Esposto a Procura, Corte dei Conti e Anac di Legambiente sul piano di rischio aeroportuale

Legambiente, WWF, ADA (Associazione Donne Ambientaliste) e Manifattura Urbana hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Parma e si apprestano a presentare esposti alla Procura della Corte dei Conti regionale e all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) per fare chiarezza sulla vicenda del mancato aggiornamento del piano di rischio aeroportuale, connesso con il permesso a costruire del mall, mega centro commerciale nell’area ex Salvarani.

Non è un passo compiuto a cuor leggero. E si è stati costretti a farlo, a causa dei silenzi ostili delle Istituzioni e dei soggetti coinvolti nella vicenda. L’iniziativa è stata presentata questa mattina in conferenza stampa (al tavolo: Raffaella Scaccaglia (Ada), Bruno Marchio (Legambiente), Rolando Cervi (WWF), Giuseppe Massari (Legambiente)).

L’Amministrazione Comunale di Parma, nel rispondere alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione, si dice sicura di essere in regola e addossa a Enac le eventuali responsabilità. Però, poi, ha affidato un incarico proprio per redigere il piano rischi aeroportuale.

Qualcosa dunque non torna.

Legambiente stava analizzando le criticità dell’ampliamento dell’aeroporto e si è imbattuta in quella che pare un’evidente incompatibilità tra il permesso di costruire del mall (Parma urban district) rilasciato dal Comune e le vigenti norme ENAC che regolano la sicurezza aeroportuale. Norme che in più di 6 anni il Comune non ha ancora recepito nel piano aeroportuale nonostante una delibera del commissario Ciclosi del 2012 desse mandato di farlo “quanto prima” (adeguando gli strumenti urbanistici come il Piano Urbanistico Attuativo del mall approvato nel 2010). L’Amministrazione comunale, come anche scritto nella risposta data ai consiglieri di opposizione, non ha mai dato corso a questo mandato e solo ora, dopo la denuncia di Legambiente, si è attivata per aggiornare il piano di rischio aeroportuale.

Perché ora insistiamo tanto sulle incongruenze tra le due opere? Perché la trasparenza è la premessa di un buon governo e di un dibattito serio sulle scelte di una città.

Riguardo a questo il Mall è stato presentato come un’opera ereditata che non poteva essere fermata dall’attuale Amministrazione Comunale: crediamo che la città debba sapere se era vero.

L’ampliamento dell’aeroporto è stato presentato dagli industriali e dal Comune come opera assolutamente necessaria, avallato dalla Regione. Alla luce delle recenti valutazioni – non scritte da noi – sembra emergere che l’aeroporto sarà fermato in realtà dagli interessi privati di un membro dell’Unione Industriali. Crediamo che su questi aspetti sia necessario fare chiarezza. In particolare il Comune, e la Regione, istituzioni che governano il territorio e hanno il compito di regolare e limitare gli interessi privati facendo rispettare le norme a favore dell’interesse collettivo.

Ribadiamo, ancora una volta, che le vigenti norme Enac che regolano la sicurezza aeroportuale stabiliscono che nelle zone di tutela “è da evitare la realizzazione di interventi puntuali ad elevato assembramento quali centri commerciali”.

Capiamo che saremmo molto meno scomodi se ci limitassimo a parlare degli impatti ambientali di una o dell’altra opera. Ma c’è un problema di legalità, e di sicurezza, che non ha minore importanza.

Qui l’esposto.

Legambiente Parma

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