornata elettorale il voto utile avrà meno influenza (teniamo conto che a giugno si vota anche per le Europee dove c’è il proporzionale puro, sia pur con uno sbarramento). Crediamo che tanti elettori moderati che si sono visti costretti tra uno schieramento o l’altro questa volta potranno scegliere diversamente, perché noi siamo il partito delle riforme e con un alto senso delle istituzioni che può aiutare a migliorare a politica, anche nel nostro territorio.

perlavalbaganza