Rainieri (Lega): “Costi per l’acqua da irrigazione altissimi. La Regione massacra l’agricoltura”

“La Regione sta massacrando con costi altissimi per l’uso delle acque per l’irrigazione moltissimi agricoltori che utilizzano acque diverse da quelle gestite dai Consorzi di Bonifica. È proprio vero che in Emilia-Romagna, chi opera nel settore agricolo non deve solo affrontare le difficoltà dovute alla natura ed al mercato, ma anche il nemico strisciante dell’amministrazione regionale guidata dal PD, che da una parte ti dice che sta facendo di tutto per sostenere l’agricoltura, dall’altra agli agricoltori cerca di togliere il più possibile”.

È quanto ha affermato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, riguardo al sistema stabilito dalla Giunta regionale dal 2017 per determinare i canoni di concessione di derivazione di acqua pubblica ad uso irrigazione agricola, effettuate a bocca tassata, su cui ha presentato un’articolata interrogazione.

“Ci sono titolari di concessioni, come i consorzi volontari, che hanno ricevuto richieste di pagamenti dalla Regione, fino a 30 volte superiori a quelle ricevute in passato – ha quindi proseguito il Consigliere regionale leghista – è stata una scelta scellerata quella di avviare questo nuovo metodo per determinare i canoni, una delle tante, verrebbe da dire, da parte della Giunta guidata da Bonaccini, soprattutto in agricoltura. In precedenza i canoni erano determinati sulla base della portata massima assentita nell’unità di tempo, espressa in litri al secondo o moduli. Ora, invece, vi è un canone di 12 € ogni 3000 mc annui. Ma per i Consorzi di Bonifica vale ancora il metodo passato. Gli svantaggiati sono quindi quei titolari di concessioni che come i Consorzi di Bonifica, gestiscono le acque anche per usi ambientali e igienico sanitari perché non le usano solo per irrigare senza comunque ricevere finanziamenti pubblici, hanno difficoltà nel misurare con precisione l’acqua usata per l’irrigazione, anche se si attrezzano con complessi e molto costosi sistemi di misurazione, e vanno a pagare anche l’acqua che non utilizzano quando non possono irrigare. Quello messo in atto dalla Regione Emilia-Romagna sembra veramente un metodo per fare cassa ai danni degli agricoltori. Nella Lombardia a guida leghista, invece, si continua molto più realisticamente a determinare il canone a bocca tassata sulla base di un modulo pari a una portata di 100 litri al secondo”.

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