Marco Paolini va in scena al Teatro al Parco di Parma con “Le avventure di Numero Primo”

Venerdì 16 febbraio alle 21 Marco Paolini,  tra i nomi di maggior spicco della scena italiana, porta in scena al Teatro al Parco di Parma “Le avventure di Numero Primo”, il suo nuovo spettacolo scritto a quattro mani con Gianfranco Bettin e prodotto da Jolefilm. I biglietti dello spettacolo, inserito grazie al contributo della Fondazione Pizzarotti nella rassegna del Teatro delle  Briciole “Serata al Parco – Proposte di teatro contemporaneo”, sono stati tutti esauriti in prevendita.

Raccontare storie ambientate nel futuro prossimo è un esercizio confinato in un genere: la fantascienza. Esiste una tradizione di fantascienza in letteratura e nel cinema ma a teatro non è molto diffusa. «Le avventure di Numero Primo» è un esperimento di fantascienza narrata a teatro, è una storia che racconta di un futuro probabile fatto di cose, di bestie e di umani rimescolati insieme come si fa con le carte prima di giocare. Numero Primo è il soprannome del protagonista, figlio di Ettore e di madre incerta. Ma anche le cose e le bestie hanno voci e pensieri in questa storia. Paolini e Bettin, coautori del lavoro, sono partiti da alcune domande: Qual è il rapporto di ciascuno di noi con l’evoluzione delle tecnologie? Quanto tempo della nostra vita esse occupano? Quanto ci interessa sapere di loro? Quali domande ci poniamo e quali invece no a proposito del ritmo di adeguamento che ci impongono per stare al loro passo? Quanto sottile è il confine tra intelligenza biologica e intelligenza artificiale? Se c’è una direzione c’è anche una destinazione di tutto questo movimento? E se a cambiare rapidamente non fossero solo le cose e gli scenari intorno a noi, ma noi stessi, un po’ per scelta e un po’ per necessità? E in tal caso verso quale direzione o destinazione?

Al narratore sulla scena tocca il compito di rendere credibili cose possibili domani, ma che oggi appaiono inverosimili. L’orizzonte temporale immaginato riguarda i prossimi 5000 giorni e solo pensando a quanto il mondo delle cose sia cambiato nei 5000 giorni appena trascorsi risulta quantomeno necessario guardare al futuro con il beneficio del dubbio rispetto a ciò che oggi è ancora inverosimile.

Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont, Marco Paolini si è distinto quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile come “I-TIGI racconto per Ustica” e “Parlamento chimico” e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia sviluppata con il ciclo dei “Bestiari”. Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, ha tracciato i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi e alla storia, come nel “Milione”.

Informazioni:  0521 992044, www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole.

 

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