INTERVISTA – Fadda: “Sul no alla fusione ha pesato l’altissima qualità dei servizi di Torrile”

Alessandro Fadda, sindaco di Torrile

Domenica si è votato per il referendum sulla fusione tra Torrile e Colorno (leggi). La grande maggioranza dei votanti di Torrile ha detto no. Abbiamo intervistato il sindaco di Torrile Alessandro Fadda per comprendere meglio le cause di questo risultato.

Come mai il referendum è stato così sonoramente bocciato con il 70% di No?

Credo che il motivo principale sia stato che nel nostro Comune abbiamo raggiunto livelli così alti nei servizi che pochi ritenevano la fusione avrebbe migliorato. I cittadini avevano paura di perdere qualcosa dato per assodato, anche se consapevoli che la fusione avrebbe portato molte risorse.

C’è poi l”idea di fondo, dentro e fuori Torrile, che il nostro Comune sia molto ricco grazie alla presenza di tante e importanti aziende. In effetti una certa ricchezza viene generata ma essa viene investita quasi tutta nei servizi. A titolo di esempio cito che 144 bambini non residenti a Torrile (di cui 60 di Colorno) utilizzano i nostri servizi all’infanzia e le loro famiglie rimangono colpite dalla qualità erogata, abbiamo un centro pomeridiano d’eccellenza, un sistema di videosorveglianza diffusissimo, ecc.

Quali gli errori del “Comitato per il Sì”?

Ho sentito tante teorie. Una di queste è che saremmo dovuti partire prima… già un anno fa dicevano che eravamo in ritardo. Va poi detto che agli incontri che sono stati organizzati, ai quali ho partecipato ogni volta che mi hanno invitato, ho notato una partecipazione modesta.

Perchè questa “freddezza”?

Probabilmente perchè le persone avevano già maturato una loro opinione e perchè gli stili di vita non sono più quelli di vent’anni fa quando si tornava a casa alle 17.30 e si aveva molto più tempo libero a disposizione. Oggi gli orari sono dilatati, e poi c’è da portare il bambino a nuoto o a calcio… e comunque dopo cena la gente è stanca e fa fatica a uscire. Pertanto comprendo le difficoltà nella partecipazione, che si notano anche nel mondo dell’associazionismo.

La partita delle fusione è chiusa o potrà riaprirsi?

Per almeno un paio d’anni credo che l’argomento sia chiuso. Per arrivare a una fusione servono cinque anni, iniziando fin da subito un percorso di comunicazione puntuale.

Non avresti potuto spenderti un po’ di più in questa campagna referendaria, anche su Facebook?

Ritengo che il sindaco sia il sindaco di tutti. Il mio obiettivo era consentire ai cittadini di pronunciarsi su una questione così rilevante, informarli e far loro conoscere lo studio di fattibilità. Non ho calcato la mano fino a quando non ho visto in azione il “Comitato per il No”, che ha diffuso informazioni inesatte o false. A quel punto mi sono espresso in un video e in varie riunioni. La fusione sarebbe stata una decisione corretta: questa è stata la mia posizione dall’inizio. Avrebbe portato 15 milioni di euro per fare investimenti che oggi non possiamo più realizzare.

A questo punto ti ricandidi a sindaco di Torrile?

Beh, questo è ancora presto per dirlo.

Andrea Marsiletti

perlavalbaganza