Aeroporto, Rainieri (Lega): “Accordo con Bologna può essere una svolta, ma il Comune di Parma sia più coraggioso”. Rifondazione dice no all’ampliamento

“L’accordo con il Marconi di Bologna annunciato oggi può essere una svolta importante per il mantenimento e lo sviluppo del Verdi grazie a quegli attori che con tanta tenacia e con proprie risorse non hanno smesso di lavorare perchè il nostro territorio non perda questa infrastruttura. Non posso negare che tra questi c’è anche la Regione Emilia-Romagna che su questa partita fondamentale non sta facendo mancare il suo supporto. Finora è invece mancato il coraggio di crederci a quella che dovrebbe essere l’istituzione del territorio più interessata, il Comune di Parma”. Questo il commento rilasciato dal Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, riguardo alla presentazione dell’accordo strategico con l’Aeroporto di Bologna come base di rilancio dell’Aeroporto di Parma.

“Non è sufficiente che il Sindaco Pizzarotti ci sia fisicamente solo quando ci sono da annunciare novità importanti su cui stanno lavorando e mettendosi del proprio altri e non la sua amministrazione – ha quindi proseguito il consigliere regionale leghista – Dell’aeroporto Verdi e della sua importanza fondamentale per l’economia di questo territorio se ne dovrebbe ricordare sempre come primo cittadino invece di non menzionarlo nemmeno nel discorso di Sant’Ilario in cui ha preferito dissertare di massimi sistemi. Il monito della brutta vicenda della perdita della Mediopadana dovrebbe valere sopratutto per lui, perchè il principale attore che allora mancò fu l’amministrazione comunale che solo a parole si fece avanti ma non fece nulla di concreto per difendere i diritti della città e del suo territorio dallo scippo che perpetrò il centrosinistra nazionale guidato da Prodi”.


Si continua a parlare di espansione dell’aeroporto Giuseppe Verdi di Parma, con una sua parziale o totale conversione al traffico cargo.

Siamo allarmati e fermamente contrari rispetto a questa prospettiva e ci preoccupa l’accordo presentato nella conferenza stampa di Mercoledì 16 gennaio dai presidenti di SO.GE.A.P., presidenti di Regione, Provincia, Unione Industriali e dal sindaco di Parma Pizzarotti.

Una conferenza finalizzata più alla propaganda che all’informazione, nel corso della quale si sono snocciolati, in modo generico, i soliti luoghi comuni (progresso, sviluppo, occupazione, crescita, futuro, globalizzazione…) senza definire alcun dato concreto, oggettivamente valutabile, sulla sostenibilità economica e ambientale dell’opera.

Consideriamo grave che non sia stata spesa una parola per rispondere alle preoccupazioni in merito alla sicurezza, alla vivibilità e all’impatto ambientale del progetto, in un territorio nel quale già l’aeroporto attuale, insieme ad altre opere e infrastrutture, si inserisce in modo estremamente invasivo.

Non una parola a proposito del connubio problematico (per usare un eufemismo) dell’aeroporto cargo con il mega centro commerciale previsto a ridosso. Non una parola a proposito dell’inchiesta da parte della magistratura sull’incompatibilità delle due strutture, in base alle normative sulla sicurezza.

Senza una credibile risposta a queste emergenze, Comune e Regione si assumono pesanti responsabilità, confermando la disponibilità a sostenere il progetto di espansione e riconversione cargo, con investimenti per 12 milioni e 5 milioni rispettivamente.

Ci chiediamo se davvero si ritiene non esistano altre possibilità di sviluppo che fare di Parma un polo di smistamento merci, considerando che la nostra città si trova già a pochissima distanza da importanti scali aeroportuali per traffico passeggeri e merci.

Nella conferenza stampa di mercoledì si è parlato molto di futuro, forse per distogliere dalla presente situazione fallimentare; si è sostenuto che il futuro del trasporto di passeggeri e merci è nell’aereo e pertanto non dobbiamo farci trovare impreparati a un prevedibile costante incremento dei voli. Ma è un dato di fatto che l’aereo, tra i mezzi di trasporto, è di gran lunga il più inquinante e dipende inevitabilmente da combustibili fossili.Non sono questioni da poco, parlando di futuro.

Ancora una volta, parafrasando Tacito, fanno disastri per molti e profitti per pochi, e li chiamano “futuro”.

Rifondazione comunista Parma

perlavalbaganza