L’innovazione di “Internet delle cose” a casa degli anziani

Applicare le tecnologie innovative dell’Internet delle cose (IoT) negli ambienti di vita quotidiana delle persone over65 per migliorare le loro condizioni di salute. Di questo hanno parlato oggi in conferenza stampa i veritci dell’Ausl di Parma.

E’ questo il principale obiettivo del progetto europeo Activage che i partner italiani del “DS Emilia-Romagna” presentano oggi a Parma. Il progetto, sviluppato contemporaneamente in altri seiPaesi europei fino al 2020, in Italiacoinvolgerà 200 anziani 65enni e oltre di Parma e provincia e relativi caregiverin uno studio sperimentale, per testare un’ampia gamma di servizi basati sulle tecnologie IoT, utili a monitorare le condizioni di salute e a promuovere uno stile di vita attivo e sano.

Il gruppo di anziani parmensi (100 partecipanti diretti e 100 come gruppo di controllo) è stato selezionato tra gli assistiti di una decina di medici di medicina generale provinciali, tra coloro che hanno subito un ictus con moderate conseguenze sulla salute. Lo studio realizzato dal progetto Activage rileva i principali bisogni nella persona che ha subito un ictus, e che per questo a domicilio deve mantenere un’attività motoria e una qualità di vita adeguate alla sua condizione, con l’obiettivo di prolungarne e sostenerne la vita indipendente nel proprio ambiente. Al tempo stesso, grazie ad Activage, sarà possibile rispondere alle reali esigenze dei caregivers, dei fornitori di servizi socio-assistenziali e del sistema sanitario.

Sono tre le fasi principali del progetto. La prima consiste nel coinvolgimento di medici e pazienti in base ad un protocollo scientificamente validato e definito. Successivamente il progetto prevede l’utilizzo di sensori, dotati di tecnologia IoT, per monitorare i pazienti e i loro ambienti di vita domiciliare. Monitorando con sensori ambientali e personali i comportamenti quotidiani delle persone, è infatti possibile percepire eventuali cambiamenti e intervenire prontamente in caso di necessità. Con il consenso degli interessati e dei rispettivi caregivers, nelle abitazioni verranno installati sensori di presenza e movimento posizionati in determinati punti della casa (letto, poltrona, toilette,ecc). Saranno applicati anche sistemi di rilevazione del contatto magnetico per monitorare l’apertura/chiusura di una porta/finestra, l’utilizzo di dispensatoridi farmaci e della bilancia.

Infine, la terza fase prevede che tutti i dati raccolti dai sensori vengano trasmessi online, opportunamente elaborati, analizzati e registrati, e quindi restituiti attraverso il Fascicolo sanitario elettronico agli utenti/pazienti e ai loro caregivers, e nella scheda sanitaria individuale tramite la rete SOLE al medico curante per adottareo integrare strategie specifiche di intervento e di cura.

Al progetto Activage, sia a livello europeo che in Italia, partecipano partner pubblici e privati che operano in diversi settori, dalla sanità all’informatica e domotica, dalla ricerca accademica alle telecomunicazioni.

In Italia il progetto è realizzato nel “Deployment site” (DS) Emilia-Romagna di cui fanno parte la Regione Emilia-Romagna, Cup2000 spa (DS Leader), l’Azienda Usl di Parma, l’Università di Parma, Aurora Domus coop.soc. Onlus, l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “A.Faedo” del Consiglio Nazionale delle Ricerche, IBM ResearchGmbh e Wind Tre.

Cosa fanno i partner italiani di Activage

• Cup 2000 è la società ICT in ambito sanitario della Regione Emilia-Romagna. Ha sviluppato e gestisce l’infrastruttura e-health regionale e altri servizi. Tutti i dati elaborati dai sensori “IoT” verranno inviati a CUP2000 che provvederà ad inserirli nel Fascicolo sanitario elettronico di ogni singolo utilizzatore e nella cartella SOLE per la valutazione del medico di medicina generale. E’ il DS Leader del progetto Activage in Italia.
•Azienda Usl di Parma è l’Azienda Sanitaria Locale incaricata di reclutare e motivare i pazienti per il progetto pilota, identificare i risultati sociali e clinici, convalidare le attività e sottoporre il progetto all’approvazione del Comitato Etico delle due Aziende sanitarie parmensi.
•Università di Parma Dipartimento di Ingegneria Elettronica è una équipe interdisciplinare composta da ricercatori provenienti da diversi settori ICT, con competenze su ambienti intelligenti e soluzioni per una vita “ambientalizzata assistita”. Si occuperà dell’installazione e del funzionamento dei sensori applicati nelle abitazioni dei pazienti del gruppo sperimentale.
•CNR- l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione (ISTI) di Pisa è uno dei più grandi istituti di ricerca ICT del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il ruolo dell’ISTI è di esperto di tecnologia di universAAL, e il suo contributo atteso è quello di supportare la progettazione di integrazione tra le diverse piattaforme aperte e di estendere le caratteristiche di universAAL con nuove tecnologie di rilevamento per analizzare il comportamento degli utenti finali, in particolare i sensori di rilevazione della qualità del sonno.
•Aurora Domus, cooperativa sociale di Parma, fornisce servizi alla persona in diversi ambiti di attività e opera sia a livello regionale che nazionale con una lunga esperienza nella fornitura di servizi assistenziali.
•IBM Research, uno dei principali operatori del settore delle tecnologie dell’informazione, supporta l’integrazione e l’analisi dei dati, con particolare attenzione alle attività di sicurezza e riservatezza dei dati. A livello europeo, IBM partecipa attivamente ai gruppi di lavoro dell’AIOTI (Alleanza per l’innovazione nell’Internet degli oggetti)
•Wind Tre,il gruppo coinvolto nelle attività di ricerca e sviluppo propone nuovi servizi che sfruttano la tecnologia IoT. Questa attività permette a Wind Tre, ai vertici del mercato della telefonia mobile in Italia e seconda in quella del fisso, di analizzare la sostenibilità delle nuove soluzioni per avere una visione completa di tutte le opportunità di sviluppo. In particolare, Wind Tre mette a disposizione la propria infrastruttura di rete per connettere i sensori presenti nelle abitazioni dei pazienti coinvolti nella sperimentazione.

Il progetto Activagein Italia in cifre

200 pazienti di Parma e provincia, di cui 100 come gruppo sperimentale e 100 come gruppo di controllo
circa 300 caregiver(familiari o badanti)
almeno 10 medici di medicina generale di Parma e provincia
20 operatori sanitaridi Parma e provincia
20 operatori socio assistenzialidi Parma e provincia
Decine di altri professionisti e operatori di tutti i partner coinvolti nel progetto in Emilia-Romagna
1,73 milioni di euro il budget del progetto Activage per il DS Emilia-Romagna

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