Fidenza celebra il capitano Gorrini. FOTO

Una bellissima festa, una bellissima giornata cui la gente di Fidenza ha partecipato in modo massiccio, seguendo l’inaugurazione del grande jet Aermacchi Mb 326 divenuto monumento all’Arma Aeronautica e da oggi nuovo simbolo della Città.

Una festa accompagnata da applausi a più riprese cui hanno preso parte tante classi delle scuole fidentine, tantissime famiglie coi loro bimbi letteralmente entusiasti di poter toccare con mano uno di quei velivoli che normalmente si possono solo ammirare guardando verso il cielo.

Alla cerimonia sono intervenuti i vertici dell’Arma Aeronautica, a cominciare dal Generale di divisione Aerea Silvano Frigerio (Comandante Prima regione aerea e della forze da combattimento), accompagnato sul palco dal Generale di Squadra Aerea Giovanni Sciandra, (Presidente nazionale Associazione Arma Aeronautica) e dall’instancabile Colonnello Alberto Bianchi, Presidente della sezione fidentina Associazione Arma Aeronautica. Presente anche il Prefetto di Parma, Giuseppe Forlani.

Tutti gli interventi sono stati preceduti dalla santa Messa svoltasi nella chiesa di San Michele ed officiata dal Vescovo Ovidio Vezzoli. Da lì ha preso forma il corteo, anticipato dalla fanfara dell’Arma Aeronautica, giunto in via Cairoli in perfetta sincronia con il sorvolo a bassa quota di due caccia Tornado dello stormo di stanza a San Damiano, a Piacenza. Evento cui ha fatto seguito il passaggio celebrativo di un velivolo dell’Aeroclub di Parma.

Sul palco al centro di due ali di folla, il Colonnello Bianchi ha raccontato con passione e commozione la storia dell’impegno aeronautico dell’Associazione che guida a Fidenza, dopo essere succeduto proprio a Luigi Gorrini, fondatore della sezione locale. Associazione giunta a 150 iscritti ed in continua espansione.

Il Generale Sciandra ha ricordato la figura del capitano pilota Luigi Gorrini, cui appartenne il “macchino” oggi divenuto monumento, accompagnato da una targa che ricorda Gorrini come “uomo che ha salvato uomini in tempo di guerra”. Perché? Perché Gorrini, pilota che fu il più grande asso italiano della seconda guerra mondiale, si battè anche sui cieli di Fidenza per allontanare i bombardieri alleati impegnati nei raid sulle città, nel corso della guerra per cacciare e sconfiggere i nazifascisti.

Rilevante l’inciso del Generale sul percorso di Gorrini – al centro di una polemica recente per aver combattuto nelle fila della Rsi –: venne decorato con l’onoreficenza massima della Medaglia d’Oro al Valor Militare nientemeno che su proposta di Paolo Emilio Taviani, padre Costituente, antifascista, Ministro di spicco della Dc e, soprattutto, Medaglia d’Oro della Resistenza in qualità di comandante in capo delle forze partigiane che con orgoglio e straordinario coraggio cacciarono fascisti e tedeschi dalla Liguria.

“Gorrini salvò vite a Fidenza e una di quelle vite potrebbe essere stata quella dei vostri nonni e bisnonni”, ha osservato il Generale Frigerio.

Il Sindaco Andrea Massari ha iniziato il suo intervento ricordando l’emozione di un incontro casuale, durante il sopralluogo nella fase finale di posa del jet.

“Appena defilato c’era un papà col suo bimbo, alle prese con un bellissimo discorso del piccolo sulla direzione di quel volo e sulla possibilità che avrebbe avuto il jet di incontrare le stelle. Un sogno ad occhi aperti che è stato emozionante ascoltare. Ringrazio quel bimbo e il suo papà perché hanno spiegato più di mille progetti, mille documenti, a cosa serve una Comunità che sa sognare, che sa andare oltre i suoi limiti, che sa pensare in grande”.

Massari ha richiamato il lavoro durato due anni fianco a fianco con l’Associazione Arma Aeronautica – “Una delle storie più belle del volontariato fidentino” –, capace di essere la prima sezione ad ottenere un jet in restauro per un monumento dopo 20 anni dall’ultimo caso.

Il Sindaco ha poi affrontato direttamente le polemiche sollevate sull’appartenenza di Gorrini alla Rsi: “Cari amici che inneggiate al fascismo, che manganellate usando una tastiera senza perdere mai i vizi di una volta; a voi, che avete fatto di tutto per sporcare questa giornata senza riuscirci, rispondiamo col sorriso, con una festa di mamme, papà, bambini e con una Repubblica che oggi permette a qualcuno di essere qui per la sua piccola telenovela pubblicitaria contro una legge giusta che ho il solo rammarico sia divenuta realtà con 70 anni di ritardo, come ho detto al suo estensore, l’onorevole Fiano, l’altro giorno nel corso di una gradita telefonata”.

Si è detto e scritto che “stavamo celebrando un fascista. No. Oggi stiamo inaugurando un monumento dedicato all’Arma Aeronautica, ai suoi avieri e all’impegno di Luigi Gorrini – ha sottolineato Massari –. Trovo giusto parlare dei suoi errori, perché ebbe il torto, indubbio, di combattere dalla parte sbagliata della storia, quella del nazifascismo che ha partorito solo morte, violenza, stragi e miseria. Luigi Gorrini la politica l’ha sempre detestata. La sua passione era il volo e volando divenne il più grande asso italiano della seconda guerra mondiale, cui la Repubblica Italiana e antifascista concesse la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Penso che Gorrini sia stato un militare e un cittadino fedele a quella Repubblica, cui prestò giuramento e che continuò a servire con uno stile e una correttezza esemplari, tanto che mi chiedo cosa penserebbe oggi Gorrini di quel gruppetto di nostalgici e opportunisti che farebbero di tutto per essere qui al mio posto o su qualche comodo scranno ben pagato a Roma. Soprattutto, ed è quel che più mi interessa come fidentino, penso che alzandosi in volo Gorrini abbia evitato che altre bombe cadessero su Fidenza. Bombe angloamericane, le forze che stavano liberando l’Italia dal nazifascismo, ma sempre bombe e sempre morte dal cielo. A maggio, quando tutta la Comunità celebra le vittime dei bombardamenti del ‘44, non ho mai trovato un fidentino disposto a dire che Gorrini avrebbe dovuto farsi da parte e lasciare che altre tonnellate di tritolo ci piombassero addosso”.

Un giudizio sulla persona che “non cambia il mio giudizio su quella fase storica che visse l’Italia, non cambia la mia scelta di campo antifascista e non cambia quella della Città di Fidenza, che diede un contributo straordinario alla Lotta di Liberazione – ha evidenziato Massari –. Un contributo che Fidenza onora con orgoglio e partecipazione ogni anno e ogni giorno, anche con il supporto di un Protocollo d’Intesa sottoscritto con Anpi. Siamo il primo Comune italiano ad aver realizzato uno strumento di memoria e formazione democratica di questa portata e ne andiamo orgogliosi. Orgogliosi perché quella è una storia di valori, una storia viva che tocca a noi far camminare con l’onestà. Per questo sono orgoglioso di questo monumento e sono felice delle storie fantastiche che potrà ispirare in tante case, nei disegni di tanti bimbi e nei loro sogni da aviatori in erba, che magari un giorno si realizzeranno. Felice del suo contributo a raccontare la storia, il presente e il futuro di una Città straordinaria come Fidenza”.

perlavalbaganza