L’Informazione di Parma è un giornale inutile. Meglio staccare la spina

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22/03/2010

E’ ancora fresca la notizia della chiusura dell’affaire metropolitana con la decisione del Governo di dirottare i 172 milioni di fondi statali in parte su investimenti portuali (fino ad un massimo del 50%) e in parte al Comune di Parma per realizzare altre opere di rilevante interesse pubblico (circa il 42% delle risorse) senza alcuna penale a suo carico nei confronti dell’appaltatore [Clicca qui per leggere le valutazioni del direttore: “Metropolitana, chi vince e chi perde”].
Termina quindi il calvario di questa infrastuttura nel modo credo auspicato da tanti in questi ultimi mesi, non come aveva sparato tre mesi fa in locandina il 23 dicembre 2009 il quotidiano di Parma L’Informazione: “Metro, fondi spostasti sulle carceri” [refusi nel titolo a parte… “spostasti” 🙁 ], con la perdita per il Comune di Parma di tutto il finanziamento (il che sarebbe stato davvero un disastro)… per delle carceri, con delle penali da pagare. Che il Governo avesse potuto revocare il finanziamento era una possibilità concreta che tutti ipotizzavano da almeno un anno… diciamo che l’Informazione sbagliò tutto quello che poteva sbagliare: importi, beneficiari, casuali, tempi, modi, penali, strumento legislativo… un obbrobrio giornalistico presentato nel titolo come un fatto acquisito sebbene la notizia fosse, non arrivo a dire inventata di sana pianta, ma destituita di ogni fondamento… al punto che quello “scoop” non fu ripreso dallo stesso giornale neppure una volta nei tre mesi successivi e questo la dice lunga sul valore che loro stessi davano alla “notizia” che avevano in mano.
Ma come sempre non c’è mai limite al peggio, e proprio ieri il direttore dell’Informazione Marangon si vantava di essere stato il primo ad essere arrivato sulla revoca del finanziamento… un editoriale da un lato grottesco, dall’altro così triste da suscitare pena.
Quello di dicembre fu pertanto un classico esempio di cattiva informazione o di disinformazione su un tema, tra l’altro, delicatissimo per la città, anche se quell’articolo non produsse alcun effetto perchè percepito fin da subito da tutti come una bufala… il che la dice lunga sulla credibilità della testata, ben diversa da quella di Orson Welles che nel 1938 andò alla radio a dire che erano atterrati gli UFO per invadere la Terra, la gente gli credette gettando nel panico gli Stati Uniti.
Per la precisione il pezzo in questione era firmato da Paola Brianti, giornalista da qualche mese passata a lavorare per il “Nuovo di Parma”, il nuovo settimanale cartaceo tra i cui soci figura Luca Sassi, vicepresidente della Pizzarotti Spa, che mi auguro in futuro sarà in grado di fornirle informazioni più precise sull’epilogo dell’affaire metropolitana.
Ma al di là di questo episodio specifico, colgo l’occasione per fare qualche riflessione sull’esperienza editoriale de L’Informazione, sebbene un amico mi sconsigliasse: “Ma Andrea, cosa fai? Ti metti a polemizzare con L’Informazione??? E’ come menare uno che caga!”… sì, è vero, ma questo giornale è pur sempre una delle tre testate cartacee operanti in provincia di Parma.
Comprendo che quando si è alla canna del gas e, diciamolo con un eufemismo, le copie non vanno a ruba, per provare a far parlare di sè le si prova tutte, sparando in locandina le notizie più astruse, ma nel caso dell’Informazione siamo in presenza di un uso distorto, ribaltato e disperato dello strumento della locandina che non costituisce più un supporto funzionale alla vendita del giornale, ma diventa il fine ultimo e il giornale il mezzo per poter esporre la locandina nella quale tanti parmigiani si imbattono, non fosse altro per leggere quella della Gazzetta o di Polis.
Lo dico chiaramente: per me l’Informazione è un giornale inutile.
Inutile giornalisticamente, perché in 4-5 anni di vita questa testata non è riuscita a dare una sola notizia che abbia lasciato il segno. Provate anche voi a fare mente locale. Spremendomi le meningi, a dire il vero, qualcosa mi sovviene: un’apertura nel 2007 “Marcora: Io sindaco di Parma” (dichiarazione virgolettata clamorosamente smentita il giorno dopo dall’interessato)… poi un titolo a tutta pagina “Dimissioni di Bigliardi!” da assessore… la notizia fece scalpore… peccato che quello che si era dimesso fosse Balestrieri! Di altri ricordi non ne ho, ma metto in conto di avere la memoria corta.
E’ inutile politicamente, perché privo di una linea editoriale, e quindi sostiene tutto e il contrario di tutto a distanza di 24 ore. Qui gli esempi sono innumerevoli. Mi limito alle ultime settimane: 02 marzo, apertura della prima pagina, negativa: “L’esercito blinda Parma”. “Ma i soldati continuano a dividere: costano troppo e servono poco”. Passa solo un giorno e tutto cambia. Titolone del 03 marzo, entusiasta: “Sicurezza, l’esercito conquista la città”. “Accolti con affetto i militari che operano al fianco delle forze dell’ordine”.
A questa mancanza di coerenza, si aggiunge l’assenza di opinioni sui fatti di Parma e il silenzio imbarazzante del direttore Cinzio Marangon su qualsivoglia argomento, una sorta di autocensura, autolimitazione, se non autodeligittimazione…
A chi serve un giornale così? Sicuramente non al pluralismo informativo considerato che non mette in circolo né idee né punti di vista nuovi, non all’economia locale o all’editore considerata la precaria situazione finanziaria, non alla maggioranza in Comune a Parma che può avvalersi di ben altre sponde e neppure all’opposizione. Paradossalmente L’Informazione serve solo alla Gazzetta di Parma che così può vantare che il suo altissimo numero di copie vendute non è determinato da un monopolio ma dalla sua qualità superiore.
Forse la scelta più saggia sarebbe davvero chiudere baracca e burattini e risparmiare così carta e inutili tagli di alberi. Ecco, staccare la spina in nome dell’ambientalismo potrebbe essere la via d’uscita più dignitosa, un colpo di coda che riabiliterebbe d’amblè questa grigia esperienza editoriale. 

                                                                                    Andrea Marsiletti



MA Space, lo Spazio del direttore Marsiletti Andrea


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