Bonaccini: “La Regione Emilia Romagna (e l’inceneritore di Parma) prenderà i rifiuti di Roma per 40 giorni”. Effetto Parma: “Noi siamo contrari”

“Emergenza rifiuti a Roma: come Regione Emilia-Romagna abbiamo deciso di accogliere la richiesta d’aiuto che arriva dalla Capitale.

Quantità limitate e prestabilite, tassativamente non superabili e non reiterabili, inferiori rispetto ad analoghi interventi passati, e per un periodo limitato, poco più di 40 giorni effettivi. Per solidarietà istituzionale e senso di responsabilità verso i cittadini e la collettività romana e per l’immagine del Paese a livello internazionale, visto che si parla della Capitale del Paese.

Sia chiaro, però che serve una svolta in tutto il Paese, altrimenti saremo costretti a dire basta a chiunque. Noi non abbiamo mai portato i nostri rifiuti ad altri, perché in Emilia-Romagna siamo pienamente autosufficienti sullo smaltimento e siamo tra le regioni più virtuose per la raccolta differenziata, che quest’anno ha raggiunto il 62%. E con l’introduzione della tariffazione puntuale punteremo a superare il 70% nel 2020. Sono risultati frutto di scelte precise, a partire dalla legge per l’economia circolare che premia i comuni più virtuosi con sgravi sulle bollette. Nel 2018 aggiungeremo altri 2 milioni di euro per premiare ancora di più i cittadini che differenziano e per migliorare il rendimento dei territori, perché vogliamo che il riciclo aumenti. Dunque, si può fare e bene: le amministrazioni locali ancora indietro, passino dalle parole ai fatti, per passare dall’emergenza all’autosufficienza.

Saranno i termovalorizzatori di Parma, Modena e Granarolo nel bolognese, individuati d’intesa con gli amministratori locali, a smaltire non più di 15mila tonnellate complessive (5mila per ogni impianto) di rifiuti indifferenziati provenienti dalla Capitale. Quantità che rientrano nelle capacità termiche già programmate per singoli impianti: vista la necessità espressa da Roma, smaltire 350 tonnellate giornaliere, l’impegno per l’Emilia-Romagna non supererà i 43 giorni.

In merito al trasporto dei rifiuti, dovrà avvenire nel rispetto delle norme vigenti a salvaguardia dell’ambiente e sarà monitorato da Arpae, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale.”

Lo ha scritto il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.


Effetto Parma è contraria all’arrivo di rifiuti da Roma, non dovrebbe nemmeno essere necessario dirlo, ma si sa la memoria…

L’inceneritore di Parma, nasce anni fa per volontà della Provincia di Parma a guida PD e sostenuta dal Consiglio Comunale a guida Ubaldi.

Doveva bruciare solo i rifiuti di Parma, ma in vista di improbabili incrementi esponenziali del nostro territorio o più facilmente di business futuri, fu da subito prevista una linea doppia di incenerimento.

“Peccato” che al nostro arrivo nel 2012, grazie ad una raccolta differenziata importante, i rifiuti del nostro territorio non bastassero ad alimentare una delle due linee, causando problemi nella gestione dell’inceneritore.

Poi arrivò lo Sblocca Italia e la nuova legge regionale a salvare l’impianto, che lo ripeto, se fosse stato per la nostra volontà politica e per la virtuosità dei nostri cittadini funzionerebbe al 50%.

Noi di Effetto Parma ne abbiamo parlato così intensamente ed a lungo nel precedente mandato, che ci stupisce il fatto che ci sia ancora qualcuno della politica locale che non la conosca, a meno che non abbia voglia di confondere le idee dei lettori e di fare una pessima strumentalizzazione.

Oggi è il turno di Parma Protagonista, che insinua nostri silenzi ed interessi, citando la delibera regionale del 1° Febbraio 2016, nella quale il Comune avrebbe condiviso con Iren un uso sempre intensivo ed allargato dell’inceneritore.

Noi ricordiamo bene quella conferenza dei servizi e probabilmente se la ricordano tutti coloro che sedevano al tavolo, in quanto durò 9 ore per le resistenze del Comune di Parma, rappresentato dall’ex assessore Gabriele Folli, a non concedere l’autorizzazione al conferimento di 190.000 to. di rifiuti in maniera permanente.

Se l’inceneritore di Parma serve un bacino ampio è la conseguenza della legge regionale e se Reggio Emilia non è una città virtuosa e ci porta troppi rifiuti da bruciare non è certamente colpa nostra, ma sarà nostro dovere pretendere, nelle sedi opportune, che si adeguino il più velocemente possibile.

Effetto Parma era ed è sempre ostile all’inceneritore ed a favore della raccolta differenziata spinta, l’unico sistema in grado di ridurre il rifiuto residuo, mentre non ricordiamo di aver visto al nostro fianco durante le battaglie e le manifestazioni degli ultimi 5 anni, quei cittadini oggi esponenti di Parma Protagonista.

Ribadiamo pertanto la nostra contrarietà ai rifiuti da provenienti da fuori, consapevoli del fatto che è la Regione Emilia Romagna che decide su questa materia in funzione del tipo di impianto e della sua capacità di incenerimento.

Effetto Parma
Stefano Fornari

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