Parma non ha paura: oltre 300 persone rispondono all’appello sulla sicurezza

Più di trecento persone sono accorse ieri sera al Work Out Pasubio, simbolo della rinascita del quartiere San Leonardo, per ascoltare Stefano Dambruoso, magistrato antiterrorismo, parlamentare e questore della Camera dei deputati, e Andrea Di Nicola, criminologo di fama internazionale e fondatore di eCrime, parlare di sicurezza e immigrazione, e dei modi in cui gestirle anche nella nostra città, su invito di Parma non ha paura. Introdotti dall’avvocato Andrea Bertora e moderati da Luigi Alfieri, i due esperti hanno affrontato senza tabù e preconcetti i temi della serata.

“Per contrastare il crimine – ha spiegato Di Nicola – abbiamo introdotto anche a Trento un concetto che si sta diffondendo nel mondo e applicabile pure a Parma. Quello di polizia predittiva. Questo strumento permette di leggere il futuro, attraverso l’elaborazione di dati significativi e per mezzo di specifici algoritmi. Se questura, carabinieri, comune e altri enti ci forniscono certi dati, noi possiamo dire come e quando colpiranno i ladri nei prossimi giorni. Questo anche sulla base di informazione pratiche banali.

Gli algoritmi tengono conto di alcune verità semplici: i criminali raramente agiscono col maltempo. A differenza di quanto si crede, non è vero che i criminali quando hanno colpito un’abitazione non tornano più. E’ dato pressoché assodato che nelle successive due/tre settimane si appalesano nuovamente. Se non nella stessa casa, dal vicino o nella via. Quindi – ha proseguito – sulla base di tante informazioni di questo tipo, partendo dai dati del passato è prevedibile prevedere dove si andrà a concentrare la criminalità”.

Dopo avere spiegato il ruolo del decoro urbano e delle bellezza nel contrastare il crimine, Andrea Di Nicola ha detto quello che tutti si aspettavano: “E’ fondamentale la certezza della pena. Chi ruba nelle case deve avere la certezza del carcere. Se c’è un problema di sovraffollamento, diminuiamo la durata della detenzione, ma chi commette questi reati deve andare in carcere”.

Sull’immigrazione Dambruoso ha puntato il dito contro l’Europa. “Siamo stati lasciati soli. Germania e Francia non fanno niente per risolvere il problema dell’immigrazione. Noi dobbiamo puntare su un’immigrazione selettiva: occorre rivedere le politiche comunali. Si accolgono gli immigrati che davvero vogliono fare parte del territorio. Che siano disposti a imparare l’italiano, ad accettare la nostra cultura. Che si comportano secondo le nostre leggi. L’amministrazione comunale ha il dovere di imporre i valori della propria città”.

 

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