PGE si difende: “Non abbiamo rilevato particolari anomalie nelle notifiche”. La replica di Greci: “Tosi non conosce la realtà che presiede”

Parma Gestione Entrate rompe il silenzio e risponde alla conferenza stampa del Movimento dei Nuovi Consumatori in merito alla vicenda delle false notifiche seriali delle multe (leggi).

Scrive in un comunicato stampa ufficiale firmato dal presidente Enrico Tosi: “Vista la quantità di affermazioni gratuite e inesatte apparse in questi giorni su diversi organi di stampa, in merito alle irregolarità nelle notifiche dei verbali, Parma Gestione Entrate fa sapere che si stanno concludendo tutte le appropriate verifiche interne e presso la società concessionaria del servizio di notifica.

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I risultati attualmente raggiunti permettono di dichiarare quanto segue: per tutto il 2015 non sono stati ravvisati problemi interni sui tempi di notifica delle contravvenzioni; visto il forte carico di lavoro, dovuto all’introduzione delle corsie preferenziali varchi bus, dal 16 dicembre le notifiche sono state affidate completamente a Poste Italiane; i rilievi statistici puntuali e a campione non hanno mostrato particolari anomalie; i tempi di notifica con l’eventuale pubblicazione all’albo pretorio, sono opportunamente dilatati a favore del trasgressore, nel caso volesse presentare ricorso; infine viene precisato che i 30 o 60 giorni per i ricorsi partono dal tempo più lungo espresso dalla compiuta giacenza.

Parma Gestione Entrate si impegna nei prossimi giorni a comunicare i numeri, le statistiche e l’esito delle verifiche interne attraverso la pubblicazione di questi dati sui siti web del Comune di Parma, di Parma Gestione Entrate e attraverso esaustivi comunicati stampa”.


LA REPLICA DEL MNC

Con riferimento alle dichiarazioni del sig.Tosi , pres. di Parma Gestione Entrate siamo a comunicare quanto segue:

Innanzi tutto, Tosi afferma che le sanzioni sono state tutte spedite tramite le Poste Italiane.

Ciò non corrisponde a verità in quanto da sempre i verbali delle contravvenzioni che Pge elabora sono suddivisi tra i cittadini che hanno la residenza nel Comune di Parma e quelli che hanno la residenza fuori Parma.

Le prime, quelle con indirizzo a Parma, sono sempre state notificate tramite messi di una Società a cui è stato appaltato il servizio da Pge, mentre le seconde tramite Poste Italiane.

Ciò si evince anche dal contratto che Pge aveva con una società con sede a Verona che si occupava proprio di notificare le multe a coloro che non risiedono a Parma.

E’ gravissimo quindi che il presidente di Pge non conosca la realtà che presiede, realtà che ne paga lo stipendio con i soldi dei cittadini di Parma, altrimenti avrebbe evitato di affermare dichiarazioni contradditorie.

Ciò sol se si pensa che alcune contravvenzioni sono state comunque notificate da messi di Pge in modo regolare in città, ma non da Poste italiane: anche in questo caso vi sono testimonianze e documenti in abbondanza che lo comprovano.

Inoltre, si possono riconoscere facilmente quelle inviate per posta e quelle “notificate” dai messi, in quanto quest’ultime presentano una busta bianca, anziché verde che è quella utilizzata per l’invio postale, sulla quale viene annotato dal messo il giorno e l’ora dei passaggi nella residenza del contravventore .

L’orario, che dovrebbe previsto per legge, va dalle 7 del mattino sino alle 21 per far sì che possano effettivamente essere notificate in orari in cui le persone si possono trovare nelle loro abitazioni!

Vi è da chiedersi in quanti hanno trovato l’avviso che questi messi avrebbero dovuto affiggere sulla loro porta.

Non si contano ormai le numerose testimonianze che affermano che nei giorni indicati da quel messo che attestava l’assenza delle persone in casa, invitato dalla nostra associazione a costituirsi all’autorità giudiziaria, le stesse erano al contrario ben presenti: balza all’occhio la testimonianza di una persona in stato interessante e a casa dal lavoro da tre mesi, da cui si sarebbe recato il messo di Pge la vigilia di Natale senza reperirla in casa.

Stendiamo anche un velo pietoso sulla difformità delle firme dei messi sulle quali è stata commissionata una perizia calligrafica che ne attesta appunto la totale difformità: firme che non sono per esteso, ma vengono vergate con la sola iniziale del cognome del messo.

Aspetto tragicomico è la presenza di due messi che hanno il cognome con la stessa iniziale e la cui “firma” è chiaramente la medesima.

Rammentiamo che l’escamotage della Casa Comunale è stato studiato per evitare che i verbali, decorsi i novanta giorni di legge dall’elevazione dell’infrazione, divenissero nulli: in ciò consta l’enorme presa in giro in danno dei cittadini che la legge qualifica come reato.

Per tali motivi l’indagine interna ordinata da Pge si palesa del tutto priva di pregio e credibilità, in quanto sarebbe stato meglio coinvolgere un soggetto esterno e terzo a Pge e Comune di Parma: ci auguriamo che tale soggetto possa essere la Guardia di Finanza.

Dott. Filippo Greci

Pres. Naz. Mov. Nuovi Consumatori

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