INTERVISTA – Padovani, candidato sindaco di Colorno: “Questo è il momento più importante: il passaggio dall’io al Noi. Il Comitato elettorale è pronto”

Intervista ad Alberto Padovani, candidato sindaco di Colorno.

Ti sei candidato Sindaco a metà dicembre (LEGGI), sei partito prima di tutti gli altri. In questi due mesi quali passi hai compiuto?

Ho scelto di anticipare la candidatura per avere il tempo necessario per una proposta di contenuto, a livello di temi e priorità per Colorno, con l’obiettivo di costruire un progetto partecipato, credibile e convincente. Candidarsi a marzo con le elezioni in maggio significa non avere il tempo sufficiente per una proposta di qualità per il paese, a meno che il lavoro sia stato impostato prima. Il rischio di una candidatura tardiva è quello di andare in automatico con le vecchie dinamiche della vecchia politica. Cosa antitetica allo stile che stiamo portando avanti. In questi mesi mi sono presentato e ci stiamo presentando al paese, abbiamo impostato il lavoro per arrivare pronti ai mesi più caldi di campagna elettorale.

L’impatto è stato positivo, ho avuto un buon feedback dai colornesi, che poi sono gli elettori che determineranno l’esito delle elezioni, aldilà delle tattiche, delle strategie e alchimie partitiche.

A che punto è la costituzione del tuo Comitato e lista elettorali?

Questo è il momento più importante: il passaggio dall’io al Noi. La costruzione di una squadra affidabile e competitiva. Sto raccogliendo adesioni di persone che stimo e che hanno una competenza in diversi campi, oltre che una conoscenza di Colorno e a una visibilità positiva in paese. Il Comitato è pronto, e i componenti saranno al mio fianco nei prossimi appuntamenti pubblici, negli incontri informali e nelle trattative. La lista è in costruzione… non dobbiamo avere fretta. ColornoLab2019 vuole essere uno strumento dialogico e inclusivo, aperto alle adesioni, sia imminenti che successive. Il nostro progetto vuole essere ampiamente rappresentativo.

All’incontro pubblico di gennaio (LEGGI) hai dichiarato di voler dialogare con i partiti, pur ribadendo che ti presenterai senza simboli. Puoi dialogare con tutti, ma è più prevedibile un tuo dialogo col PD piuttosto che con la Lega. Qual è oggi il tuo rapporto col PD?

Su una cosa tutti possono stare tranquilli: arriveremo fino alle elezioni con la mia candidatura e la nostra proposta. Confermo l’intenzione di mantenere un carattere civico – “Colorno prima di tutto” diceva il grande Glauco Lombardi – ma proprio per questo aperto anche alle componenti politiche presenti a Colorno. Abbiamo messo dei paletti, togliendo le ali estreme a destra e sinistra e non accettando chi si manifesta come razzista e discriminatorio nel modo di parlare ed agire. Questo non toglie la possibilità di dialogare con tutti, a partire dai cittadini e dalle tante associazioni presenti a Colorno.

Certamente, la mia storia personale mi porta verso un dialogo più proficuo nel campo del centrosinistra, ma assolutamente oltre le vecchie categorie novecentesche. Sto ottenendo il sostegno di colornesi schierati in diverso modo sul piano politico: voglio essere all’altezza di questa fiducia liberamente manifestata, puntando tutto sugli interessi del nostro bellissimo paese.

Il dialogo con il PD è vivo e rispettoso. Sono fiducioso che potrà esserlo anche con i Socialisti e il M5S, qualora il movimento non si dovesse presentare come lista. Con l’altra lista civica, capeggiata da Pietro Marocchi, il dialogo non è mai venuto meno. La porta per la collaborazione resta dunque aperta e non da oggi. Ci sono problemi da affrontare, di volta in volta, ma credo siano risolvibili con l’impegno e la volontà di tutti, e con l’obiettivo di arrivare ad una sintesi politicamente ed elettoralmente significativa. La posta in palio è molto alta: il futuro di Colorno. Ne siamo pienamente consapevoli.

Non hai mai fatto mancare le tue critiche di merito all’Amministrazione uscente della Canova. Viceversa, cosa credi debba essere portato avanti di quell’esperienza amministrativa?

Sono una persona trasparente, con tutti. Se ho delle critiche da fare, le esprimo in modi adeguati, anche se talvolta netti e con un personale gusto per la provocazione dialettica. Questo è il sale del confronto democratico. Mi aspetto la stessa franchezza dagli altri nei miei confronti.

Fare il sindaco è uno dei lavori più difficili oggi. Chi ha amministrato per 10 anni con il consenso democratico dei cittadini, come Michela Canova sta ancora facendo, merita innanzitutto rispetto. Le mie critiche, espresse nel merito di problemi evidenti, a volte autonomamente, altre con il ruolo di Presidente della Sezione Pezzani di Italia Nostra, sono sempre state costruttive, nell’intenzione di dare un contributo positivo alla comunità colornese.

Farei una distinzione tra la prima e la seconda amministrazione Canova: la prima è uscita con un consenso piuttosto netto, con una squadra che ha mostrato competenza ed energia. Pur senza entrare nel merito dei singoli, nell’amministrazione uscente si nota una stanchezza complessiva. Qualcosa non ha funzionato per il meglio, ma questo lo sanno per primi gli Amministratori stessi. Il che non significa affatto che non siano state fatte cose buone e importanti per Colorno anche in questi anni. Occorre sempre avere la maturità di valutare le amministrazioni in una visione di continuità e non solo di avvicendamento. Ora però serve un netto rilancio! ColornoLab2019 ha lo spirito e la mentalità giusta per interpretarlo in modo deciso, ma senza forzature.

Per domenica 24 febbraio hai organizzato il tuo primo incontro pubblico tematico sul Ponte di Colorno e Casalmaggiore. Che tipo di iniziativa sarà?

Più che il mio, sarà il nostro incontro pubblico, in quanto saranno presenti diversi componenti del comitato, oltre al sottoscritto. Ma sarà un incontro senza toni propagandistici, con l’obiettivo di fare sintesi oggettiva sul ponte attuale, con un occhio alla qualità e velocità dei lavori in corso, da una parte… e pare che la Ditta incaricata stia svolgendo un buon lavoro. Con un occhio attento ai controlli dei mezzi in transito, quando il ponte sarà riaperto. Occorre vietare assolutamente il passaggio oltre una determinata portata.

D’altra parte si affronterà il tema del nuovo ponte, guardando gli esempi migliori (come quello di San Benedetto Po).

Sarà presente il sindaco Michela Canova, invitata in quanto principale rappresentante istituzionale locale, che ha seguito e sta seguendo la complessa vicenda in prima persona. Ho invitato i componenti del Comitato TrenoPonteTangenziale. Sono in contatto costante con il vicepresidente Salvini, per avere aggiornamenti sui lavori in corso e sulla scandalosa situazione di Trenord, indegna di un Paese che si dichiara civile e di due Regioni ricche come l’Emilia-Romagna e la Lombardia.

Spero e confido di vedere la partecipazione di rappresentanti del Comitato, in quanto il loro ruolo è essenziale come pungolo verso le istituzioni e impegno sul campo. Se ci saranno altri candidati colornesi, avranno pieno diritto d’intervento. Credo infatti che sia inutile e controproducente utilizzare l’incontro per fini diversi da quello indicato: sarà un incontro tematico e non propagandistico. I cittadini sono invitati a partecipare: l’incontro inizierà alle ore 18 al Bello Carico di Sacchetta.

Come ti immagini il Comune di Colorno se Alberto Padovani diventasse sindaco?

Innanzitutto saranno i cittadini elettori a determinare chi sarà il prossimo Sindaco di Colorno. Spero di vedere un’ampia partecipazione: questo sarà il primo risultato positivo per tutti i competitori.

Ciò detto, se sarò eletto, garantirò il massimo impegno per Colorno, a livello di squadra, oltre che sul piano personale. Se non sarò eletto garantisco di svolgere con altrettanto impegno il ruolo che la competizione democratica mi affiderà.

Credo che Colorno abbia bisogno di rilancio, questo lo chiedono tutti: occorre quindi una squadra giovane e autorevole, con qualche fondamentale puntello d’esperienza. Io mi sento nel mezzo del cammino: a 48 anni, ne ho spesi già una decina da Consigliere e assessore in Comune a Colorno (dal 1999 al 2009). Ma in questi ultimi anni mi sono disintossicato dal politichese e dai giri troppo stretti… ed ora sono pronto per fare la mia parte per il nostro paese. Insieme ai colornesi, in un’ottica collaborativa.

Il Comune, non dimentichiamolo, è un ente pubblico che fornisce servizi ai cittadini. Quindi il rilancio del paese deve passare necessariamente attraverso l’innovazione dei servizi erogati direttamente e da quelli erogati indirettamente. In questo senso è importante mantenere alto il livello dei servizi, laddove sono soddisfacenti, come avviene in buona parte a Colorno, cercando di migliorare e innovare con decisione il livello complessivo dei servizi.

A questo va affiancato un lavoro di rilancio e rafforzamento dati da una partecipazione più ampia e coordinata delle diverse componenti sociali, fissando in un’ottica il più possibile condivisa, priorità e obiettivi da raggiungere. Obiettivi che devono sempre essere chiari e verificabili, da tutti i cittadini. In questo senso, se eletto, sarò un Sindaco per tutti, oltre che il Sindaco di tutti.

Andrea Marsiletti

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